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Lupus: un occhio di riguardo per la fertilità

Uno degli obiettivi nella gestione della malattia è minimizzare gli effetti collaterali di alcuni farmaci sulla funzione ovarica

Il lupus eritematoso sistemico (Les) è una malattia complessa che negli anni si è imparato a conoscere e a curare, migliorando notevolmente la prognosi. Tuttavia è ancora aperta la sfida per minimizzare gli effetti collaterali dei farmaci, soprattutto sull’ovaio con il conseguente rischio che la fertilità di donne giovani venga compromessa. Uno studio retrospettivo presentato al Congresso annuale dell’European League Against Rheumatism suggerisce però che un trattamento di sei mesi con ciclofosfamide (un chemioterapico), seguito da una terapia con micofenolato mofetile (un immunosoppressore) possa contribuire a ridurre il rischio di compromettere la funzione ovarica rispetto a una terapia protratta con la sola ciclofosfamide.

TRATTAMENTI A CONFRONTO - In questo studio, condotto da ricercatori della National and Kapodistrian University di Atene, sono state considerate 61 donne in postmenopausa affette da Les trattate in gioventù per nefrite (n=58), per anemia emolitica autoimmune (n=1) e per problemi al sistema nervoso centrale (n=2). Trentanove donne erano state trattate con ciclofosfamide mediamente per 24 mesi (gruppo A), mentre le rimanenti 22 (gruppo B) erano state trattate con ciclofosfamide per 5-7 mesi e poi con micofenolato mofetile per una media di 32 mesi. Entrambe le terapie hanno sortito effetti simili nel controllare l’attività della malattia, tuttavia i ricercatori hanno notato che le pazienti del gruppo A avevano un rischio 4 volte maggiore di sviluppare amenorrea (assenza di mestruazioni) rispetto alle compagne del gruppo B. In particolare 22 pazienti (56%) del gruppo A e 3 del gruppo B (14%) erano andate in contro a problemi di amenorrea in seguito al trattamento. Non solo, l’amenorrea si è protratta per un periodo maggiore nel 51% della pazienti del gruppo A e in solo il 4% di quelle del gruppo B. Infine al termine dei trattamenti, in ben il 67% delle donne del gruppo B si erano ripresentate le mestruazioni, mentre nelle pazienti del gruppo A la percentuale era solo del 14%.

FERTILITA’ - «Sebbene la prognosi delle persone affette da Les sia notevolmente migliorata negli anni, la qualità di vita dei malati può troppo spesso essere seriamente compromessa dalla tossicità di molti trattamenti di uso comune – nota Katerina Laskari, una delle autrici dello studio -. Quello di preservare la funzione ovarica è un obiettivo molto importante da tenere in considerazione quando si curano donne in età fertile che già devono portare il peso di una malattia complessa e con un forte impatto». «In passato la gravidanza era per lo più vietata o quantomeno vivamente sconsigliata alle donne con Les, per il timore di gravi riacutizzazione della malattia – premette Marta Mosca, ricercatrice della Clinica reumatologica dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana -. Oggi la situazione è radicalmente cambiata: conosciamo meglio la malattia e abbiamo diversi strumenti per tenerla sotto controllo e così permettere a donne in età fertile di avere dei figli senza ripercussioni sulla loro salute e su quella dei piccoli. Resta però reale il problema della tossicità ovarica di alcuni farmaci usati nel trattamento del Les, tra cui la ciclofosfamide. Questo chemioterapico può infatti causare una menopausa precoce, soprattutto se usato a dosaggi elevati e per periodi prolungati. Per ovviare il problema negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi che hanno permesso di mettere a punto nuovi protocolli terapeutici efficaci e allo stesso tempo più rispettosi nei confronti della funzione ovarica. Sappiamo, per esempio, che per prevenire una menopausa precoce è meglio usare la ciclofosfamide a dosaggi minori e per periodi più limitati (come hanno fatto gli stessi autori dello studio) e poi ricorrere ad altri farmaci come micofenolato mofetile che non ha effetti collaterali sulle ovaie. Non solo, in alcuni casi selezionati si può anche provare a non usare la ciclofosfamide e ricorrere ad altri farmaci».

Antonella Sparvoli
28 agosto 2008


Da: www.corriere.it/salute/reumatologia/08_agosto_28/lupus_cura_figli_fertilita_fecondazione_260f8ad4-74e5-11dd-b47d-00144f02aa...



[Modificato da .tani. 28/08/2008 17:05]