Terza e ultima parte - MUSICA ATONALE
La musica atonale non nasce oggi ma agli inizi del 900, fra poco vi darò qualche riferimento ma prima una considerazione.
La musica atonale, suonata e sopratutto amata dai musicisti colti, pian piano penetra la musica contemporanea e la trasforma. La musica atonale è il punto di arrivo del cammino secolare che tanti musicisti del passato del presente e del futuro, sperimentatori e jazzisti in testa, intraprendono. la musica atonale forse non è neanche arte, la musica atonale è ipotesi, frontiera, possibilità, mistero.
La musica atonale fino a Wagner non esisteva, se non per caso, come involontario errore (I canti gregoriani erano atonali perchè la teoria musicale classica, per intenderci quella dei musicisti che tutti conosciamo, non era stata ancora formulata e quindi lo studio "scientifico" della musica non esisteva.)
La musica atonale è il futuro. E' l'unica certezza che abbiamo.
Per un ascolto inserite nella ricerca di emule le parole
"Arnold" "Schoenberg" "11"
Cito:
....
allora facciamo un pò di chiarezza:
la musica atonale è quella dove nn c'è un tonalita ovviamente.
esempi di questo genere sono le opere di stravinsky o di wagner, comunque
tutto il repertori colto(o quasi) del fine ottocento in poi e di matrice atonale.
atonale sta ad indicare la venuta mancanza dei rapporti fondamentrali della armonia classica venutasi a a creare nel 1700.
tali rapporti sono quelli di sensibile tonica e via dicendo.
se poi parliamo di musica dodecafonica allora parliamo di un certo strutturalismo armonico e formale che ha avuto quali massimi esponenti
webern berg e
schoemberg.
se vuoi approfondire il discorso legato al passaggi dal periodo tonale a quello atonale sino ad approdare alle ultime avanguardie musicale guarda qui
http://www2.unibo.it/parol/articles/seminario_principe8.htm
..... ci guardo... questa è solo l'introduzione:
Ascolti e riflessioni sul linguaggio musicale del "900 alle soglie del silenzio.
di Francesca Aste
Vorrei impostare una riflessione attorno ad alcuni concetti che sono già stati sviluppati in questo seminario. La riflessione si snoda attraverso alcune letture dal "Manuale di armonia" di Schönberg e alcuni ascolti di pezzi di Debussy, Russolo, Schönberg e Cage.
Il linguaggio musicale del XX secolo conosce una radicale trasformazione dei parametri armonici, sintattico-lessicali, timbrici; una dissoluzione e un'innovazione che coinvolge sia le qualità acustiche che articolatorie della musica. Questi parametri non sono totalmente distinti l'uno dall'altro nella natura del suono ma è il nostro schematismo logico che li classifica separatamente.
Dal punto di vista armonico, la storia musicale dello scorso secolo comincia nel segno dell'eredità di Wagner, dell'uso sistematico della dissonanza e della crisi del sistema tonale, processo che culmina nell'invenzione del sistema dodecafonico di Schönberg, affermatosi negli anni '20.
Dal punto di vista timbrico , cioè delle caratteristiche morfologiche del suono, il pensiero musicale del '900 non è indipendente dall'apparato sonoro di cui si serve anzi la strumentazione ne diviene l'elemento essenziale, il fondamento compositivo.
Il superamento del linguaggio tonale, l'abbattimento della barriera tra musica colta e musica popolare si muovono nel segno di un allargamento dello spettro sonoro e della sperimentazione di nuovi timbri.
Dal punto di vista sintattico-lessicale abbiamo una decostruzione della forma e della conduzione del tema; una rarefazione delle strutture discorsive e transitive della costruzione formale a scapito di una diretta corrispondenza fra il compositore e il pubblico. G.Vinay sottolinea come questi specifici aspetti della musica all'inizio del '900 riflettano "una ricerca artistica consapevole della problematicità del linguaggio di fronte al venir meno di ogni certezza, di ogni consolidato valore" e sottolinea il problematico aspetto della reciprocità tra il compositore e il pubblico, del "venir meno alle possibilità del canto spiegato, del canto che può nascere con sorgiva spontaneità solo dalla certezza di valori morali comuni che uniscono il compositore e il suo pubblico. Tale certezza, tale consenso non sono dati al compositore del nostro secolo."
Riprendendo il titolo di questo seminario, che si articola attorno alle poetiche dell'"invisibile", si potrebbe individuare un percorso parallelo nella musica articolato attraverso le poetiche dell' "inudibile", forti della convinzione che
"Udire, come vedere, è immaginare; si tratta di un atto dello spirito" (D.Smoje).
La musica del xx secolo è alla ricerca di materiale mai udito, nel senso di 'ciò che non era mai stato udito prima: le nuove sperimentazioni timbriche, a partire dalle suggestioni di Debussy e dalla sua personale esperienza percettiva nell'ascoltare l'orchestra gamelan e poi Russolo e gli esperimenti futuristi con l'intonarumori, Varese, Cage. L'ultima avanguardia della sperimentazione del timbro coincide con la nascita della musica elettroacustica, in quanto primo parametro per la composizione è il timbro e non l'altezza, intesa come divisione di toni e semitoni. Anche i nuovi tentativi di soluzioni armoniche come l'atonalità e la dodecafonia possono essere lette come soluzioni finora in-udite.
Affascinata da tutto ciò che si trova al di là dei limiti dei limiti del percepibile, la musica compie un percorso affine a quello della scienza del XX secolo che accumula contraddizioni e paradossi, e deve mettere in discussione ciò che era considerato 'certo' per definizione, fin la definizione di ciò che deve essere considerata la 'realtà'. "Contrappeso al materialismo dominante, all'inizio del secolo le scienze pure esplorano i fenomeni che sono fuori del campo sensoriale[.]Alla ricerca di strutture celate dietro l'apparenza, gli scienziati scoprono che la materia, nel senso tradizionale del termine-palpabile, pesante, sensibile-, non esiste affatto."(D.Smoje, in Il Novecento)
Il processo dinamico della storia della musica del xx secolo sfiora le soglie del silenzio, dell'inudibile nel senso di "non percepibile" : dagli effetti di sospensione delle pause, alla drammaturgia dell'attesa, giocando con sonorità velate e riscoprendo i suoni armonici, alla polifonia virtuale, la musica si apre all'incertezza e scopre una concezione nuova dell'opera.
[Modificato da mariusko 23/11/2007 17:52]