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Ministero dell'Economia e delle Finanze
Archivio dei Comunicati Stampa
Il Vice Ministro On. Prof. Vincenzo Visco

17.07.2006 - Comunicato stampa Visco su GDF

In merito alle notizie apparse sugli organi di stampa e relative agli avvicendamenti di alcuni Ufficiali della guardia di finanza alla sede di Milano, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze On. Prof. Vincenzo Visco ha avuto un lungo e cordiale colloquio telefonico con il Procuratore Capo della Repubblica di Milano - Dr. Manlio Minale - nel corso del quale è stato ribadito che le motivazioni di tali avvicendamenti sono unicamente riconducibili ad esigenze di servizio.

Le decorrenze degli stessi movimenti, come peraltro pianificato dal Comando Generale della guardia di finanza e con l’obiettivo di evitare plateali strumentalizzazioni, saranno scaglionate per favorire un graduale inserimento da parte dei nuovi Ufficiali nelle indagini in corso.




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Allegato B
Seduta n. 27 del 18/7/2006
Pag. 737
ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta orale:

GIOVANARDI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi sono stati disposti in blocco gli avvicendamenti di tutti i vertici del Comando della Guardia di Finanza della Lombardia, del nucleo regionale lombardo e del nucleo provinciale di Milano della polizia tributaria azzerando, di fatto, tutti i vertici gerarchici regionali;
gli improvvisi trasferimenti e promozioni potrebbero avere serie conseguenze nello sviluppo di delicate indagini ad iniziare da quelle su Unipol e quella su Telecom e la lussemburghese Bell;
il 12 marzo scorso, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, secondo quanto si apprende dai quotidiani, avrebbe confermato, con un telex inviato alle articolazioni periferiche della Guardia di Finanza, la fiducia agli ufficiali ora a rischio di trasferimento, promuovendo taluni a incarichi in linea con le deleghe investigative già assunte dalla Procura di Milano;
il viceministro delle Finanze, Visco, da cui dipende la Guardia di Finanza, ha affermato che si tratta di avvicendamenti regolari e ha negato che la vicenda sia legata al caso Unipol -:
se non intenda chiarire i reali motivi di tali trasferimenti, atteso che gli avvicendamenti, secondo quanto risulta all'interrogante, non sono stati disposti secondo le procedure ordinarie e se non ritenga che tale vicenda possa compromettere il lavoro svolto finora nelle indagini giudiziarie di cui erano stati incaricati.




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Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 32 del 26/7/2006

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(Trasferimento d'ufficio dei vertici della Guardia di finanza in Lombardia - n. 3-00162)

PRESIDENTE. Il deputato Ciccioli ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00162 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.

CARLO CICCIOLI. Onorevole Presidente, in questi ultimi giorni a più riprese sono comparse sulla stampa e sulle agenzie notizie relative al trasferimento dei vertici della Guardia di finanza in Lombardia e, più specificatamente, a Milano.
Tali trasferimenti sono stati decretati con procedura d'urgenza, riducendo da quaranta a dieci giorni i termini per presentare eventuali memorie al fine di contrastare il trasferimento. Riguardano sostanzialmente l'intero vertice della Guardia di finanza in Lombadia, in particolare cito il comandante regionale, generale Forchetti, destinato al Piemonte, dove era già stato designato il generale De Gennaro, il capo di stato maggiore interregionale nord occidentale, generale Minervini, il comandante del nucleo regionale di polizia tributaria, colonnello Rosario Lorusso, il capo ufficio operazioni, tenente colonnello Virgilio Pomponi, il tenente colonnello Vincenzo Tomei, che è stato uno dei principali bracci operativi delle indagini di polizia giudiziaria.
La portata - ne ho citati solo alcuni e non tutti - di tali movimenti fa ritenere che sia in corso lo smantellamento di una intera struttura organica, che si è occupata di casi particolarmente delicati, da quello Parlamat a quello Unipol, a quello della Banca del lavoro e quant'altro.

PRESIDENTE. La invito a concludere!

CARLO CICCIOLI. Verso questi trasferimenti - e concludo, Presidente - che appaiono come rimozioni punitive, sembra vi sia stato particolare interesse da parte del viceministro Visco. A contrastare tali trasferimenti, in più riprese, anche se in maniera molto riservata, sono intervenuti i vertici giudiziari del tribunale, della procura e della corte d'appello di Milano.

PRESIDENTE. La prego di concludere!

CARLO CICCIOLI. Chiedo al Presidente del Consiglio una sua valutazione in merito e notizie giustificative.

PRESIDENTE. Pregherei i parlamentari di rispettare i limiti di tempo stabiliti.
Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.

ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, i trasferimenti di ufficiali della Guardia di finanza cui si riferiscono gli interroganti hanno suscitato molta attenzione nei media, soprattutto per il modo in cui un'agenzia di stampa - al riguardo, non cito la fonte - ne ha dato notizia, in un orario inconsueto e mettendoli arbitrariamente in relazione con una vicenda che, inevitabilmente, li ha caratterizzati in maniera strumentale.
In realtà, lo svolgimento dei fatti è molto semplice. Il viceministro Visco, titolare della delega relativa alle politiche fiscali della Guardia di finanza, assumendo l'incarico, ha svolto, come è prassi, una serie di consultazioni con tutti i responsabili dei settori di sua competenza, dalle agenzie fiscali ai vari settori dell'amministrazione e alla stessa Guardia di finanza. Da tali colloqui è emersa l'opportunità di provvedere ad avvicendamenti che sono abituali in questi casi.
Di tali avvicendamenti, come è noto, l'ANSA ha dato notizia due giorni dopo, domenica 16 luglio, alle ore 22,19, titolando: Unipol, azzerati i vertici della Guardia di finanza della Lombardia. Nel corso della stessa nottata, il viceministro Visco ha drasticamente smentito qualsiasi collegamento con la vicenda Unipol ed il comando generale della Guardia di finanza, a sua volta, ha smentito la notizia con il seguente comunicato: "Il comando generale della Guardia di Finanza smentisce le notizie secondo le quali sarebbero stati trasferiti i vertici della Guardia di Finanza di Milano. È stato, invece, avviato nei loro confronti, ai sensi degli articoli 7 e 8 della legge n. 241 del 1990, il previsto procedimento amministrativo per un eventuale successivo impiego".
Lunedì 17, appreso dalla stampa che la procura di Milano aveva sollecitato chiarimenti in proposito, il viceministro Visco ha avuto un colloquio telefonico personale con il procuratore capo Manlio Minale, chiarendo gli aspetti della questione, assicurando che sarebbe stata riservata la massima cura nel garantire la continuità nell'azione di indagine e ricevendo l'assicurazione che in tal caso non vi sarebbe stata alcuna controindicazione agli avvicendamenti.
Nessuna informazione sulla riunione svoltasi a Milano tra i vertici attuali della Guardia di finanza ed i magistrati è stata fornita all'autorità politica prima di ieri, quando la Guardia di finanza ha fatto pervenire la sua nota relativa a queste indicazioni parlamentari. Gli avvicendamenti indicati dal comando generale della Guardia di finanza non presentano alcuna eccezionalità; infatti, tutti gli ufficiali del rango di generali e colonnelli interessati al nuovo incarico, lungi dall'essere penalizzati dalle scelte compiute, sono destinati ad incarichi di pari o superiore livello nella stessa Milano o in altre regioni o presso il comando generale della Guardia di finanza.

PRESIDENTE. Deve concludere...

ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Gli ufficiali indicati per la loro sostituzione al comando generale vantano requisiti di professionalità e di esperienza altrettanto elevati. La ringrazio, Presidente.

GIORGIO JANNONE. Vergogna!

SANDRO BONDI. Lei prende in giro il Parlamento!

PRESIDENTE. Il deputato Ciccioli ha facoltà di replicare.

CARLO CICCIOLI. Onorevole Presidente, mi spiace dichiarare la mia totale insoddisfazione per la risposta. Lei, come ha accennato nella risposta, ha ricordato che i vertici degli istituti della giustizia requirente di Milano, la procura generale e la procura della Repubblica, hanno interloquito sottolineando la preoccupazione per le indagini in corso e per il fatto che un esodo così massiccio dei vertici interessati alle indagini sicuramente avrebbe danneggiato il corso delle indagini stesse.
Mi sento di dire che una decisione di questo genere, assunta in tal modo, che riguarda persone che da tempo ricoprono quegli uffici e altre che invece molto più recentemente vi erano state assegnate indica che, evidentemente, si voleva azzerare l'intero gruppo operativo.
Lo dimostra il fatto che il comandante della regione Lombardia è stato trasferito alla regione Piemonte, posto per il quale già era stato indicato un altro generale della Guardia di finanza, sicché si è revocata la precedente indicazione. Ciò sta a significare che non si è trattato di un normale avvicendamento, che naturalmente non avrebbe interessato un vertice così vasto della Guardia di finanza stessa.
Mi preme anche sottolineare che le decisioni, per quanto riguarda i movimenti della Guardia di finanza, spetterebbero al vertice stesso, e non al viceministro Visco che, dal punto di vista giuridico, è stato delegato a ciò con qualche perplessità evidentemente non solo di carattere formale ma anche di sostanza.
La sensazione che ha percepito l'opinione pubblica è quella che qualcuno abbia disturbato il manovratore e che, quindi, era giusto che pagasse.

PRESIDENTE. La prego...

CARLO CICCIOLI. Credo - e concludo - che ciò che viene percepito sia molto grave.
Tra l'altro, vi sono ulteriori indiscrezioni giornalistiche che riferiscono...

PRESIDENTE. Per cortesia...

CARLO CICCIOLI. ...che attualmente lo stesso viceministro Visco è oggetto di un'indagine (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza Nazionale e di Forza Italia).



INES TABUSSO