00 11/07/2006 22:21

FONTE: DAGOSPIA

INTERPELLANZA DI COSSIGA SU TRAVAGLIO E D’AVANZO
Il Portavoce del Presidente Emerito della Repubblica Sen. Francesco Cossiga rende noto il testo dell’Interpellanza rivolta oggi dall’ex-Capo dello Stato al Ministro dell’Interno:
“Per sapere se alla luce dell’articolo di Pier Luigi Battista sul quotidiano Corriere della Sera, se corrisponda a verità l’ipotesi da detto autorevole giornalista formulata, e pur considerando, se vera, la cosa assolutamente lecita se nell’interesse della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e della necessaria attività di informazione, disinformazione e controinformazione, i giornalisti Marco Travaglio e Giuseppe D’Avanzo siano nel “libro paga” e per quale somma, del Capo della Polizia dott. Gianni De Gennaro, cui sono notoriamente legati da vincoli di amicizia e collaborazione, come dimostrato dalla loro campagna contro il SISMI; e per sapere inoltre, qualora l’ipotesi sia vera, se non ritenga di rendere permanente e più ampia la loro collaborazione, facendoli assumere come informatori occulti dal SISDE.




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LECCO, 21.16
Abu Omar: Cossiga a Lecco denuncia i Pm
11/07/2006 21.16.00
[Italia/mondo]
(ANSA) - LECCO, 11 LUG - Francesco Cossiga ha sporto denuncia, a Lecco, nei confronti dei Pm milanesi Minale, Pomarici e Spataro e del Gip Enrico Manzi. Inoltre Cossiga ha denunciato il capo della Polizia Gianni De Gennaro, il dirigente della Digos milanese Ignazio Coccia e il capo dell'antiterrorismo Bruno Megale, per l'inchiesta sul sequestro di Abu Omar. I quattro magistrati sono stati denunciati fra l'altro per 'atti volti a turbare le relazioni con uno stato estero', e 'spionaggio politico e militare'.




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LA REPUBBLICA ON LINE
11 LUGLIO 2006

Accuse al capo della polizia di "aver istigato" 2 collaboratori
"per scopi personali e contro i doveri del proprio ufficio"
Abu Omar, Cossiga denuncia tutti:
magistrati, De Gennaro e Digos
Per l'ex presidente hanno agito "nell'esercizio e con l'abuso
delle loro funzioni e al fine di agevolare il terrorismo"

ROMA - Reati contro la personalità interna dello Stato. Con questa motivazione Francesco Cossiga ha presentato oggi a Lecco una maxi denuncia contro tutti i magistrati e i responsabili delle forze dell'ordine coinvolti nell'inchiesta sul Sismi. Nel mirino dell'ex capo dello Stato è finito il Procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Milano, pm e gip dello stesso tribunale, inoltre il capo della Digos della questura di Milano, il capo della sezione antiterrorismo della stessa questura, il prefetto Gianni De Gennaro, capo della polizia. In sostanza, tutti sono accusati di aver spiato le spie.

Cossiga aveva più volte invitato a non sottovalutare le conseguenze internazionali dell'inchiesta e l'allarme della Cia: sembra che non ci si renda conto, lamenta l'ex capo dello Stato, che cosa possa significare per la sicurezza del nostro Paese il fatto che un organo di polizia giudiziaria in Italia sia in grado di ascoltare le conversazioni del capo del servizio segreto militare e del capo del controspionaggio, con il risultato che informazioni riservate possano finire nelle carte pubbliche di un processo. Quale servizio di intelligence potrebbe essere disposto a passarci altre notizie? Ecco perché, spiega Cossiga, la posta in gioco è molto, molto elevata.

La denuncia, preannunciata più volte, l'ultima questa mattina, riguarda gli atti compiuti nel corso dell'inchiesta sulla vicenda del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar. Lo ha reso noto il portavoce del presidente emerito della Repubblica, diffondendo il testo della denuncia depositata questo pomeriggio presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Lecco. "Competente a procedere alle indagini - ricordava in mattinata una nota dell'ex capo dello Stato - sarebbe per legge la Procura della Repubblica di Brescia, potendo peraltro essere avocate dalla Procura Generale della Repubblica competente".

I quattro magistrati sono stati denunciati da Cossiga "per aver violato, con uno o più atti criminosi, volti all'unico obiettivo di procacciarsi, acquisire, utilizzare e divulgare fatti, notizie e informazioni coperte da segreto di Stato, per fini politici o di lucro, alcuni articoli del codice penale". In particolare per "atti volti a turbare le relazioni con uno stato estero, alleato ed associato, procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, spionaggio di notizie di cui è stata vietata la divulgazione, introduzione clandestina in luoghi militari, rivelazione di segreto di Stato".

L'ex capo dello Stato punta l'indice contro chi ha osato "installare apparecchiature atte ad intercettare o impedire comunicazioni, oltre a falsificazione, alterazioni telegrafiche e telefoniche, rivelazioni di contenuto di corrispondenza, comunicazione non telegrafiche con ripetute illecito operazioni di intrusioni in edifici, sedi di servizi di informazioni e sicurezza, e su utenze utenze telefoniche in uso a questi servizi".

Quanto al prefetto De Gennaro, capo della polizia, l'accusa di Cossiga riguarda "l'aver istigato per scopi personali e contro i doveri del proprio ufficio" i funzionari di polizia Ignazio Coccia e Bruno Megale, "al compimento di questi reati e averne agevolato la commissione". I due funzionari sono stati a loro volta denunciati per "supposta e illecita obbedienza di ordini palesemente illeciti". E con l'aggravante, per tutti i denunciati, di "aver agito nell'esercizio e con l'abuso delle loro funzioni e al fine di agevolare il terrorismo e recare nocumento alle relazioni internazionali dello Stato Italiano, agli interessi della sicurezza di Paese alleato e amico, ed al fine indebito di lotta politica".


INES TABUSSO