00 04/10/2005 11:00
CORSERA OGGI:
Velardi [l'editore del «Riformista», ndr]: conta più nonno Libero della politica nei tg
Il produttore ex consigliere di D’Alema: la sinistra sbaglia a parlare ancora di tv di Stato berlusconiana:


"Trovo molto limpida la posizione del presidente Claudio Petruccioli [ANCHE A LUI UN CERTIFICATO DI PUREZZA, COME DICE BATTISTA?] quando dice che la Rai non dovrebbe più essere valutata solo in base al filo o anti berlusconismo di certi spazi televisivi ma sulla qualità del prodotto e sui modelli che propone. E poi, francamente, non mi pare proprio che questa Rai sia poi così berlusconiana. Infatti sbaglia la sinistra quando si fissa ancora su questo problema. Sbaglia la destra quando ripete il ritornello sul Tg3 ».

Schematizzando: ha ragione Travaglio che attacca Floris o Floris che espone le sue ragioni?
«Di Marco Travaglio non parlo, l’ho denunciato. Giovanni Floris realizza un buon prodotto. Forse un po’ confuso: e gli spettatori non sopportano più le voci dei politici che si sovrappongono».

Ci sarà un «Raibaltone» dell’Unione nel dopo elezioni?
«Sarebbe un errore, una vendetta inutile. Come lo è ogni vendetta».

L’universo di Micromega , per esempio, non ama Petruccioli...
«Esiste una sinistra preistorica che ancora non ama la Tv, la ritiene intellettualmente indegna, quasi una schifezza. E’ un microcosmo che spesso coincide... con Micromega . E che Petruccioli ha dialetticamente contrastato con efficacia .
[ndr: GIUSTO! ECCO L'EFFICACISSIMA DIALETTICA DI PETRUCCIOLI: «Nella Rai esiste la censura?». Sullo schermo appare un Petruccioli, ripreso dal basso, che calibra le parole: «Si può dire... che... nella Rai... c'è una certa... restrizione del pluralismo». Poi una pausa: «... ma dovrei argomentare meglio»,
VEDI OGGI: "Viva Zapatero, abbasso Petruccioli", di Luca Telese].

A proposito di sinistra: Michele Santoro deve tornare in Tv, per lei?
«Santoro ha fatto grande Tv. Ma in un’altra fase, ormai finita. Tutto cambia. Anche Santoro, che ora è un apprezzato parlamentare europeo. Un suo ritorno in Tv sarebbe sbagliato [1]: l’ennesima dimostrazione di un Paese che non guarda al futuro. Ma perché c’è tanta voglia di tornare sul luogo del delitto?».


[1]
MA COME? NON AVEVA DETTO CHE GLI PIACCIONO LE POSIZIONI DI PETRUCCIOLI?
Roma, 19 agosto 2005 - 11:11
RAI: PETRUCCIOLI, SANTORO DEVE TORNARE
"Santoro deve tornare ad essere uno dei pilastri dell'approfondimento dell'informazione televisiva ma fino al 20 gennaio i palinsesti sono gia' fatti e non si possono cambiare perche' esistono dei contratti pubblicitari. Lo si potrebbe fare solo per stato di necessita'". Lo ha detto il presidente della Rai Claudio Petruccioli intervenendo a Radio 24 e annunciando che comunque "al tema dell'informazione il cda dedichera' una intera seduta, probabilmente quella successiva alla riunione gia' fissata per il 25 agosto". Petruccioli ha poi detto di avere intenzione di incontrare sia Santoro che Enzo Biagi per sondare la loro disponibilita' ad un rientro. Per inserire Santoro nell'attuale palinsesto bisognerebbe togliere qualcos'altro - ha aggiunto Petruccioli - come ad esempio e lo dico in via teorica - togliere Floris e mettere Santoro ma lo escludo, anzi lo ritengo assurdo. Santoro deve essere reintegrato con una trasmissione di approfondimento e bisogna sentire da lui se ha qualche idea nuova perche' visto che e' anche autore dei suoi programmi credo che sia lui il primo a escludere di tornare con qualcuna delle sue vecchie trasmissioni. Quanto a Enzo Biagi si tratta di parlare con lui e sapere cosa si sente di fare, magari sottoponendogli qualche nostra proposta". Quanto invece alla striscia di cinque minuti di 'Batti e ribatti' che va in onda subito dopo il Tg1 delle 20 e all'ipotesi che possa essere affidata nuovamente a Riccardo Berti, il presidente della Rai ritiene che "una rotazione dei conduttori sarebbe la cosa migliore". E alla domanda del conduttore di Radio 24 su quale giornalista della carta stampata gli piacerebbe eventualmente portare in Rai, Petruccioli ha risposto: "senza escludere altri nomi proverei Aldo Cazzullo (giornalista del Corriere della Sera, ndr) che fisicamente somiglia anche a Montalbano ed e' un bravissimo giornalista. (AGI)


E IO CHE NON CI AVEVO MAI PENSATO! ECCO PERCHE' NON CHIAMANO MAI MARCO ALLA RAI: NON ASSOMIGLIA PER NIENTE A MONTALBANO, TUTTO LI'.


L'INTERVISTA COMPLETA:
CORRIERE DELLA SERA
4 ottobre 2005
Velardi: conta più nonno Libero della politica nei tg
Il produttore ex consigliere di D’Alema: la sinistra sbaglia a parlare ancora di tv di Stato berlusconiana

ROMA - «Sarà una fiction "progressista". Non nel senso politico ma perchè racconterà l’Italia degli anni ’60 che cresce, cambia e guarda al futuro seguendo la storia di una famiglia», spiega Claudio Velardi, ex consigliere di Massimo D’Alema a palazzo Chigi, ora editore de Il riformista , vicepresidente della società «Paypermoon» che sta per partire con la produzione per la Rai di Raccontami , 26 puntate da 50 minuti per 11 milioni di euro. Già iscritti alla «fiction di sinistra», Velardi?
«Non credo alla spaccatura su fiction di destra o di sinistra. Una fiction per funzionare deve puntare all’identità comune e alla memoria condivisa. Le foibe ormai ne fanno parte. E così la storia di Edda Mussolini. O gli sfondi de La meglio gioventù o del Grande Torino che certo di sinistra non è, con quel comunista che finisce delinquente. Lo so, tutta l’Italia continua a dividersi artificiosamente tra comunisti e fascisti. Ma soprattutto per le nuove generazioni ormai è roba da guelfi e ghibellini. Guardiamo avanti».
In Raccontami le sceneggiature sono coordinate da Stefano Rulli. Il protagonista è Massimo Ghini. Più sinistra di così.
«L’asse intorno al quale l’Italia di oggi si è costruita è "di centrosinistra", attribuendo all’espressione un valore non politico ma squisitamente socioculturale. E’ un mix di radici cattolico-solidaristiche, socialismo umanitario, riformismo laico. Dalle fiction in circolazione forse si sentono distanti solo certi oltranzisti della Lega e frange di Rifondazione. Raccontami si rivolgerà a quel grande pubblico».
Risolti gli ostacoli in Consiglio di amministrazione?
«Credo di sì. Era anche giusto che pagassimo lo scotto del noviziato. Ma la società è solida, l’azionista di maggioranza è espressione di un fondo internazionale. In quanto ai contenuti e al progetto editoriale, di cui io sono garante, il format ha sperimentato un grande successo in Spagna. I margini di profitto sono prossimi allo zero. Non esiste operazione più chiara per la Rai».
Quanto è importante la fiction per la tv italiana?
«Moltissimo. Ormai un modello come nonno Libero di Un medico in famiglia vale mille pastoni politici dell’eroico Pionati che sul Tg1 fa i salti mortali... nessuno segue più quei minuti dei tg. La gente formula la propria opinione politica grazie a un mix di flussi: tv, Internet, stampa, discussioni tra amici... Poi vota. Magari anche contro i sondaggi. Altro che pastoni».
Si chiacchiera sulla sua amicizia con Agostino Saccà, capo della fiction Rai.
«Ci conosciamo da 12 anni. E’ un grande professionista della Tv. Da sempre discutiamo su questi temi».
Non le fa velo la sua simpatia politica per Berlusconi?
«Assolutamente no. E poi, figuriamoci, adesso passa quasi per un rivoluzionario. Ma chi lo contesta dimentica che questi prodotti sono stati varati due, tre anni fa. In pieno berlusconismo imperante».
La migliore fiction della storia della tv italiana?
«Sicuramente Un medico in famiglia . Mostra il vero volto dell’Italia: un Paese moderato, legato alla famiglia, privo di eccessi».
Descritta così, Un medico in famiglia sembra quasi fiction democristiana?
«Accetto la provocazione. Ma sì. E poi, ragazzi, quelli hanno guidato l’Italia per cinquant’anni. Un motivo ci sarà pure stato».
Che ne dice di ciò che la sinistra va discutendo in questi giorni intorno alla Rai e ai futuri assetti?
«Che trovo molto limpida la posizione del presidente Claudio Petruccioli quando dice che la Rai non dovrebbe più essere valutata solo in base al filo o anti berlusconismo di certi spazi televisivi ma sulla qualità del prodotto e sui modelli che propone. E poi, francamente, non mi pare proprio che questa Rai sia poi così berlusconiana. Infatti sbaglia la sinistra quando si fissa ancora su questo problema. Sbaglia la destra quando ripete il ritornello sul Tg3 ».
Schematizzando: ha ragione Travaglio che attacca Floris o Floris che espone le sue ragio ni?
«Di Marco Travaglio non parlo, l’ho denunciato. Giovanni Floris realizza un buon prodotto. Forse un po’ confuso: e gli spettatori non sopportano più le voci dei politici che si sovrappongono».
Ci sarà un «Raibaltone» dell’Unione nel dopo elezioni?
«Sarebbe un errore, una vendetta inutile. Come lo è ogni vendetta».
L’universo di Micromega , per esempio, non ama Petruccioli...
«Esiste una sinistra preistorica che ancora non ama la Tv, la ritiene intellettualmente indegna, quasi una schifezza. E’ un microcosmo che spesso coincide... con Micromega . E che Petruccioli ha dialetticamente contrastato con efficacia».
A proposito di sinistra: Michele Santoro deve tornare in Tv, per lei?
«Santoro ha fatto grande Tv. Ma in un’altra fase, ormai finita. Tutto cambia. Anche Santoro, che ora è un apprezzato parlamentare europeo. Un suo ritorno in Tv sarebbe sbagliato: l’ennesima dimostrazione di un Paese che non guarda al futuro. Ma perché c’è tanta voglia di tornare sul luogo del delitto?».

Paolo Conti

INES TABUSSO