i sondaggi severi con di pietro

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DarkWalker
00venerdì 5 febbraio 2010 17:02
Idv/ I sondaggisti: Di Pietro in picchiata
Non si apre certo nel migliore dei modi il primo congresso dell'Italia dei Valori, al Marriot Park Hotel di Roma. Il record ottenuto alle elezioni europee - 8 per cento - è ormai lontano. E alle Regionali dovrà competere con l'Udc per rimanere la quarta forza. Quattro tra i più famosi sondaggisti italiani, interpellati da Affaritaliani.it, non sono certo teneri con la formazione dell'ex pm di Mani Pulite
Venerdí 05.02.2010 15:44


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Non si apre certo nel migliore dei modi il primo congresso dell'Italia dei Valori, al Marriot Park Hotel di Roma. Il record ottenuto dal partito di Antonio Di Pietro alle elezioni europee - 8 per cento - è ormai lontano. E alle Regionali di fine marzo dovrà competere con l'Udc di Pierferdinando Casini per rimanere la quarta forza italiana e non scendere al quinto posto. Quattro tra i più famosi sondaggisti italiani, interpellati da Affaritaliani.it, non sono certo teneri con la formazione dell'ex pm di Mani Pulite, in questi giorni sotto i riflettori per la foto della cena con Bruno Contrada del 1992 (e non solo).

Renato Mannheimer, direttore dell'istituto sondaggistico ISPO, afferma: "L'Idv è attorno al 7%, certamente in calo rispetto alla consultazione dello scorso anno. Il motivo? Probabilmente nell'ultimo periodo l'anti-berlusconismo non rende più come accadeva tempo fa". Nicola Piepoli non ha dubbi: "Di Pietro vale meno del dato delle Europee, è al 7%. Ma non è vero che era salito a giugno 2009, solamente gli elettori di Pd e Pdl, in parte, erano andati al mare e quindi il valore dell'Idv era più alto". Secca Alessandra Ghisleri, numero uno di Euromedia Research: "L'Italia dei Valori è tra il 6 e il 7%". E infine Luigi Crespi, che valuta il partito di Di Pietro "al 6,2%, addirittura in recupero nell'ultima settimana dopo due mesi di forte calo. L'Idv ha un problema di posizionamento, è troppo 'anti', è lacerata da conflitti interni e deve registrare qualcosa nella comunicazione".

LO SPECIALE SULL'IDV - Il congresso nazionale è stato preceduto da 110 assemblee provinciali dove sono stati eletti i delegati. Il maggior numero di aderenti a Idv lo fornisce la Campania con il 13%, seguono la Puglia col 10%, Sicilia e Liguria 9%, Basilicata 7%. Il tema conduttore del congresso che si è ''L'alternativa per una nuova Italia''. Venerdì la giornata di lavori congressuali è dedicata interamente ad interventi e mozioni programmatiche.

Il congresso entra nel vivo sabato con l'intervento del leader di Idv, Antonio Di Pietro, previsto per le 11. In prima mattinata la presentazione dei programmi e delle candidature del dipartimento donne e del dipartimento giovani. Dopo Di Pietro si succederanno gli interventi fino alla serata, quando tra le 19,00 e le 20,00 si voteranno i coordinatori dei dipartimenti.

All'intervento di Di Pietro assisterà il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani che però non dovrebbe prendere la parola, nonostante insistenze in questo senso da parte di Idv.

Dal punto di vista più propriamente politico, dopo i tanti 'rumor' su divisioni e spaccature con un Luigi De Magistris contro Di Pietro, fiancheggiato dall'ala più giacobina, ispirata da Paolo Flores D'Arcais, sembra che lo svolgimento del congresso sarà senza sorprese. Nel senso che non ci sarà la contrapposizione di De Magistris che ha espresso pieno appoggio a Di Pietro. Almeno per ora, e rinviando più in là una sua eventuale candidatura alla guida del movimento.

Unico contraltare a Di Pietro, ma politicamente senza alcun peso, sarà quello di Franco Barbato che ha presentato una sua mozione alternativa. Barbato è il deputato divenuto abbastanza noto per i suoi interventi infuocati e ruvidi a Montecitorio contro Berlusconi e quanti siano sospettati di fare il suo gioco, che gli hanno valso anche l'espulsione dall'aula.

Tra i temi per ''l'alternativa'' centrale sarà comunque quello della giustizia e della legalità sul quale si potrebbero cogliere delle differenze tra Di Pietro e De Magistris che non dovrebbe comunque rinunciare a rimarcare un suo ruolo.

Il movimento di Di Pietro vanta buona salute visto che in pochi anni è passato dal 2,3-2,9% (di Camera e Senato) alle elezioni politiche del 2006, al 4,4% del 2008 fino a raggiungere l'8% alle europee dello scorso anno.


premetto che può darsi benissimo che i sondaggi si sbaglino, e cmq c'è ancora tutta la campagna elettorale. Secondo me c'è stato un reflusso dall'idv verso il pd (finalmente con un segretario e una linea stabile) e magari sinistra e libertà dopo l'exploit di vendola.
-Giona-
00sabato 6 febbraio 2010 11:05
Beh, certo l'«affare Contrada» ha danneggiato Di Pietro. Per me comunque non si tratta di qualcosa di cui si debba vergognare, dal momento che Contrada era fino a quel momento uno stimato servitore dello stato e sarebbe stato arrestato solo in altro momento.
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