Un significativo mutamento climatico 5,200 anni or sono

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m.harlock
00domenica 9 gennaio 2005 16:37



COLOMBUS, Ohio – L’esperto di ghiacciai Lonnie Thompson teme di aver trovato indizi che dimostrerebbero che la storia ripeta se stessa, e se avesse ragione, i risultati potrebbero avere drammatiche implicazioni per la società moderna.

Thompson ha trascorso la sua carriera in viaggio per gli angoli più remoti del mondo, a cercare campi di ghiacci e quindi prelevarne campioni dalle regioni centrali.

Questi campioni sono i testimoni dei cambiamenti climatici occorsi al nostro pianeta. A seguito dell’analisi di montagne di dati - derivati dallo screening di innumerevoli campioni di ghiaccio - e di una meticolosa rivisitazione di dati storici in qualche modo oscuri, Thompson ed i suoi colleghi del team di ricerca della Ohio State University, sono convinti che il clima globale sia mutato drammaticamente.

Ma quel che è più importante, ritengono che ciò sia accaduto almeno una volta in passato, e che i risultati siano stati pressoché catastrofici per le culture che vivevano a quel tempo.

Ha evidenziato le sue parole e le sue paure oggi al meeting annuale all’Unione Geofisica Americana di San Francisco.

Professore di scienza geologiche alla Ohio State e ricercatore del Centro di Ricerche Polari Byrd, Thompson ha spiegato che indicatori in numerosi campioni suggeriscono che il clima si sia alterato improvvisamente in un momento imprecisato circa 5,200 anni or sono, con un impatto severo sulla situazione globale.

Si riferisce a piante che sono state trovate perfettamente preservate, emerse recentemente dalla cappa di ghiaccio di Quelccaya sulle Ande Peruviane. Questo mostruoso ghiacciaio, di circa 168 metri di profondità, ha rivelato ai ricercatori un decremento esponenziale della sua massa ghiacciata fin dalle prime osservazioni nel 1963.

Le piante sono state datate al radiocarbonio per determinarne l’età, e gli esami indicano che furono coperte dai ghiacci per circa 5,200 anni. Ciò suggerisce che, in qualche modo il clima sia scivolato in quel periodo, improvvisamente e severamente, e abbia catturato le piante per preservarle intatte sino ad oggi.

Nel 1991, gli escursionisti hanno trovato il corpo intatto di un uomo intrappolato in un ghiacciaio alpino, riemerso solo in tempi recenti per via del progressivo scioglimento dei ghiacci. Successivi esami di laboratori hanno mostrato che l’umano – chiamato Oetzi – rimase intrappolato tra i ghiacci e morì circa 5,200 anni or sono.

Thompson si riferisce ancora ad uno studio di anelli degli alberi da Irlanda e Inghilterra, che copre un periodo di 7,000 anni. Il punto nella documentazione in cui gli anelli degli alberi sono più sottili – a suggerire il più asciutto periodo sperimentato dalle piante – fu approssimativamente 5,200 anni or sono.

Fa ancora riferimento ai campioni di ghiaccio che mostrano la ratio di due isotopi di ossigeno, recuperati dal campo di ghiaccio sulla cima del Monte Kilimajaro in Africa. Indicatori della temperatura atmosferica con la caduta della neve, i dati si trovano al loro minimo 5,200 anni prima di adesso.

Egli indica ancora lo scivolamento del Deserto del Sahara da regione abitabile a deserto inospitale; significativi mutamenti climatici nei pollini delle piante, scoperti nei sedimenti del Sud America, ed i livelli più bassi mai registrati di metano, recuperati dai sedimenti di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartide, si verificarono allo stesso tempo – 5,200 anni or sono.

“Qualcosa accadde indietro nel tempo, in quel momento preciso, e fu monumentale” ha spiegato Thompson. “Ma non dovette sembrare così monumentale agli umani allora, poiché vi erano approssimativamente solo 250 milioni di persone che occupavano il pianeta, a confronto dei 6,4 miliardi attuali.

“Le evidenze indicano chiaramente questo preciso momento nella storia, e qualcosa deve essere accaduto. Ed è evidente che alcuni mutamenti simili si stanno verificando anche nella situazione climatica attuale” ha aggiunto.

“Per me, queste cose ci debbono davvero far preoccupare” L’impatto di un mutamento climatico di magnitudine simile sul mondo moderno sarebbe tremendo, ha spiegato. Il 70% percento della popolazione vive nei tropici del mondo ed un importante mutamento climatico affliggerebbe eminentemente queste zone.

Thompson ritiene che l’evento di 5,200 anni or sono potrebbe essere stato causato da una drammatica fluttuazione nell’energia solare che raggiunge la terra. Gli scienziati sanno che un raffreddamento globale storico, chiamato Piccola Era Glaciale, dal 1450 al 1850 d.C., coincise con due periodi di calo nell’attività solare.

Evidenze mostrano che attorno a 5,200 anni or sono, le emissioni solari crollarono inizialmente in modo precipitoso, e quindi aumentarono per un periodo breve. E’ questa imponente oscillazione di energia solare che Thompson ritiene possa avere innescato il mutamento climatico che si registra in tutti questi dati.

“Il sistema climatico è fortemente sensibile alla variabilità naturale” ha aggiunto. “E’ probabile che sia parimenti sensibile agli effetti apportati dall’attività umana, mutamenti accresciuti dai gas da effetto serra, politiche errate di uso del territorio, e dipendenza dai combustibili di origine fossile

“Ogni persona prudente si troverebbe d’accordo sul fatto che non abbiamo ancora compreso appieno la complessità del sistema climatico e, dal momento che sappiamo ancora così poco, dovremmo essere estremamente cauti nel nostro modo di gestire il sistema” ha dichiarato.

“Le evidenze sono chiare: un mutamento climatico significativo è già in corso.”

Fonte: http://www.osu.edu/

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