Questo mese c'è la novità che interrompe una tradizione ultrasettantennale, ovvero il numero bis.
A tal proposito io considero questa un'uscita della serie regolare e non un extra, come i Texoni, i Maxi Tex, ecc. ecc.
Fatta la precisazione, devo dire che tutto sommato ho letto, finalmente, una storia di Tex. E senza la sbrodolata finale con complimenti zuccherosi pericolosissimi per le crisi iperglicemiche, sarebbe andata anche meglio.
A questo si somma la tremenda requisitoria
sproloquio
di diritto penale, tenuta al forte. Mancava giusto una lezione di procedura penale a corredo per fracassare definitivamente gli zebedei.
Per me poi c'è un errore inescusabile e gravissimo che riguarda nientepopodimenochè uno dei capisaldi della saga e che in via del tutto eccezionale non metto sotto spoiler perché Carlo ormai è dei nostri.
Il mitico colonnello Elbert di Sangue Navajo è chiamato
Ebert. Due volte.per giunta.
Potrà sembrare un'inezia, ma imho quando prendi cantonate simili è sintomo di sciatteria. Infatti l'episodio che ha per protagonista Elbert è uno dei più celebri di Tex. Il tentato omicidio di Kit è la successiva punizione esemplare del bastardo a base di rasoio è a dir poco mitica e non voglio immaginare che Boselli abbia voluto modificare apposta il nome del personaggio perché sarebbe una bravata troppo grande anche per lui.
Il resto della storia, depurata dei problemi evidenziati, invece funziona, tanto che l'ennesimo flashback che racconta un nuovo capitolo taciuto da GLB per una volta non mi ha fatto ingrifare. C'è però anche la possibilità che dipenda da assuefazione e lo saprò solo dalle recensioni dei miei pards forumistici.
breve riassunto
Viene narrata la cacciata dell'ultimo agente indiano e la nomina al suo posto di Aquila della Notte e il conflitto con il borioso ufficiale di turno.
Finalmente ho rivisto un buon Tiger in azione e persino il giovanissimo Kit, pur nel ruolo di personaggio secondario, non mi è dispiaciuto.
Nemici degni di questo nome e Tex molto più in forma delle ultime uscite.
Su Dotti devo dire che si conferma ottimo disegnatore western. Ormai una colonna della testata.
Semmai mi sembra che Villa sia sempre più scoglionato. Non che la copertina sia brutta, ma non riesce più a meravigliarmi come un tempo.