Re:
rimmelclub2, 08/12/2007 20.53:
Premetto che Luttazzi non mi è mai piaciuto, quindi probabilmente sono un po' di parte, però sinceramente nelle schifezze proferite in occasione del programma in onda su La7 non ci trovo nulla che possa essere definita "satira".
Sarebbe "satira" ciò che ha detto su Giuliano Ferrara (che mi piace ancor meno di Luttazzi...)?
Dai, per favore, c'è già abbastanza spazzatura in TV, risparmiatemi Luttazzi!
Per quanto mi riguarda La7 ha fatto benissimo a sospendere il programma.
Allora Daniele. Che Luttazzi non ti piaccia è cosa soggettiva e insindacabile.
Che Luttazzi non faccia satira invece è tutt'altra questione. Non esiste la satira "secondo me". La satira è un genere codificato da diverse migliaia di anni ed ha sempre avuto come argomenti la politica, il sesso, la morte, la religione e soprattutto il corpo.
Le deiezioni, in particolare, la cacca, sono da sempre soggetto della satira, da Aristofane in poi. Nel programma di Luttazzi c'era uno sketch, "Sul ponte", in cui i protagonisti erano 2 barboni e le loro deiezioni corporee. Nello spettacolo "Sesso con Luttazzi", che Daniele ripropone da 15 anni, le deiezioni sessuali sono da sempre al centro della scena.
Nello specifico della battuta "incriminata", innanzitutto si deve dire che si trattava di una battuta surreale. Era la risposta ad una mail di una presunta fan di Luttazzi che gli chiedeva come sopportare il fatto che Berlusconi potesse dichiarare oggi di non aver mai voluto una guerra in Iraq che nel 2003 aveva appoggiato. "Io ho un mio metodo", rispondeva Luttazzi, "penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca, e Daniela Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti! Va già meglio, no?".
Orrore. Che volgarità, tuonano i benpensanti, dov'è la satira?
I bastardi di La7, o chi per loro, han scelto la battuta più sconcia, quella con la cacca, tanto per cambiare, come fecero in Satyricon nel 2001, quando Luttazzi mangiò delle feci di cioccolata. Proprio sviare l'attenzione dai veri motivi per cui Luttazzi, come oggi, veniva censurato.
Quello che poi in pochi arriveranno a sapere, è che la satira, in quella battuta, c'è tutta. Come tutte le accuse pretestuose, sono fondate su elementi decontestualizzati. Quella battuta arrivava alla fine di un lungo monologo contro la guerra criminale in Iraq e i leader che l'avevano appoggiata. Insieme ai leader, anche i loro scagnozzi dell'"informazione", di regime, che avevano diffuso panzane e menzogne varie usate per avallare la guerra. Le armi di distruzione di massa, i legami di Saddam con al-Qaeda, il Niger-gate (tutte cose dimostratesi poi assolutamente false, per la cronaca). Il monologo in questione si soffermava a lungo anche sulle torture ai danni di prigionieri iracheni ad Abu Grahib da parte di soldati americani. E spendeva diverse battute sulle famose (famigerate) foto delle torture in cui la soldatessa Lynndie England portava al guinzaglio ed esultava accanto ad ammassi umani di prigionieri nudi e sfiniti.
Ecco, il quadretto di Ferrare con Previti, Berlusconi etc, rimanda esattamente ad una di quelle foto mostrate in precedenza. Il metodo satirico utilizzato è quello del grottesco, che agisce affiancando 2 ambiti che nell'immaginario comune di solito sono diametralmente divisi. In questo caso, la sessualità e l'orrore delle torture.
E la scena di Ferrara era un chiaro rimando, ancora grottesco, a quella scena. Sono accostati così l'orrore della guerra con quelli che la satira considera tra i suoi responsabili diretti, cioè Berlusconi (con Bush e Blair) e i suoi scagnozzi.
Sì perché la satira non fa solo ridere. Certo, deve far ridere, ma la sua "struttura" è fondata sulla memoria di fatti, sull'informazione, sulla critica argomentata al potere, dal punto di vista del suo autore, trasportata dalla risata.
Luttazzi fa satira, informa, parla di cose di cui i comici di Zelig e anche Benigni, per dire, non parlano.
Benigni è stato grande, il suo Dante insuperabile, ma la parte di "satira", per quanto divertente, è stata per nulla "pericolosa", per nulla scomoda, per nulla, appunto, "satira". Benigni ha fatto dello sfottò, della comicità, per quanto di classe, sui personaggi della politica. Mastella e Ceppaloni, Storace che parla romanaccio etc, ma non ha aggiunto molto, se non quasi nulla, a quanto un pubblico appena informato dovrebbe già sapere. Non ha fornito un punto di vista originale.
Cosa che invece fa, magistralmente, nei suoi monologhi, Luttazzi. E cosa che, secondo me, rappresenta il vero motivo per cui l'hanno censurato, insieme al fatto che il suo programma, con punte di 2 mln e 700mila ascoltatori di sabato a mezzanotte, stava mettendo in crisi il sistema mafioso (economico) del duopolio televisivo italiano.
Un paio di particolari per finire, scusate la lunghezza.
La battuta incriminata risale ad un monologo, "Come uccidere causando inutili sofferenze", risalente a 2 anni fa. Quindi era una battuta assolutamente non inedita e presente da tempo nel repertorio di Luttazzi. Altra cosa, la puntta di sabato scorso è stata replicata (!!!) giovedì sera dalla stessa La7, prima che venerdì arrivasse la decisione della sospensione. Che si tratti di un pretesto per me è più che evidente.
Ultimo particolare inquietante quello descritto dallo stesso Luttazzi nel suo blog, che
invito a leggere qui.