Negli ultimi giorni è iniziata una campagna contro l'acqua in bottiglia. Si tratta di una proposta portata avanti da numerose città nel mondo volta a ridurre, se non eliminare, l'uso di bottiglie di plastica, che inquinano l'ambiente, a favore del consumo dell'acqua del rubinetto, che non comporta rifiuti inquinanti.
Il movimento, partito da New York, va a contrastare un business molto ampio e potente, con grandi fonti di guadagno, che oggi ha raggiunto i 100 miliardi di dollari all'anno e che continua a crescere, visto che dal 1978 ad oggi è aumentato del 2.000%. Per produrre Pet (polietilen-tereftalato), la plastica usata per le bottiglie, si utilizza molta energia e si va ad aumentare l'inquinamento atmosferico. Oltre all'inquinamento provocato dalla produzione di PET (polietilen-tereftalato) si deve aggiungere l'inquinamento legato al trasporto. Infatti solo il 25% delle acque in bottiglia bevute in un Paese provengono dalle industrie nazionali, le altre devono varcare uno o più confini.
Forse vale la pena di riflettere sulla questione come alcune aziende stanno già facendo, promettendo l'uso di materiali biodegradabili per l'imbottigliamento.
Alcuni studi compiuti dall'American Environemntal Health Center di Dallas hanno però dimostrato che le bottiglie di plastica dell'acqua, progettate per biodegradarsi più velocemente della plastica utilizzata per altri scopi, rilasciano particelle (ftalati) nel liquido al loro interno e che tale rilascio, incrementato dall'esposizione della plastica alla luce o al calore, può essere nocivo per chi beve l'acqua.
È anche assicurato che dai rubinetti, almeno dei Paesi industrializzati, esca acqua realmente potabile grazie alle severe leggi che riguardano i controlli sulle sostanze permesse, che per molte di esse sono più restrittive rispetto a quelle delle acqua in bottiglia.
È stato dimostrato anche che non esiste un'ampia differenza di gusto fra l'acqua di rubinetto e l'acqua in bottiglia. Infatti un test realizzato da Legambiente in 6 città italiane. Pescando l'acqua da caraffe anonime e affidandosi al palato nemmeno 2 italiani su 10 sono riusciti a individuare qual era l'acqua imbottigliata e quale quella uscita dalle tubature domestiche.
Bisogna allora saper valutare la situazione, cioè capire se è meglio continuare a acquistare l'acqua in bottiglia, un prodotto che può essere nocivo per noi stessi e per l'ambiente, o usufruire dell'acqua corrente, un bene che ci perviene direttamente nelle nostre case a un prezzo molto ridotto e con proprietà molto simili a quelle ottimali, ma senza rischio di inquinamento.
dal sito
www.greenplanet.net
Non so quanto sia applicabile alla vostra situazione, magari bevete solo acqua gassata o dalle vostre parti fa schifo, ma io quasi quasi ci provo, tanto che io sappia a Milano l'acqua non è male.