Riflesso [Leone; Ciclo Il Vecchio ed il Mare 1/3]

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
cell in the hell
00martedì 23 ottobre 2007 01:12
RIFLESSO
Ciclo “Il vecchio ed il mare” 1/3
Spot Jack Leone x Wrath Of God 2007


Era una giornata tranquilla nel mese di ottobre, l’ideale per una passeggiata sul mare ormai gelido per via della bassa temperatura nella bellissima Santa Monica in California. Mi recai in quella zona perché cercavo la giusta ispirazione in vista del ppv. Il mare era calmo, ma movimentato, come trasportato dal dolce sussurro del vento. Pura poesia ai miei occhi, fu così che decisi di osservare le onde che raggiungevano la spiaggia, proiettando su di esse ogni mio pensiero.

Prima onda: sesso
L’istinto mi portò a ricordare una scena di sesso, la più piacevole della mia vita. Era il giorno del mio diciottesimo compleanno e decisi di passarlo con la mia amata Sylvia. Decidemmo di trascorrere l’intera notte su una spiaggia abbandonata, praticamente vuota. Lei mi disse che aveva un regalo di compleanno per me e si sfilò la maglietta. Era il 4 agosto, quindi il dolce bagliore della luna mi spinse a fare lo stesso. Io e Sylvia ci gettammo sulla sabbia, baciandoci calorosamente sulla bocca ed accarezzandoci il corpo, immergendoci in questa situazione surreale. Lontani dagli occhi di indiscreti osservatori, fu il compleanno più bello della mia vita, la mia prima volta nudo insieme ad una donna. E ci divertimmo, dopo aver fatto sesso ci gettammo in acqua a ripulirci dalla sabbia. Volevo che quel momento non avesse fine, ma ero certo che anche all’indomani Sylvia sarebbe rimasta con me, pronta a lasciarsi spogliare e cullare da me come l’onda che avevo di fronte. Ah, l’amore, se solo potessi amare una donna come ho fatto in quegli anni della mia vita! L’onda si dissolse, così come la mia Sylvia. Mi parve di cogliere il sapore del bacio mentre l’acqua veniva assorbita dalla sabbia circostante.

Seconda onda: abbandono
La seconda onda fu più potente e mi fece rabbrividire, rinfacciare ricordi della mia vita che volevo cancellare. Perché si nasce credendo di avere uno scopo? Continuerò a rimpiangere per sempre di aver abbandonato i miei figli, tradendoli l’uno dopo l’altro. Non avrei rimorsi se fossi una persona coerente, ma spesso non so nemmeno decidere cosa è giusto per me. Sono una malattia degenerativa nei confronti di chi mi sta vicino, pronto a corrodere chiunque senza volerlo. E più cerco di proteggere gli altri, più causo dei danni. Vidi il volto di Bruce Borgetti nell’acqua, il mio caro allievo prediletto! La vera domanda è: scambierei i miei titoli mondiali per riaverlo ancora al mio fianco? La risposta la so: no, la sua vita non valeva così tanto per me, non ho mai potuto perdonare la sua arroganza. E sono certo di aver sempre fatto quello che credevo più giusto, quindi calpestai il suo volto sulla sabbia e tornai a riflettere. Denny e Max, i miei adorati figli, probabilmente non li avrei più rivisti. Denny mi avrebbe chiuso la porta in faccia, Max mi avrebbe rinfacciato che non sono mai stato suo padre. Volevo renderli grandi, ma ho realizzato di averli semplicemente abbandonati.

Terza onda: morte
Jack Leone morì alla terza ondata, entrando nella gloria. Era da almeno un anno che desideravo vedere il mio personaggio defunto e rispettato da tutti, compresi i propri avversari, ma mi bastava accendere la televisione per capire che la morte non era qualcosa su cui si può scherzare. Con che coraggio avrei rivisto scene di guerra, o semplicemente gli insani delitti quotidianamente argomenti di cronaca nera? Non avrei mai fatto burle della morte perché sapevo benissimo che questa entità in qualche modo esisteva ed in quel momento mi stava fissando, puntandomi addosso la falce. Il nostro era una sorta di gioco perverso, lei si avvicinava ed io la evitavo, ma solo perché era lei a lasciarmi vivere. Colpiva chi non aveva colpe e mi risparmiava, ricordandomi sempre della sua esistenza. Eh, sì, credo che non potrò mai morire da eroe, mi sentii delirare nella visione di questa fredda spiaggia nel mese d’ottobre. Fu in quel momento che provai a trattenere il respiro per vedere se avrei avvertito il brivido della morte, ma da normale umano fui costretto a respirare. Non sarei morto in una maniera così banale, dovevo vivere con la paura di cambiare. Perché nel giro di poco tempo non sarei più stato lo stesso che tutti conoscevano.

Quarta onda: personalità
Il mese scorso avevo fatto piazza pulita di tutti i personaggi che avevo imposto alla società, o meglio tutte i lati di me che la gente conosceva. Ero rimasto io, quello vero, sincero con tutti i suoi pregi e difetti. E per quanto il mio riflesso si stagliasse nell’acqua, continuavo a vedere un uomo vecchio e stanco di nascondersi dietro ad un personaggio. Ma non potevo dire semplicemente alla gente che il caro Mr.Attitude era pronto per il pensionamento, qualcuno avrebbe detto che ero un lottatore che ha perso lo stimolo per lottare. Sapete come funziona il meccanismo d’invecchiamento nel corpo di un umano? La pelle inizia a modificarsi, non riuscendo a riprodursi con la solita perfezione di un tempo. I capelli non ricrescono più in alcune zone, mentre le cellule cerebrali non si riformano, causando leggere disfunzioni o semplici perdite di memoria. Non volevo diventare vecchio, ma nemmeno mi interessava di morire giovane. Posi i piedi in acqua, avvertendo il freddo salire per il mio corpo. Quella sensazione non aveva età, in quel momento potevo avere 10 o 50 anni, il tatto è un senso che non vuole saperne di diminuire. Il tempo sembrò fermo vicino a me e provai il ricordo di quando ero bambino e sognavo di invecchiare da uomo felice. Felicità, ci vuole poco ad accorgersi che questa non è reale ed è destinata a sparire. La dura legge della vita, che ti porta a lottare anche quando sei fuori dal ring.

Quinta ed ultima onda: spegnimento
Il vento stava cessando e l’ultima onda fu la più tranquilla e la più debole fra quelle da me osservate. Avrei tanto desiderato che le onde proseguissero, in modo che potessi proseguire l’auto-analisi della mia vita, ma ormai il mare si stava calmando. Osservai l’onda compiere il suo movimento, aveva fatto il suo dovere, finendo la corsa e compiendo la sua esistenza, ritraendosi verso il mare. Mi sentii come uno stupido ragazzino che cerca di prendere l’acqua fra le mani per toglierla dal mare e farla propria, ma essa cadde e nel giro di pochi minuti le mie mani furono di nuovo asciutte. Non avevo salvato nulla di questa onda, si era spenta come lo avrebbe fatto anche senza il mio intervento. Trovai la mia presenza in questa spiaggia a dir poco inutile. Come già detto in precedenza, sapevo di non avere più uno scopo. Avrei dovuto spegnermi pure io, porre fine alla mia carriera?

Continuai a camminare in riva al mare, osservando il mio riflesso materializzarsi. Fu quello il momento in cui capii che pure io avevo un futuro diverso da quello del Wrestling lottato. Stavo cogliendo una speranza, provando il desiderio di rimanere in questo luogo per tutto il resto della mia vita. Non sentivo la mancanza della bella New York, potevo resistere più di un’ora senza il mio cappello da cowboy. Lento come il mare, bello come un’onda, sarei stato eterno, così come infinita era la mia voglia di trovare la pace interiore. Avevo capito di non odiare nessuno, di combattere per passione e per orgoglio, ma che avrei potuto farne a meno. La mia impronta venne cancellata dall’acqua, della mia presenza sulla spiaggia non ci sarebbe rimasta traccia nel tempo, ma ormai la mente mi faceva esistere in questo luogo.

Poi, tornai a ricordare. Dovevo rientrare a New York per combattere in pay per view in una fra le sfide più importanti della mia carriera. Guardai ancora una volta il mare e feci la mia scelta. Avrei vissuto qui, era questo il luogo in cui volevo spegnermi. Il sesso portava alla felicità, l’abbandono alla realizzazione di una nuova alba, la morte era la fine di un’epoca, il riflesso della personalità rispecchiava il mio desiderio di pace e lo spegnimento era il modo in cui avevo preso la mia decisione. Il tutto mentre arrivò una nuova onda.

Il mio pensiero si stava sfaldando, era sempre più confuso
Mi stavo perdendo, ero stato catturato
L’acqua aveva preso una parte di me
Svanivo nel tepore del mare
Vidi solo un particolare
Il mio ultimo…
Riflesso.


cell in the hell
00martedì 23 ottobre 2007 01:16
Fra poesia e narrazione, comincia un nuovo ciclo delle avventure di Jack Leone. Questa volta, con qualche elemento a sorpresa. Se non ve lo spoilerate, sarete sicuramente spiazzati dalla conclusione. Si tratta, come per Kratos, di un ciclo destinato a chiudersi a WBFF Maniacs III a dicembre. W i progetti a media durata!
Faccio un brevissimo commento spoiler.

Testo nascosto - clicca qui
HHHThegame
00venerdì 26 ottobre 2007 15:06
si perde lungo la narrazione per me, ma di sicuro non è un cattivo spot.

curioso di vedere come finirà la sfida [SM=x1183762]
sailorluisa
00venerdì 26 ottobre 2007 21:44
mi associo a quello che ha detto dibbiuzzo... [SM=x1183762]
Kurtangle86
00sabato 27 ottobre 2007 00:29
mi associo a quello che hanno detto dibbiuzzo e luisa... [SM=x1183762]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:20.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com