Howard
Premetto che stimo, ho letto con interesse e ho diffuso sul web il lavoro di Howard (per tutte le persone interessate ma soprattutto per i miei fratelli cattolici .....)
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Se il tetragramma sia stato presente nella LXX, nel Vangelo ebraico di Matteo e nelle prime copie del Nuovo Testamento nessuno lo sa e, alla luce dei dati oggi disponibili, nessuno lo può affermare con certezza, pur trattandosi di un'ipotesi per nulla trascurabile.
Quando però da tale ipotesi si passa a formulare accuse reali e personali, la cautela dovrebbe esser d'obbligo. Anche ammettendo per un attimo che i copisti cristiani abbiano davvero eliminato il tetragramma dalle ultime copie della LXX e dalle prime copie dei Vangeli, non sembra né onesto né ragionevole accusare tali copisti di aver voluto coscientemente alterare gli insegnamenti delle Sacre Scritture.
La necessità di diffondere presso i pagani la buona notizia del Regno di Dio può aver spinto i primi cristiani a presentare un
Dio universale, cosmopolita e plametario, poco compromesso con i
nomi, le tradizioni, i riti, le credenze, il fanatismo ed il nazionalismo ebraico.
Non sembra pertanto corretto ipotizzare che una scelta missionaria di questo tipo (sicuramente criticabile dal punto di vista testuale e letterario) sia stata sicuramente segnata da intenzioni apostate e da obietiivi truffaldini. A meno di non voler immaginare manovre di portata secolare, non si può onestamente presumere che almeno due secoli prima di Nicea, la cristianità volesse già consciamente prevenire il pensiero ariano o sbarazzarsi di possibili critiche alla divinità di Cristo. A riprova di ciò sta il fatto che, almeno fino a Nicea, moltissimi cristiani (e padri della Chiesa) accettavano la subordinazione di Cristo al Padre senza essere per questo considerati eretici.....
A ciò va aggiunto che il Santo Nome non crea problema ai trinitari che lo considerano quasi sempre una specie di
nome patronimico, quasi un cognome, applicabile legittimamente sia al Padre che al Figlio ....
La condanna della cristianità primitiva richiede pertanto:
1) prove certe o almeno indizi schiaccianti (cioè presunzioni gravi, precise e concordanti) di fatti avvenuti incontestabilmente;
2) moventi evidenti orientati a manipolazioni teologiche;
3) piena consapevolezza delle conseguenze storiche di alcune eventuali [discutibili] scelte evangelizzatrici.
Tutto il resto indebolisce solo l'interessante contributo che i testimoni di Geova hanno dato alla riscoperta del Nome di Dio...
Reinserire il tetragramma nelle traduzioni dell’Antico Testamento ha sicuramente un valore logico e religioso (Esodo 3,15; Salmo 83,19; Salmo 144,15; Proverbi 18,10; Isaia 12,4; Geremia 23,27; Malachia 1,11; Malachia 3,20; Matteo 6,9; Atti 15,14): il fatto che Dio abbia un nome proprio permette di rivalutare tutta la rivelazione ebraica e cristiana, di evitare le tentazioni di un astratto deismo e di scadere nel culto di un anonimo, lontano ed impersonale “Essere Supremo”.
Sia la Scrittura sia la storia dell’umanità testimoniano infatti la presenza continua di un Dio (Salmo 55,22 e Salmo 144,15) che interviene personalmente con sollecitudine, con forza e con mano potente a favore del suo popolo e dei suoi fedeli......