Letteratura cinese: Zhuang-zi, estratto.

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TheRainMaker
00sabato 3 dicembre 2005 18:04
...
Bo Yi morì ai piedi del monte Shou-yang per aver cercato la gloria; il brigante Zhi morì sulla collina Orientale per aver cercato la fortuna. La morte di questi due uomini non aveva la stessa causa, ma entrambi hanno mutilato la loro vita danneggiando la natura. Perchè mai allora Bo Yi viene approvato mentre si condanna il brigante Zhi? Tutti gli uomini si sacrificano per qualcosa di esteriore a loro stessi: uno per la bontà e la giustizia, e viene chiamato gentiluomo; un altro per la fortuna e viene detto volgare. Quanto all'aver mutilato la vita ed alterato la natura, il brigante Zhi è identico a Bo Yi. Perchè allora si stabilisce una distinzione fra il gentiluomo e l'uomo volgare?Di colui che forza la propria natura per praticare la bontà e la giustizia, anche se dovesse eccellere come Zeng o come Shi, io non dirò che eccelle. Così, di colui che forza la propria natura per apprezzare i cinque sapori, anche se dovesse eccellere come un Yu-er, io non dirò che eccelle. Così, di colui che forza la propria natura allo studio dei cinque toni, io non dirò che ha l'udito fino, fosse anche un musicista come Shi-kuang. Così, di colui che forza la propria natura per discernere i cinque colori, io non dirò che ha la vista acuta, fosse pure chiaroveggente come Li-zhu.
L'eccellenza non risiede nella bontà o nella giustizia, ma nelle quantità intrinseche di ciascuno di noi. Eccellente è colui che conta soltando sulla propria natura originaria e sulle proprie disposizioni innate.Così, l'uomo dall'udito fino non sente l'altro, ma se stesso; l'uomo chiaroveggente non vede l'altro, ma se stesso.
Colui che non vede se stesso ma vede l'altro, che non comprende se stesso ma comprende l'altro, possiede le qualità di un altro ma perde le proprie. Così egli realizza l'ideale di un altro e abbandona il proprio.
Per aver realizzato gli ideali degli altri e non i propri il saggio Bo Yi ed il brigante Zhi sono usciti entrambi dal sentiero.
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Has he lost his mind?
Can he see or is he blind?
Can he walk at all,
Or if he moves will he fall?
Is he alive or dead?
Has he thoughts within his head?

[Modificato da TheRainMaker 03/12/2005 18.10]

AmoN7
00sabato 3 dicembre 2005 21:17
bello davvero, le frasi che hai sottolineato sono un pò lo specchio della cultura orientale,più individuocentrica rispetto alla nostra. Tu che ne pensi? la vedi come una cosa positiva?
TheRainMaker
00domenica 4 dicembre 2005 13:24
Credo che forse sia un po' troppo estremizzato il concetto, ovvero ritengo che ci sia una sostanziale differenza tra chi agisce PER il prossimo e chi invece i agisce CONTRO.
Detto questo io inviterei a leggerlo come un attacco contro il buonismo di massa della cultura occidentale: moltitudini di mezz'uomini ignoranti che inneggiano alla pace nel mondo e già che ci sono prendon a sassate qualche vetrina (per fare un esempio, ma si potrebbero citare pure gli animalisti dell'ultima ora e quasi ogni risma di ambiental-radical-chic o vegan-vegetarian-nerds), ed in tal caso mi vede pienamente concorde.
...Aicha...
00domenica 4 dicembre 2005 14:35
Re:
Molto interessante...

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"Perchè l'ignoranza fa paura e il silenzio è uguale a morte.." Guccini
"Voglio un mondo all'altezza dei sogni che ho.." Liga
"Forse hai ragione qui non si ferma niente,nel vortice dei sensi il mondo e' un'illusione..certo hai ragione la vita fugge via,
ma il tempo non e' altro che una dimensione.." Nomadi
Voglio sognare..sempre!

[Modificato da ...Aicha... 04/12/2005 14.37]

[Modificato da ...Aicha... 04/12/2005 14.39]

...Aicha...
00domenica 4 dicembre 2005 14:40
"Colui che non vede se stesso ma vede l'altro, che non comprende se stesso ma comprende l'altro, possiede le qualità di un altro ma perde le proprie. Così egli realizza l'ideale di un altro e abbandona il proprio."


Sono abbastanza d'accordo riguardo a questa frase, nel senso che nel modo d'oggi per la sopravvivenza bisogna pensare prima alle proprie esigenze mettendo in primo piano le proprie convinzioni, perchè sono convinta che se non penso per me, nessuno lo farà al posto mio.
Sono anche convinta che per comprendere gli altri, bisogna prima comprendere se stessi e spesso purtoppo non riusciamo nemmeno in questo.
Comunque per il resto questo testo di letteratura cinese come avete già detto voi, esprime il concetto in maniena un po' estremizzata.
Sono dell'idea che anche se bisogna dare più attenzioni a se stessi da un certo punto di vista, bisogna anche cercare di limitare il dislivello tra le attenzioni che diamo a noi stessi e quelle che diamo agli altri per trovare un equlibrio interiore, ma anche un equilibrio con il mondo che ci circonda.
Bisogna quindi pensare in maniera individuale, ma comunque sentirsi sempre parte di un universale comune a tutti.

il1985
00lunedì 5 dicembre 2005 13:56
Un koreano che ho conosciuto a Praga mi aveva detto una cosa simile: Quando fai qualcosa falla per te stesso, perché la vuoi, non farla per gli altri.
Da allora ho seguito il più possibile questa massima.
I koreani ci hanno buttato fuori dai mondiali, però.
TheRainMaker
00lunedì 5 dicembre 2005 22:03
Korea merda, Asia is China.
AmoN7
00lunedì 5 dicembre 2005 22:16
Re:

Scritto da: TheRainMaker 05/12/2005 22.03
Korea merda, Asia is China.


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