Le 100 auto più brutte della storia

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!Serenella!
00martedì 2 settembre 2008 20:00
E' tradizione indire concorsi di bellezza automobilistici, per giudicare lo stile delle automobili più belle del presente, del passato e del futuro.



Pensiamo, ad esempio, al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, a Pebble Beach, o anche allo specialistico premio "L’auto più bella del mondo" assegnato annualmente presso il Castello Sforzesco di Milano. Ogni tanto, però, appaiono anche classifiche dal segno diametralmente opposto, volte ad elencare le automobili... più brutte del mondo. Così, dopo "le peggiori 50 auto della storia" segnalate da un articolista del Times, è ora la volta del britannico "The Daily Telegraph", che si propone di indicare niente meno che le 100 vetture più brutte mai prodotte nella storia automobilistica internazionale.

A stabilire, tuttavia, questa particolare classifica non sono stati né un giornalista, né un designer, né tantomeno una "giuria tecnica", bensì i lettori stessi del Daily Telegraph, attraverso un sistema di votazioni. La classifica va dunque interpretata pensando alla nazionalità dei lettori, che hanno ad esempio votato per vetture inglesi da noi poco o per niente diffuse; inoltre, si mescolano auto popolari con altre rare (e alla cui linea si è dunque fatta poca "abitudine"), oppure si giudicano vetture del presente e del passato, queste ultime talora "moderne" al momento del lancio, ma oggi invecchiate o comunque poco comprese... Insomma: niente di veramente "scientifico", ma semmai una curiosità per verificare i gusti degli automobilisti (inglesi) di oggi, e scatenare commenti ed opinioni.

Tralasciando la classifica completa delle 100 auto, soffermiamoci sulle prime dieci "peggiori" carrozzerie. Al decimo posto compare la Chrysler PT Cruiser, uno dei più recenti esempi di stile retrò applicato ad una vettura americana: secondo il Telegraph, la posizione è comprensibile, dal momento che i lettori hanno apprezzato pochissimo le auto americane d'epoca in generale. In nona posizione, la Princess/Ambassador, vettura a 5 porte dalle linee decise e spigolose da noi poco diffusa, ma piuttosto nota in Inghilterra, mentre all'ottavo posto si trovano le varie versioni di Hummer, veicolo che, per la sua stessa natura, è destinato ad essere amato od odiato.

In settima posizione si trova invece l'ultima versione della Ford Scorpio, sulla quale i designers Ford applicarono - in modo alquanto audace - i motivi "ovali" derivati dallo stesso logo Ford: l'auto aveva ottime qualità, ma questo design poco felice ne decretò la fine.

Sesto posto per la AMC Pacer, vettura compatta a due volumi molto diffusa negli USA, dalla linea molto moderna per quei tempi ma non certo equilibrata, e quinto posto per la Porsche Cayenne, per la quale vale probabilmente la stessa considerazione fatta per l'Hummer...

Infine, le posizioni "alte". Al quarto posto, una particolare versione dell'inglese Austin Allegro, la Vanden Plas, dotata di una calandra cromata pretenziosa in stile Rolls-Royce, assolutamente inadatta alla compatta e "concreta" due volumi inglese. Nel gradino più basso del podio, sale invece un'auto che risulta probabilmente una delle più criticate a livello internazionale per il suo stile, la SsangYong Rodius: il suo obiettivo originario era quello di ricordare uno "yacht di lusso", ma con risultati tanto originali, quanto privi di coerenza ed equilibrio.

Posto d'onore alla prima serie della Fiat Multipla, auto dalle numerose qualità, ma la cui linea ha fatto talmente discutere da indurre Fiat ad una trasformazione radicale del suo stile, in occasione dell'ultimo restyling (anche se alcuni sostengono che prima era più brutta, ma più originale).

Sulla vincitrice, infine, non ci sono dubbi, dal momento che viene spesso indicata, nell'ambiente del design, come esempio di auto "brutta": la Pontiac Aztek. Prodotta soltanto dal 2001 al 2005 e disegnata da Wayne Cherry a fine carriera (lavorò in GM dal 1962, e fu autore in passato di vetture e prototipi tutt'altro che disprezzabili), era derivata dalla concept car Xtreme del 1999; prima SUV "crossover" di General Motors, realizzata in Messico, era dotata di un motore V6 da 3,4 litri e di trazione anteriore o integrale. Oltre alle asimmetrie, agli stravaganti giochi di linee e spigoli vivi e alla collocazione inconsueta degli stessi elementi (come, ad esempio, la calandra "sdoppiata", o gli indicatori di direzione a spigolo vivo negli angoli del frontale), la prima serie presentava nella parte inferiore un vistoso "fascione" in plastica non verniciata... Su altre vetture si può discutere, ma sulla Aztek probabilmente i lettori del Daily Telegraph, pur non essendo designers professionisti, hanno visto giusto. Fonte
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