LAVORO/FONDAZIONE NORDEST, 24,9% DEI GIOVANI TEME LA PRECARIETA'

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Fondazione Nordest
00domenica 30 aprile 2006 21:49
Padova, 28 apr. (Apcom) - Il 24,9% dei giovani italiani teme la precarietà. Lo afferma una ricerca condotta su scala nazionale da Gioc (Gioventù Operaia Cristiana) in collaborazione con Fondazione Nordest e presentata oggi in un convegno a Padova.

L'indagine effettuata ha messo in luce il ruolo del lavoro nella vita dei giovani e soprattutto ha evidenziato i timori e le ansie di chi si affaccia al mondo professionale con la preoccupazione di un futuro da "precario".

Lo studio ha visto il contributo della Provincia e del Comune di Torino e della Compagnia di San Paolo e ha interessato un campione di 3.016 giovani.

L'esito dell'indagne è inequivocabile: è il lavoro, nelle sue differenti declinazioni risulta il primo motivo di preoccupazione per i ragazzi interpellati.

A tale riguardo, il primato assoluto spetta al rischio di poter andare incontro ad una situazione di precarietà (24,9% la pone al primo posto), quando non addirittura di autentica disoccupazione (22,4%).

Inoltre, nonostante e in controtendenza rispetto agli investimenti che i giovani e le loro famiglie hanno sostenuto in istruzione e formazione professionale, sussiste pure il timore che in futuro il proprio posto di lavoro non sia in linea con il titolo di studio conseguito (9,4%).

In sostanza,si legge nella ricerca, l'introduzione della Legge Biagi e dei meccanismi utili ad aumentare la flessibilità sul mercato del lavoro hanno creato sentimenti di diffusa preoccupazione tra le giovani generazioni, le quali - anche a fronte delle difficoltà ad entrare sul mercato medesimo - risultano tra le più penalizzate dalla filosofia di fondo su cui si regge la riforma.

Nella ricerca si sottolinea poi come le preoccupazioni espresse dai rispondenti e la loro differenziazione per titolo di studio siano sostanzialmente in linea con la realtà sperimentata dai ragazzi interpellati per l'indagine.

Infatti, tra i laureati, è piuttosto alta (23,8%) la quota di coloro che ha dichiarato di disporre al momento della realizzazione del sondaggio di un contratto di lavoro a progetto o interinale e, quindi, precario.

Per contro, il ricorso a tali tipologie di rapporto di lavoro si fa più contenuta mano a mano che decresce il grado di istruzione del ragazzo, fino a raggiungere il 5% tra coloro che hanno conseguito una qualifica professionale.

Questi ultimi godono in media di un migliore inquadramento, nel senso che la maggioranza assoluta (61,4%) già dispone di un contratto a tempo indeterminato, che consente loro maggiori opportunità di programmazione delle scelte per il futuro e una qualche garanzia in più sotto il profilo economico.

Tra i giovani più istruiti, i contratti a tempo indeterminato sono assai più rari (30,4% tra i diplomati, 39,7% tra i laureati) così che cresce, in questi ultimi, la percezione di precarietà e impossibilità di guardare con una qualche certezza al proprio avvenire.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com