L'altro Suono e il boom della musica popolare

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clopat
00sabato 12 luglio 2008 15:48
Era la meta' degli anni'70,anzi inizio' tutto con il girone folk a Canzonissima del 1974,che pero',come anche nelle partecipazioni di una grande come Rosa Balistreri al Festival di Sanremo(estromessa prima di partecipare,perche' gia' aveva cantato il brano partecipante)o al Disco per l'Estate,si risolse in una buffonata,infatti vinse Tony Santagata,con quel brano-macchiettistico,che era"Lu maritello".Poi ci fu il programma di Mario Colangeli "L'altro suono"in radio alle 14 ,che proponeva,in maniera breve(mezz'ora);un po' di folklore dall'Italia o dall Sudamerica(Cile in primis),presentato da Anna Melato e Antonio De Robertis(ricordo che oltre agli Inti Illimani,sempre di musica cilena passavano Victor Jara,Violeta Parra,i Quilapayun,Charo Cofre',il portoghese Jose' Afonso e la sua"Grandola vila morena" e poi molto folk italiano ,dal Canzoniere Internazionale a Dodi Moscati,da Caterina Bueno a Graziella Di Prospero,dal Duo di Piadena a i Taberna Mylaensis..veramente un bel programma. Un altro programma radiofonico che proponeva musica popolare italiana era"Quando la gente canta",che andava in onda in radio ,la domenica ,intorno alle 19 sul Secondo Programma,condotto da Otello Profazio,la sigla era la classica"Vitti 'na crozza"

Molti cantanti cavalcarono l'ondata folk ed incisero brani tradizionali ,alcuni forse ci credevano(Anna Identici)altri no(Cinquetti e Berti).Poi nel 1976,la Rai produsse addirittura 2 programmi:su Rai uno"Dalle parti nostre"di Leoncarlo Settimelli e il Canzoniere Internazionale,6 puntate,in onda il giovedi':era una sorta di almanacco,in cui c'erano vari spazi ,dal nuovo folk(Yu Kung,Gruppo Popolare di Pomigliano D'Arco)al folk tradizionale(vengono anche trattati gli strumenti popolari);poi c'era anche il cosiddetto "folk urbano",cioe' i cantautori dialettali,tipo Dino Sarti,ricordo anche la partecipazione del gruppo siciliano dei Taberna Mylaensis,il canzoniere etrusco di Torbello Vergari,il gruppo dei pifferai ciociari di Villa Latina e l'Almanacco Popolare.Raidue rispose con una trasmissione ancora migliore:Italia bella mostrati gentile(da una canzone toscana sull'emigrazione di Caterina Bueno,che era la sigla);di Giancarlo Governi.La conduzione o meglio,i momenti parlati erano affidati al grande poeta siciliano Ignazio Buttitta,che declamava alcuni suoi versi.Ogni puntata(erano 8) aveva un tema ben definito,ne ricordo una sulla storia d'Italia,un'altra sui cantastorie e una sulla favola e la magia,fra i tantissimi ospiti ricordo Caterina Bueno ,Dodi Moscati,Rosa Balistreri,Graziella Di Prospero,Otello Profazio,Marino Piazza(il poeta contadino);Ciccio Busacca,Antonio Infantino e i Tarantolati di Tricarico,Giovanna Marini,Ettore e Donatina De Carolis,Paolo Pietrangeli,gli Aggius,le Nacchere Rosse,Ivan Della Mea,Nanni Svampa,Maria Monti,Il duo di Piadena,Franco Trincale,Fausto Amodei,Maria Carta,Virginio Puzo e Concetta Barra.Da ricordare anche che su Ciao 2001 c'era un'apposita rubrica sul folk,curata da Sesto Passone.Oggi di questi personaggi resta poco(ricordate i Dischi del Sole,fortunamente ristampati su cd quasi nella totalita'?);il folk è stato contaminato,qualche volta in modo valido ma spesso e' stato rovinato,eppure dovremmo ritrovare le nostre radici,anche nella musica,come fanno Paesi molto piu'civili del nostro,purtroppo.. Ma noi,si sa,dimentichiamo tutto troppo in fretta..

domiix
00sabato 12 luglio 2008 17:56
Naturalmente, caro Claudio, ricordo anch'io questo programma.
Ma il mio ricordo dev'essere relativo alle ultime trasmissioni. Questa trasmissione radiofonica era sempre un cult e al suo interno era possibile ascoltare musiche particolari, musiche che non avevano altrove una grande accoglienza. Erano momenti, intorno alla fine degli anni settanta, in cui i grandi cantautori cominciavano ad ottenere affermazioni di massa e sulla pista di lancio c'erano i personaggi di questa nuova ondata cantautorale tipo Gianna Nannini, Roberta D'Angelo... In qualche caso, vedi Fabio Concato e qualche altro, ebbero anch'essi un buon successo... Ma la musica alternativa di quei tempi non era soltanto questo: era il folklore celtico di Kay McCarthy, Veronique Chalot e così via; le musiche di scena per gli spettacoli teatrali d'avanguardia...
domiix
00giovedì 17 luglio 2008 14:11
Re:
Molti cantanti cavalcarono l'ondata folk ed incisero brani tradizionali ,alcuni forse ci credevano(Anna Identici)altri no(Cinquetti e Berti).Poi nel 1976,la Rai produsse addirittura 2 programmi:su Rai uno"Dalle parti nostre"di Leoncarlo Settimelli e il Canzoniere Internazionale,6 puntate,in onda il giovedi':era una sorta di almanacco,in cui c'erano vari spazi ,dal nuovo folk(Yu Kung,Gruppo Popolare di Pomigliano D'Arco)al folk tradizionale(vengono anche trattati gli strumenti popolari);poi c'era anche il cosiddetto "folk urbano",cioe' i cantautori dialettali,tipo Dino Sarti,ricordo anche la partecipazione del gruppo siciliano dei Taberna Mylaensis,il canzoniere etrusco di Torbello Vergari,il gruppo dei pifferai ciociari di Villa Latina e l'Almanacco Popolare.Raidue rispose con una trasmissione ancora migliore:Italia bella mostrati gentile(da una canzone toscana sull'emigrazione di Caterina Bueno,che era la sigla);di Giancarlo Governi.La conduzione o meglio,i momenti parlati erano affidati al grande poeta siciliano Ignazio Buttitta,che declamava alcuni suoi versi.Ogni puntata(erano 8) aveva un tema ben definito,ne ricordo una sulla storia d'Italia,un'altra sui cantastorie e una sulla favola e la magia,fra i tantissimi ospiti ricordo Caterina Bueno ,Dodi Moscati,Rosa Balistreri,Graziella Di Prospero,Otello Profazio,Marino Piazza(il poeta contadino);Ciccio Busacca,Antonio Infantino e i Tarantolati di Tricarico,Giovanna Marini,Ettore e Donatina De Carolis,Paolo Pietrangeli,gli Aggius,le Nacchere Rosse,Ivan Della Mea,Nanni Svampa,Maria Monti,Il duo di Piadena,Franco Trincale,Fausto Amodei,Maria Carta,Virginio Puzo e Concetta Barra.Da ricordare anche che su Ciao 2001 c'era un'apposita rubrica sul folk,curata da Sesto Passone.Oggi di questi personaggi resta poco(ricordate i Dischi del Sole,fortunamente ristampati su cd quasi nella totalita'?);il folk è stato contaminato,qualche volta in modo valido ma spesso e' stato rovinato,eppure dovremmo ritrovare le nostre radici,anche nella musica,come fanno Paesi molto piu'civili del nostro,purtroppo.. Ma noi,si sa,dimentichiamo tutto troppo in fretta..




Questo della musica popolare è, come ben sa Claudio, un argomento che mi è molto caro. Tant'è che più volte, in circostanze diverse, l'abbiamo ripreso.
Io ho ascoltato recentemente i dischi di Ettore e Donatina De Carolis e ne ho tratto un'impressione molto positiva. Perchè Ettore De Carolis non si limita semplicemente a ripetere le cose che ha appresso nelle campagne del pescarese o di quella regione del Lazio che viene solitamente definita "Alto Aniene". Ma ci mette molto del suo... Un pò la stessa cosa che fa Eugenio Bennato quando fonda "Musica Nova", in contrasto con gli altri componenti della "Nuova Compagnia di Canto Popolare" che vorrebbero rifare pari pari le cose che avevano sentito...
Io credo che una sterile ripetizione del canto popolare, come del resto quella del canto politico o sociale, non può non tradursi in un fatto noioso. Per parafrasare Mariangela Melato nel film "I giorni cantati", sembra di stare a sentire i "parenti poveri invitati alla festa". Perchè non dobbiamo dimenticare che siamo nel 2008 e i modi degli artisti di rapportarsi al pubblico non possono più essere quelli degli anni sessanta e settanta. Sempre che gli artisti vogliano sopravvivere come tali, e non presentarsi come alfieri di una ristetta elite che li apprezza qualunque cosa essi facciano...
Qualche giorno fa parlavo con una mia amica, che da tempo è parte di un canzoniere di musica popolare (i componenti del quale si esibiscono nei costumi locali di una regione della Calabria, affiancati da ballerini specializzati in danze tipiche). Questo canzoniere, costituito da più di venti cantori e ballerini, offre un divertente spettacolo di canti e danze. Nell'esibirsi insieme ad esso, lo stesso Otello Profazio richiedeva il supporto "coreografico" del gruppo, perchè una cosa è esibirsi in una scena vuota ed altra davanti agli abiti tipici della tradizione.
Ve l'immaginate, al giorno d'oggi, un Otello Profazio che tira con la sola chitarra uno spettacolo di più di un'ora? Io credo, con tutto il rispetto, che la maggior parte del pubblico se ne andrebbe...


clopat
00venerdì 18 luglio 2008 19:09
All'epoca,certi dischi(Profazio,Balistreri,Dodi Moscati,Di Prospero etc.etc)mi piacevano,oggi riascoltandone qualcuno riesco a reggerne un paio di brani,effettivamente alcuni dischi sono un po' noiosi.
Molti gruppi hanno contaminato(come da tempo facevano all'estero)la canzone popolare con altri generi musicali o altre forme artistiche,mi viene in mente anche il disco realizzato da Claudio Lolli con il Parto delle Nuvole Pesanti,rendendo piu' ascoltabili i brani e avvicinando questa musica anche ai giovani
domiix
00sabato 19 luglio 2008 23:36
Re:
clopat, 18/07/2008 19.09:

All'epoca,certi dischi(Profazio,Balistreri,Dodi Moscati,Di Prospero etc.etc)mi piacevano,oggi riascoltandone qualcuno riesco a reggerne un paio di brani,effettivamente alcuni dischi sono un po' noiosi.
Molti gruppi hanno contaminato(come da tempo facevano all'estero)la canzone popolare con altri generi musicali o altre forme artistiche,mi viene in mente anche il disco realizzato da Claudio Lolli con il Parto delle Nuvole Pesanti,rendendo piu' ascoltabili i brani e avvicinando questa musica anche ai giovani



Anche a me questi dischi piacevano e piacciono ancora. Forse c'era dentro un pò di presunzione, non da parte degli artisti che sicuramente sentivano molto ciò che facevano (e lo facevano con grande passione) ma più da parte delle case discografiche. Era proprio il mercato che non sentiva il bisogno...
La "Cetra" ne ha pubblicati centinaia, la maggior parte dei quali rimanevano invenduti nei negozi e poi venivano acquistati quando il negoziante abbassava i prezzi. Ancora oggi è facile trovarli nel sito d'aste, quelli della "Cetra", ma anche lo "Zodiaco" e altri ancora...
Forse i più interessanti, è vero ciò che dice Claudio, sono quelli nei quali si avverte una maggiore ricerca, un tentativo di fare una cosa nuova partendo dalla vecchia. E di prodotti del genere ce n'erano tanti. Per fortuna, a ben cercare, ce ne sono anche adesso e nel settore sono la maggioranza. D'altra parte che senso ha rifare pari pari le cose che ha già fatto un altro?


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