Recensione: Fiorella Mannoia - "Il movimento del dare".
FIORELLA MANNOIA
“Il Movimento Del Dare”
Anno: 2008
Label: Durlindana
N. Catalogo 8869740552
Distribuzione: SONY & BMG Music Entertainment
Formato: CD
Come tutti gli altri albums di Fiorella Mannoia, quest’ultimo che ho tra le mani l’ho acquistato a scatola chiusa. Una grafica accattivante con colori tenui che racchiudono il viso e la chioma rossa di questa cantante. Anche la confezione è molto accattivante; sfumature che completano il tutto.
L’album è prodotto e arrangiato da Piero Fabrizi. Gli arrangiamenti sono quasi tutti buoni, fatta alcune eccezioni dove le campionature. Gli archi digitali programmati su tastiera rendono le canzoni troppo soporifere dal suono tecnologico.
E’ stato registrato al Groove Studio di M.S.S. (AR), allo Studio di Ripetta (Roma) e al Logic Studios (Milano).
Passiamo alle dieci canzoni, tutte d’autore, che parlano di sentimenti, di speranza, delle problematiche della guerra, aprirsi agli altri, amare ed apprezzare le differenze culturali, a capire il prossimo. Un suono elegante e raffinato, come Fiorella ci ha insegnato nei suoi precedenti albums, rende questo nuovo lavoro interessante. Una nota di demerito sulla durata breve, come i vecchi vinili, raggiunge i 42 minuti. In riferimento solamente al prezzo del CD.
A volte sono migliori gli album di breve durata che quelli a lunga durata dove si fatica ad ascoltarli tutti.
IO POSSO DIRE LA MIA SUGLI UOMINI.
La prima canzone è stata scritta da Luciano Ligabue. La canzone è in puro stile Mannoia. Ricorda un po’ la struttura della canzone “Quello che le donne non dicono”. Si avverte in pieno l’arrangiamento di Piero Fabrizi, indovinato in questo episodio.
Ha un andamento lento ed un suono elettrico. La melodia è molto bella, di facile presa. Fiorella canta con sentimento a tal punto che infonde brividi. Il finale è dettato dalla chitarra elettrica che fa un breve assolo.
LA BELLA STRADA.
Scritta da Ivano Fossati. Non nascondo che è la canzone che mi destava più curiosità rispetto alle altre perché ho sempre ammirato Ivano Fossati come autore di canzoni per Fiorella Mannoia. La mia attesa è stata premiata in pieno: una canzone splendida, dal sound arioso, con un ritornello che acchiappa immediatamente l’ascoltatore, non appena la cantante intona “”Quante rose avrai, nella vita avrai…”. Anche in questo episodio la canzone è elettrica, i riff della chitarra elettrica suonata da Piero Fabrizi è un marchio di qualità: originale.
La canzone è ricca di riferimenti ad altri albums di Fiorella Mannoia, ma non lascia quel “già sentito” che spesso si sentono in altre canzoni anche di altri artisti.
Questa canzone dimostra Fossati un autore valido che ha ancora molto da scrivere.
Da ascoltare in auto in piena campagna, con quel cielo carico di nuvole bianche e quelle colline verdi, perché ha anche riferimenti campestri.
IL MOVIMENTO DEL DARE.
Seconda canzone che mi destava curiosità perché scritta e interpretata in duetto con Franco Battiato. Si tratta più di una partecipazione.
L’intro è decisamente lento, con le tastiere, programmazione suonate da Max Costa e Paolo Costa. La canzone prende vigore con il passaggio di chitarra elettrica (Piero Fabrizi) che appesantisce un po’ il sound. Nel “bridge”, interviene Franco Battiato con la sua voce particolare (vi ricordate la voce dell’album “La voce del padrone”?).
La canzone scorre piacevole anche se talvolta è infastidita dalle chitarre elettriche e dalle tastiere programmate con archi digitali, davvero tediose. Particolare invece è la lap steel suonata da Piero Fabrizi che ammorbidisce il suono.
PRIMAVERA.
Prima canzone scritta e musicata da Piero Fabrizi. Un brano veloce, dal sound vibrante ed elettrico. Un po’ statico sia nella voce che nelle strofe e nel ritornello. Particolare la doppia voce di Fiorella programmata. Piero Fabrizi oltre alla voce, alla chitarra acustica e alla chitarra elettrica, da quest’ultima produce un sound particolare con l’archetto elettronico, o “e-bow”, che rende originale il tutto. Ma alla fine ci si accorge che la canzone non desta emozioni.
IL RE DI CHI AMA TROPPO.
Non ero affatto curioso della canzone di Tiziano Ferro, perché non mi piace affatto come autore e come cantante. Ma in questo caso mi devo ricredere, dimostrazione che ci sono certe canzoni che cantante e arrangiate da altri artisti hanno un maggiore effetto.
La melodia è molto bella, anche nel ritornello di facile presa, con quel “Quando parlerai di me…” cantato con espressione e sentimento da Fiorella Mannoia, che rimanda a quando albums come “I treni a vapore” sapevano trascinarci.
Tiziano Ferro canta con energia dando colore a tutta la canzone, dimostrando che con diversi arrangiamenti le sue canzoni potrebbero avere maggiore spessore.
E’ una canzone lenta, a mo’ di ballata (simile ad alcune canzoni dell’album “Gente Comune” del 1994), elettrificata soprattutto dalla chitarra elettrica suonata da Piero Fabrizi (suona anche ukulele, lo slide solo e l’electric sitar, meglio se era acustico, avrebbe dato un suono meno campionato).
FINO A CHE NON FINISCE.
Scritta da Bungaro (alias Antonio Calò). Una canzone lenta, introdotta dal pianoforte suonato da Valerio Calisse. Poi entrano in scena tutti gli altri strumenti dando colori elettrici, anche un po’ orientali (grazie all’electric sitar suonato da Piero Fabrizi).
Come musica e testo, dà un senso di sognante, con qualche passaggio drammatico. Ma il ritornello, il momento più alto della la canzone, prende corpo, diventando ariosa e lasciando qualche speranza. A volte, si ha l’impressione di ascoltare una canzone tipicamente “sanremese”. L’interpretazione di Fiorella Mannoia, sebbene si respira sentimento e voglia di dare emozioni all’ascoltatore, risulta un po’ fredda.
Le campionature disturbano un po’, soprattutto gli archi digitali suonati da una tastiera, rende la canzone asettica. Immaginate una vera sezione d’archi con strumenti a corda e legno. Avrebbe avuto un maggiore impatto sonoro.
IO COSA SARO’.
Ormai Jovanotti è diventato come un prezzemolo, lo si trova d’appertutto (vedasi Ornella Vanoni, Ron, Pino Daniele, addirittura Sergio Mendes, e molti altri artisti). Anche nell’album di Fiorella Mannoia compare con una sua canzone.
L’intro è molto funk, dettato dalla batteria (suonata da Alfredo Gilino) che da sola detta il ritmo. Non appena Fiorella Mannoia inizia a cantare, la melodia risulta molto infantile, alla Jovanotti maniera. Se i primi versi sono insipidi, l ritornello è facilmente orecchiabile e si può cantare già dal primo ascolto. Tedioso il coro “Oooooh…” che accompagna la voce della cantante.
L’assolo di chitarra elettrica, suonata da Piero Fabrizi, è dettata dall’effetto “wah wah” (nei crediti viene definito Dr. Q “funky solo”). Partecipano anche ai fiati Marco Brioschi (tromba e flicorno) e Elio degli EELST (flauto traverso), ma non sono evidenti.
Al termine della canzone si resta con un senso di incompleto, una canzone superflua, quasi da riempitivo, se vogliamo considerare Fiorella Mannoia come interprete di canzoni più raffinate negli arrangiamenti e nei testi. Non la vedrei affatto come interprete funky. La sua voce proprio non rientra in quei dettami.
CUORE DI PACE.
Seconda canzone scritta da Piero Fabrizi, autore di parole e musica sempre più valido e desta interesse, anche se alcuni episodi sono monocorde. Il titolo ricorda un album di Amedeo Minghi (di molti anni fa “Cuori di pace”). L’introduzione è ingannevole, perché parte lenta e ariosa, per poi cambiare registro e passare al reggae. La canzone nonostante è bella nella melodia e nel testo, viene rovinata dal sound tanto caro a Bob Marley (ma quello si che era reggae). Fiorella Mannoia canta con passione, nonostante la canzone resta statica.
CAPELLI ROSSI.
Scritta da Pino Daniele. Può essere dedicata ai capelli rossi di Fiorella Mannoia? E’ una canzone lenta, delicata. Si sente l’impronta di Pino Daniele e del suo songwriting. Era stata inviata dall’autore a Fiorella Mannoia, sette anni fa.
Inizia lenta con pochi strumenti, ma nel ritornello entrano tutti gli strumenti. Il sound sebbene leggermente elettrico, finalmente le programmazioni sono davvero leggere e non ingombranti. Il flauto traverso (suonato da Maurizio Giammarco) è messo in sordina, funge da accompagnamento; come anche il flicorno (suonato da Claudio Corvini). Troviamo però alla batteria una vecchia conoscenza: Elio Rivagli. Considero un valido batterista: ha suonato con Francesco De Gregari, con Ivano Fossati, ma anche con Claudio Baglioni e con la stessa Fiorella Mannoia.
Le chitarre elettriche e acustiche di Piero Frabizio sono meno evidenti, dando un suono più acustico e sobrio.
SOGNO DI ALI.
Terza ed ultima canzone scritta da Piero Fabrizi. Come è scritto sul booklet, questo brano è stato scritto per un bambino chiamato Abdhul Ali, ferito gravemente da un proiettile vagante durante la guerra in Afghanistan. La canzone è stata ispirata da un disegno di questo bambino, inserito anche nel progetto “Adotta un Disegno” ideato e realizzato da Vauro per Emergency. Come sappiamo Fiorella Mannoia è stata sempre attenta a questo tipo di problematiche.
La canzone è lenta. E’ introdotta da un suono sognante che rimanda all’infanzia e dalle tastiere programmate da Renato Cantele e suonate da Piero Fabrizi (polistrumentista in quando suona anche chitarre acustiche ed elettriche, basso elettrico, bouzuky, mandolino, voce). Il finale è strumentale con i vocalizzi di Fiorella Mannoia e il sound diventano più etnici, dando un spessore orientale.
Alla batteria e percussioni ritroviamo Elio Rivagli.
La voce calma e pacata di Fiorella Mannoia rende l’idea descrivendo in maniera chiara il messaggio del testo. Una canzone di forte impatto emotivo, ma la melodia e l’arrangiamento troppo campionato non decollano affatto.
In conclusione è un album cantato con sentimento e passione da Fiorella Mannoia. Non tutte le canzoni sono all’altezza di una interprete che può dare e merita molto di più. A tratti si sente il ritorno al passato e talvolta si nota il nuovo percorso della cantante dai capelli rossi.
Oltre al CD, a tiratura limitata perché in “digipack”, è stato pubblicato anche il vinile in edizione limitatissima.
Sam
VIDEO Non ufficiale: Fiorella Mannoia - "Io Posso Dire La Mia Sugli Uomini"