Hard disk usati? Una miniera d'oro di dati

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xvalentino
00giovedì 22 febbraio 2007 10:36
Roma - Prima di dare via i vecchi hard disk, sarebbe opportuno sincerarsi del fatto che i dati risultino effettivamente inaccessibili. Gli esperti di sicurezza sono soliti tuonare contro la perdita o la compromissione involontaria di supporti digitali pieni di informazioni preziose, ma che dire delle possibili conseguenze di una poco accorta e insufficiente cancellazione prima di immettere i dispositivi sul mercato dell'usato? Uno nuovo studio di una società forense solleva il problema.
Autori della ricerca sono Steve Peskaitis e Jared Schultz, impiegati presso Fulcrum Inquiry. I due esperti hanno esaminato 70 hard disk usati ottenuti da 14 diverse fonti, e sono stati in grado di recuperare informazioni sul 62% di essi. Il 53% dei drive conteneva informazioni ripristinabili, mentre solo il 33%, 23 dischi, sono risultati "puliti" in maniera adeguata.

I dati recuperati stupiscono per la qualità delle informazioni scovate: numeri di patente, immagini di certificati di nascita, testamenti, estesi database degli introiti di varie aziende, rapporti medici e lettere personali. Neanche a dirlo, individuati anche una gran quantità di video e immagini pornografiche, immancabili sia che si trattasse di dischi provenienti da aziende che da ambiti domestici.

L'impressione, suggerisce InformationWeek, è che i responsabili dei reparti IT non si preoccupino più di tanto dei possibili rischi connessi con la distribuzione di dati che si vorrebbero ad esclusivo uso interno, e che poco facciano per agire secondo pratiche di sicurezza adeguate per sincerarsi della completa pulitura dei dispositivi di storage in dismissione.

Altro elemento interessante che emerge dall'indagine è che il recupero di dati sensibili sia più probabile quando si tratta di dischi di piccole dimensioni: gli HD di capacità da 80 megabyte a 15 gigabyte sono risultati pieni di informazioni per l'88%, mentre la stima è scesa verticalmente per i drive da 15 a 80 gigabyte. Le aziende considererebbero insomma l'importanza degli hard disk in base alla loro capacità.

Gli esperti di Fulcrum Inquiry suggeriscono poi alcune misure precauzionali, valide sia in ambito business che domestico, per evitare la fuga di notizie che non dovrebbero andarsene in giro con tanta facilità. I passi da compiere prima di svendere gli hard disk comprendono la formattazione a basso livello (laddove possibile) e l'utilizzo di software trita-tutto, pensati per sovrascrivere i settori più e più volte. Per non parlare del caro vecchio martello, o di un magnete abbastanza potente da trasformare il disco in ferraglia inservibile.

Infine, per andare sul sicuro, si può sempre ricorrere a società specializzate nello sbarazzarsi dei supporti magnetici. In questo caso è bene farsi prima due conti: il costo potrebbe risultare superiore al valore del drive.


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