Dialogo

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Lorentzgang
00lunedì 12 luglio 2004 13:37
ecco il motivo percui stamattina mi sono svegliato alle undici e ventuno.
Si tratta di un dialogo in cui le parti dispari (prima terza fino alla settima) sono mie, le pari dell'interlocutore.

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-Di quanta parte le idee che avete concepito valicano e sorpassano il nulla che io so!
Dalla sincerità nel portamento elegante, dalla grafia, dalle parole vostre intravedo un raggio della luminosissima sapienza vostra, che, a guisa di una lama fendendo la tenebra, illumina la mia mente ma trafigge il mio cuore.
Recatemi notizia di tutte quelle cose, e di quei pensieri che non ho ragionato mai.
-Come posso? Cosa non sai?
-Anche voi domandate? Dovete invece rispondermi.
Ma io non vi posso riassumerlo in richiesta: non conosco infatti cosa sia.
-Se lo sapessi, non lo chiederesti dunque.
-Appunto. E siete voi che potete insegnarmi cosa ignoro. Perchè discorrendo e trascorrendo con voi scoprirei volta per volta un pensiero o un'idea di quel lungo tratto che dal mio punto non si misura.
-E intuendone una volta una parte, una volta un'altra, sapresti sempre cosa non sai, cosa non hai mai sentito e me lo chiederesti.
-Avete capito tutto. Ma già lo sapevo.
Volant
00lunedì 12 luglio 2004 13:45
cosa vuol dire, che l'hai scritto??sognato??non ho capito l'introduzione, del resto mi sembra un discorso di socrate..pazzesco il tuo modo di scrivere...
Lorentzgang
00lunedì 12 luglio 2004 13:48
che essendo venutomi in mente a tarda notte, e avendo dovuto scriverlo mi sono dilungato fino alle due e mezza e ho poi recuperato il sonno.
Sono certo che Socrate scrivesse molto meglio, seppure dei suopi scritti ci è rimasto ben poco (credo nulla, ma non voglio sbilanciarmi).
Volant
00lunedì 12 luglio 2004 13:51
caspita..un dialogo del genere non si avvicina neanche minimamente al mio pensiero.Non cercare sempre di sminuirti, una volta che ricevi dei complimenti accettali senza far luce sui piu' grandi.
Lorentzgang
00lunedì 12 luglio 2004 13:53
non capisco perchè, in realtà dice delle cose abbastanza semplici e tranquillamente pensabili, è che mi sono molto impegnato a cercare dei parolismi.
Volant
00lunedì 12 luglio 2004 13:59
l'ho capito, stai tranquillo.é l'argomento sul quale non ho mai neppure riflettuto.Sono una che esterna i sentimenti e le emozioni, mi dedico molto di piu'all''amore'...se cosi' si puo' chiamare..
Volant
00lunedì 12 luglio 2004 14:08
ti sembra patetico??percio' non rispondi??o sono io che ho fretta???bah,vedremo..
Purtroppo tra poco devo andare.domani o dopodomani avro' l'occasione di continuarele mie osservazioni, sempre che queste ti siano gradite.Ciao a tutti. Buona giornata
El Charro
00lunedì 12 luglio 2004 14:23
beh
mi piace, è abbastanza forte. Mi piace soprattutto l' ultima frase dell' interlocutore "Ma già lo sapevo". Veramente ingegnoso il dialogo ed i giri di parole sono spettacolari, sembra quasi un virtuosismo barocco ma senza l' ausilio di metafore e di figure retoriche eleganti!
L' unica cosa che non capisco è l'altro tipo che parla, quello pari, chi dovrebbe essere? Un altro te stesso come nei dialoghi petrarcheschi? O un altro personaggio, un pensatore famoso? Dimmi...

Lupo Cima
00lunedì 12 luglio 2004 14:44
Veramemente
non ci è pervenuto alcun scritto di Socrate per il fatto che egli stesso non scriveva le sue dottrine filosofiche. Era un sostenitore della filosofia in forma dialogica.
Lorentzgang
00lunedì 12 luglio 2004 15:08
non ho risposto perchè ero già uscito. In effetti non saprei che rispondere, visto che non hai riassunto in domanda nulla.
Dicoti che sull'identità dell'interlocutore avevo alcune possibilità che erano o sciocche o illogiche, pertanto ho preferito mantenerla generica, o riservata (ma questo presuporrebbe ce ne fosse una). In realtà l'ultima frase è nella mia parte, anche se forse sembrava più logico appartenesse a chi detiene il sapere. Il punto è che già sapevo che il mio interlocutore avesse capito tutto, per questo lo interrogo con così grande veemenza.
El Charro
00lunedì 12 luglio 2004 15:30
No no ma...
avevo capito che eri tu l' ultimo che ha parlato ho solo usato impropriamente il termine "interlocutore"...

Lorentzgang
00lunedì 12 luglio 2004 20:49
no
in effetti non è usato impropriamente, perchè anche io sono un interlocutore nel dialogo, solo che il generico termine era usato con lo stesso valore di un nome proprio, mancando questo. A ogni modo ho capito. Eppoi era ovvio che tu avessi intuito giusto, non potevo pensare che tu intendessi che io avessi lasciato la settima replica al mio interlocutore, per quanto nobile e degno di stima, rispetto e ammirazione (in effetti ero tentato di titolare "Dialogo tra l'Immenso e un suo discepolo", ma ho rinunziato, non essendo nelle mie intenzioni primiere).
Johan
00venerdì 16 luglio 2004 15:41
Bravo Forno!
Il tuo dialogo è molto bello! Davvero! [SM=g27811]
Hai giocato sulla contraddizione dell'interlocutore onnisciente che, in fin dei conti, non sa che cosa tu non sai...scoprendosi, per questo, non-onnosciente! Molto ingegnoso!!
Posso, però, chiederti la "morale"? La tua è una critica all'inesistenza dell'onniscienza o c'è dell'altro? E credimi non è per critica, è perchè sono veramente molto curioso di sapere cosa ne pensi in poche parole di quello di cui hai trattato!

Johan Razev
Lorentzgang
00venerdì 16 luglio 2004 16:23
Bentornato Gebbo. Dunque, in realtà l'altro interlocutore non vuole essere onnisciente (anche se forse ho scritto qualcosa che doveva darlo ad intendere) ma semplicemente molto sapiente. La tua interpretazione ovviamente è più pertitente dello stesso intepretato, e lo sopravvaluta. In effetti non avevo pensato a nessuna morale, è solo lo scaturire di un pensiero, e il desiderio di sapere di più, con la consapevolezza che questo non può essere fatto in altro modo che continuando a vivere, perchè pur trovando qualcuno che sa quello che ti manca, non te lo potrà raccontare a prescindere, ma solo in conseguenza di congiunture createsi con la conversazione, se non con la vita trascorsa insieme.
Johan
00venerdì 16 luglio 2004 17:10
Benissimo!
E' proprio quello che volevo sapere! Ancora bravo Forno!!! [SM=g27811]

Johan Razev
DragonReborn
00venerdì 16 luglio 2004 17:33
E noto come le opere di grandi artisti o pensatori aquistino significati ed interpretazioni non previsti o voluti dall'autore
resta da vedere se il nostro Lorentz sia un futuro genio riconosciuto[SM=x346151] , o non sa spegarsi :come: o noi non capiamo un h[SM=x346106] , o una combinazione di queste...[SM=x346123]
Lorentzgang
00venerdì 16 luglio 2004 18:10
sulla prima ipotesi ho molti dubbi, sulla seconda ho la certezza non sia così (perchè so cosa penso e cosa mi spiego). Quindi suppongo il fatto sia da spiegarsi con la fantasia degli interpretatori e con quello che di proprio ci mettono, il che a volte (come forse in questo caso) risulta anche migliore, nel senso più poetico, nel senso più condivisibile e comunicabile e significativo, del messaggio originale pensato da chi ha scritto.
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