15 MAGGIO
La città si sveglia da una notte insonne dai rintocchi della sua stessa voce.
Il suono del Campanone fa vibrare ogni angolo, ogni vicolo, ogni piazza.
Il garirre dei rondoni annuncia una giornata di festa, una giornata che sigilla il legame con la storia, la tradizione e con il ricordo vero e sincero del Vescovo Ubaldo.
1, 2, 10…100…1000…in pochi attimi le strade deserte si affollano di sentimenti veri e profondi…
Il giorno che tutti aspettano un anno intero è arrivato.
Il giorno che i padri raccontavano ai figli è arrivato.
Il giorno che i figli racconteranno ai propri figli è arrivato.
Tanti colori, tante sensazioni…sorrisi, lacrime trattenute a stento ricordando chi non c’è più, abbracci sinceri con gli amici dove il colore della camicia non conta…
Una giornata frenetica che raccontarla sarebbe solo sminuirla…Una giornata vissuta di corsa, una corsa che si ferma, solo per 364 giorni, davanti all’urna del nostro patrono…ma che in realtà non si ferma mai… Dopo aver dato tutto per S.Ubaldo, dopo aver dato tutto il nostro amore, la nostra forza, il nostro coraggio, la nostra pazzia, scenderemo dal monte con la certezza di aver scritto con molta umiltà una pagina di storia di un popolo e di aver continuato ciò che di così bello abbiamo ricevuto.
È questa la festa.
Se perdiamo di vista che la nostra passione e la nostra fatica sono solamente inchiostro con cui scrivere ancora sul grande libro che gli eugubini hanno iniziato nel 1160…tutto è vano!
Se vincono i personalismi e il difendere i propri interessi, perdiamo tutti e la festa non ha più senso...
Se invece viviamo la festa come un atto di devozione a Sant'Ubaldo e alla storia millenaria di Gubbio, la festa continua in ogni nostro gesto...
Sono convinto che domani sarà così!
W S.UBALDO!