Capitolo Secondo GESÙ É IL SIGNORE

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MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 13:37
INDICE

Capitolo Secondo

 

 GESÙ É IL SIGNORE

 

"Perché nel nome di Gesù

ogni ginocchio si pieghi

nei cieli, sulla terra e sotto terra;

e ogni lingua proclami

che Gesù Cristo è il Signore

a gloria di Dio Padre" (Fil 2, 10-12)

 

                                                                 

INTRODUZIONE

 

L'espressione: "Lode al Signore!", oltre ad essere diventata un saluto familiare tra tutti quanti partecipano al Rinnovamento Carismatico, ha fatto sì che la parola "Signore" venga usata di continuo nella conversazione. "Il Signore sta facendo grandi cose"; "Il Signore ci insegna questo o quello"; "Il Signore ci ha portati a fare questo"; sono frasi che ricorrono spesso sulle labbra dei partecipanti a questo movimento. In massima parte la conversazione è equilibrata e tradisce una familiarità con il Signore, data per scontata da chi fa già parte di un gruppo carismatico. I nuovi venuti, se restano colpiti dal numero di volte in cui viene usata la parola "Signore", sono anche attirati dalla familiarità che sembra esistere tra quelle persone e il Signore Stesso.

 

      Sebbene molti degli appartenenti al Rinnovamento Carismatico non comprendano tutto ciò che si riassume nella frase: "Gesù è il Signore", essi tuttavia si rendono conto che proprio Lui, il Signore, è al centro del movimento. Comprendono che il suo punto centrale non consiste nell'incoraggiare esperienze religiose, sebbene sembri che il Signore stia facendo proprio questo; non nel ricevere i doni carismatici, sebbene anche questo stia avvenendo; e neppure nella riscoperta della potenza della preghiera fatta insieme, o della saggezza del piano di Dio per la Chiesa Primitiva. Lo scopo del movimento è piuttosto quello di ristabilire Gesù al Suo posto di Signore di tutta l'umanità, per mezzo del quale il Padre riconcilia tutti a Sé.

 

   "Gesù è il Signore" significa tante cose - è fonte di speranza per ogni avvenimento del mondo, un richiamo a tutto il nostro essere, lo scopo totale della vita cristiana.

 

    Se il ruolo di Gesù - Signore non viene capito a fondo e rinnovato nel cuore di tutti gli uomini, questa effusione dello Spirito non sarà che un'altra "esplosione carismatica", che non produce effetti duraturi per la vita della Chiesa. Solo quando Gesù diventerà il nostro Signore personale e il Signore della Chiesa, tutti quelli che si definiscono cristiani potranno essere testimoni davanti al mondo, rivestiti di quella potenza dall'alto promessaci e poi accordataci nel giorno della Prima Pentecoste.

 

    Le domande che seguono hanno lo scopo di permettere che la Signoria di Gesù possa davvero donare unità e potenza a questo movimento, alla Chiesa e all'umanità intera.

 

 

GESÙ É IL SIGNORE

 

A)  Significato del titolo: "Signore"

 

1. QUAL É IL SIGNIFICATO DEL TITOLO "SIGNORE" APPLICATO A GESÙ?

 

       Il titolo ha diverse sfumature:

 

a)     Significa che Gesù è uguale al Padre.

b)     Che Egli è il capo di tutta la creazione.

c)     Che Gli è dovuta totale obbedienza.

 

 

2.       SI POTREBBERO AVERE MAGGIORI DETTAGLI PER CIASCUN SIGNIFICATO?

 

    "Gesù è il Signore" significa:

 

a)    Che Egli è uguale al Padre nel senso che è partecipe della stessa natura divina, è degno della stessa adorazione, ha la stessa potenza e che è distinto dal Padre solo nelle relazioni all'interno della Trinità.

b)    É il capo di tutta la creazione nel senso che il Padre ha creato tutte le cose per mezzo di Lui e a Sua immagine, che tutta la creazione e la storia trovano in Lui il loro compimento e scopo e che tutti gli uomini, in Lui, potranno tornare ad essere riconciliati col Padre.

c)    Gli è dovuta totale obbedienza a causa della totale dipendenza che l'uomo ha da Lui, dato che proprio Lui è la sola via che conduce al Padre e l'unico modo in cui l'uomo viene veramente realizzato.

 

3.  ESISTONO ALTRE CONNOTAZIONI DEL TERMINE "SIGNORE"?

 

     Chiamare Gesù: "SIGNORE" implica diverse convinzioni personali, quali ad esempio:

1

a)     Il Suo amorevole interesse verso tutti i popoli.

b)     Il controllo completo che Egli ha su tutti gli avvenimenti della storia.

c)     L'unione totale del cristiano con Lui.

 

 

4. SI POTREBBE AVERE LA SPIEGAZIONE DI CIASCUNO DI QUESTI PUNTI?

 

    La confessione personale di Gesù quale Signore, così come la troviamo tra quanti sono coinvolti nel Rinnovamento Carismatico, è alimentata e nutrita dalle seguenti convinzioni profondamente sentite:

 

a)   Gesù conosce ciascuno individualmente, lo chiama per nome e cerca di continuo di attirarlo al Padre e di salvarlo dagli elementi pericolosi. Questo interessamento amorevole l'ha dimostrato durante la Sua vita e la Sua morte, e con le tante grazie e favori elargitici mediante il Suo Spirito. Il termine: "Signore" indica il Suo interessamento totale nella nostra totale debolezza.

b)   Gesù controlla ogni evento ed ogni aspetto della storia: e questo include ogni evento nella vita del cristiano. Nelle difficoltà, ci chiede di avere fede quando non comprendiamo il Suo scopo nella nostra sofferenza. Egli ci assicura che col Suo aiuto potremo superare tutte quelle circostanze senza restarne schiacciati. La Sua azione è in due sensi: al di fuori del cristiano, dando forma agli eventi e all'interno della persona, rafforzandola e consolandola in mezzo agli eventi.

c)   Gesù è vicino ad ognuno, sia a livello individuale sia quando i gruppi si radunano per lodarLo. Egli effonde il Suo Spirito per consolare la persona, per aiutarla ed illuminarla.

 

B)  Origine Dottrinale del Titolo

 

5. COME HA FATTO GESÙ A DIVENTARE "SIGNORE"?

 

    É Diventato Signore dal primo istante della Sua concezione. Tuttavia, solo dopo la risurrezione la comunità primitiva Lo ha confessato Signore nel senso esposto qui sopra.

    La Chiesa ha considerato la risurrezione come il fatto che ha instaurato Gesù alla destra del Padre, con la potenza divina di salvarci. Questo ruolo di Signore, quindi, Gli deriva da due fonti: la Sua eguaglianza col Padre e la Sua risurrezione ed Ascensione.

 

 

C)  Il Titolo "Signore" Spiegato dalla Scrittura

 

6. QUAL É L'INTERPRETAZIONE DELLA PAROLA "SIGNORE" DATA DAL VECCHIO TESTAMENTO?

 

     Gli autori del Vecchio Testamento l'hanno usata come epiteto divino che si riferisce al Signore ultimo di ogni cosa creata (cf. Is 1,24; Sal 117,1; Gs 3,11).

 

 

7.  COSA SI INTENDE NEL NUOVO TESTAMENTO QUANDO IL TERMINE VIENE APPLICATO A CRISTO?

 

    Nel Nuovo Testamento va fatta una distinzione tra il suo impiego prima e dopo la risurrezione. In molti racconti evangelici ci si rivolge a Gesù come al "Signore" senza che quelli che usano il titolo comprendano appieno ciò che esso intende e include.

    Dopo la risurrezione invece Gesù ha ricevuto il titolo di Signore nella pienezza del suo significato, cioè allo stesso modo del Padre e come fonte di salvezza per tutti gli uomini.

 

8.  QUALI SONO, NELLA SCRITTURA, LE "CONFESSIONI" PIÙ NOTEVOLI FATTE A GESÙ COME SIGNORE?

 

    Vi esponiamo qui i punti culminanti di quel titolo:

 

    Il Vangelo di Giovanni ha il suo vertice nell'aperta proclamazione di Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!" (20,28).

    San Paolo riassume l'intera teologia della Signoria di Gesù basandola sulla Sua eguaglianza col Padre e sulla risurrezione: "Gesù Cristo, ... pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la Sua uguaglianza con Dio" (Fil 2,6); e "per questo (la Sua obbedienza fino alla morte) Dio l'ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre" (versi 9-11).

    Pietro conclude così il suo discorso di Pentecoste: "Sappia dunque con certezza tutta la casa (il popolo) di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!" (Atti 2,36).

 

 

9. QUALE DESCRIZIONE CI VIENE DATA DALLA SCRITTURA DEL RUOLO DI GESÙ COME SIGNORE?

 

    La Scrittura delinea con chiarezza questo Suo ruolo:

 

a)     Egli è oggetto di predicazione: "Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore" (2 Cor 4,5).

b)     Egli è lo scopo del servizio cristiano: "Servite il Signore" (Rm 12,11).

c)     Gli è dovuta obbedienza: "Ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso" faceva solo ciò che il Signore gli aveva assegnato" (cf. 1 Cor 3,5).

d)            Egli concede autorità: "la nostra autorità, che il Signore ci ha dato..." (2 Cor 10,8).

e)    I cristiani Gli appartengono totalmente: "Perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore" (Rm 14,8).

f)    Egli è il Signore di tutti gli uomini: "Poiché non c'è distinzione tra Giudeo o Greco, dato che Lui stesso è il Signore di tutti" (Rm 10,12).

g)    Egli giudicherà tutti gli uomini quando verrà nella gloria: "Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finche venga il Signore" (1 Cor 4, 4-5).

 

D)   Gli Insegnamenti della Chiesa su Gesù - Signore

 

10. QUAL É L'INSEGNAMENTO UFFICIALE DELLA CHIESA SU GESÙ QUALE "SIGNORE"?

 

     A Gesù è stato attribuito il titolo di "Signore" sin dalle primissime formulazioni dei Credo nella Chiesa.

     Dovendo poi difendersi dalle varie eresie, per un lungo periodo la Chiesa ha messo in primo piano il mistero di Gesù - Signore nell'Incarnazione (Dio che si è fatto uomo). Tale dottrina include quanto segue:

 

a)     Il Figlio eterno, la Seconda Persona della Trinità, ha unito alla Sua Persona la natura umana.

b)     Questa unione delle nature divina e umana è vera, sostanziale e definitiva.

c)     La Vergine Maria è la Sua vera madre.

d)     Gesù Cristo quindi, è la Parola Eterna del Padre e Gli appartengono due nature: umana e divina, che sono veramente unite senza essere mescolate.

e)            A causa di questo mistero le qualità di ciascuna natura (divina e umana) possono essere i predicati di quell'unica

Persona. Gesù, quindi, può essere chiamato Dio, creatore di tutte le cose e Signore: contemporaneamente può essere chiamato uomo, nostro fratello, umano e soggetto alla sofferenza (questo prima della Risurrezione).

 

E)    Ruolo di Gesù - Signore nel Rinnovamento Carismatico

 

11. CHE RUOLO HA LA DOTTRINA DI GESÙ - SIGNORE NEL RINNOVAMENTO CARISMATICO?

 

    La considerazione che "Gesù è il Signore" è al centro di questo movimento, mentre ogni altra parte serve ad illuminare e ad esaltare questo Suo ruolo. Il Battesimo dello Spirito è il dono che Egli fa alla persona per aiutarla a fare veramente di Gesù il suo Signore personale. I ministeri carismatici sono poteri che il Signore dona perché anche gli altri possano essere condotti a Lui. La gente poi si raduna in gruppi di preghiera per confessare che Gesù è il Signore.

 

 

12. CHE RELAZIONE HA IL BATTESIMO DELLO SPIRITO SANTO CON LA SIGNORIA DI GESÙ?

 

    Ecco qui l'esposizione di tale relazione:

 

a)    L'accettazione di Gesù quale Signore e l'apertura a quel Suo ruolo costituiscono la condizione/base per ricevere il Suo dono.

b)    Mentre la persona comincia a sperimentare la potenza del Battesimo dello Spirito, poco a poco comincia a rendersi conto in maniera personale che Gesù è il suo Signore.

c)    E mentre continua ad essere guidata dallo Spirito, la persona sottomette ogni parte della sua vita alla Signoria di Gesù.

d)    La potenza dello Spirito porta la persona a lodare il Signore in ogni situazione.

e)    Essa adempie al comando del Signore di essere Suo testimone davanti a tutte le nazioni.

 

13. CHE RELAZIONE HANNO I DONI CARISMATICI CON LA SIGNORIA DI GESÙ?

 

    Per mezzo di questi doni Gesù, il Signore, manifesta il Suo amorevole interesse e la Sua potenza per il Suo popolo. In questo modo Egli è in grado di aiutare concretamente il Suo popolo, perché il ministero di Gesù viene continuato sulla terra proprio mediante i doni.

    I doni sono il rinnovamento della potenza del Signore tra di noi e la piena fioritura del dono del Suo Spirito. Paolo fa precedere l'insegnamento sui doni spirituali dalla spiegazione del loro collegamento col Signore: "Così nessuno può dire: 'Gesù è Signore' se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1 Cor. 12,3).

 

F)   Lodare il Signore

 

14. CHE SIGNIFICATO PUÒ AVERE PER LA GENTE IL SALUTARSI CON LA FRASE: "LODE AL SIGNORE"? CIÒ NON LI SEPARA DAGLI ALTRI MEMBRI DELLA CHIESA?

 

    Innanzitutto va detto che il saluto è semplice, facile da pronunziare (di solito all'inizio può venir da ridere) anche per chi non fa parte del movimento.

    Secondo, si tratta di una frase naturale, specialmente tra persone che fra loro parlano tanto e tanto apertamente del Signore.

    Terzo, dato che Gesù dovrebbe essere il Signore di ogni vita, questo semplice saluto Lo pone al centro delle relazioni umane.

    E infine, quarto, il saluto familiare è un'espressione importante dei sentimenti interiori.

 

 

15. COM'É POSSIBILE CHE LA GENTE PASSI TANTO TEMPO A LODARE IL SIGNORE?

 

1.    Mediante la potenza del Battesimo dello Spirito la persona è portata verso la preghiera di lode e una vera devozione nei confronti di Gesù quale Signore.

2.    Le relazioni di sostegno nel gruppo di preghiera aiutano le persone ed insegnano loro a crescere nella preghiera di lode.

3.    La lode a Dio non viene considerata una perdita di tempo, ma il compito principale e più importante di tutta la creazione.

 

16. COM'É POSSIBILE CHE UNA PERSONA GIUNGA A LODARE IL SIGNORE PER OGNI COSA, COME PARE SI INSEGNI NEL RINNOVAMENTO CARISMATICO?

 

    La persona può lodare il Signore in ogni situazione solo se vive per fede, cerca di vedere ogni cosa alla luce della signoria di Gesù e crede che tutti gli eventi della storia siano soggetti alla Sua potenza.

    Sebbene Dio non dovrebbe essere lodato per il male, Egli può essere lodato in ogni situazione, anche se difficile e dolorosa. La persona può e deve credere che il Signore intende trarre il bene da ogni situazione, perfino dalle prove.

 

17. CHE SIGNIFICA LA FRASE: "VENIRE AL SIGNORE", OPPURE: "PORTARE QUALCUNO AL SIGNORE"?

 

    Entrambe le frasi indicano che sono stati fatti alcuni passi. Si può dire che un adulto che si senta attratto verso la religione e che si converta sia "venuto al Signore", e che il sacerdote o la persona che lo ha istruito lo ha "portato al Signore". Di solito i genitori "portano i loro figli al Signore" quando si prendono cura della loro vita sacramentale e della loro istruzione religiosa.

 

    Usualmente tuttavia, queste frasi si riferiscono a passi ulteriori nella vita cristiana. "Venire al Signore" significa che la persona ha fatto Gesù veramente Signore della propria vita. Ma prima che ciò possa avvenire, la stessa persona deve riconoscere che fino a quel momento Egli non é stato realmente al centro dei suoi pensieri e dei suoi desideri. Non appena se ne rende conto e si protende verso Gesù per chiederGli di venire nella sua vita ed essere il suo Signore, nella persona si verifica un certo cambiamento. Possiamo vedere cambiamenti nella vita di preghiera, nel suo modo di vivere e nei suoi desideri. In alcuni aspetti della vita la trasformazione è immediata, mentre in altri è solo graduale. La persona adempie il comando di Paolo: "Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto" (Rm 12,2).

 

 

18. COS'É CHE PORTA UNA PERSONA AL SIGNORE?

 

   Sono molte e svariate le cause che conducono una persona al Signore: molti vi sono giunti in privato, nella quiete di un ritiro o in mezzo alla disperazione. I santi ci forniscono una grande varietà di storie di conversione, a partire sia da una vita innocente sia da una di peccato. Il Signore ha molti modi per portare gli uomini a Sé. Esiste tuttavia una via normale, regolare, mediante la quale la maggior parte della gente dovrebbe incontrare il Signore: quella via fondamentale consiste nella predicazione della Chiesa.

   La parte centrale di questo rinnovamento, quindi, non consiste nella restaurazione del Battesimo dello Spirito o dei doni carismatici nella vita della Chiesa, sebbene anche queste siano cose di importanza estrema. Lo scopo dello Spirito è che la Chiesa consideri il fatto di "portare gente al Signore" come la propria missione fondamentale, che impari a far sì che ciò avvenga anche a livello pratico e che indirizzi la propria predicazione verso il raggiungimento di tale scopo.

 

G)   La cura pastorale della Chiesa

 

19. QUALI POTREBBERO ESSERE I CAMBIAMENTI CHE SI AVREBBERO NELLA CURA PASTORALE DELLA CHIESA, SE IL SUO SCOPO PRINCIPALE DIVENTASSE QUELLO DI  "PORTARE LA GENTE AL SIGNORE"?

 

     Emergerebbe un nuovo orizzonte di cura pastorale che riunirebbe tutte le altre attività pastorali, arrivando persino a facilitarle.

     Attualmente la Chiesa ha molti impegni pastorali legittimi che non dovrebbero in alcun modo venire scartati. Tra questi possiamo citare:

 

a)     Una fiorente vita sacramentale.

b)     Un sistema completo di educazione religiosa.

c)     Le opere di carità.

 

     Abbiamo tuttavia una conoscenza piuttosto scarsa di come fare, in concreto, a "portare la gente al Signore": talvolta esiste persino la mancanza di fiducia che il "venire al Signore" sia proprio per tutti. Ne risulta che alla Chiesa resta difficile adempiere e raggiungere quegli scopi pastorali ai quali deve dedicarsi totalmente.

     Se la Chiesa nel suo apostolato farà il "passo nella fede", in molti Cattolici cosiddetti "normali" si verificherà la liberazione totale della vera potenza del Battesimo: essi allora "verranno al Signore". Nella vita della parrocchia il fervore aumenterà ed emergeranno i ministeri carismatici.

 

 

20. QUALI SONO I CAMBIAMENTI CONCRETI CHE SI DOVREBBERO VERIFICARE NELLA VITA DI UNA PARROCCHIA PERCHÉ GESÙ DIVENTI VERAMENTE IL SIGNORE?

 

    Dovrebbe accadere quanto segue:

 

a)    Si dovrebbero offrire opportunità affinché ognuno possa arrivare a capire il significato di una vita piena nello Spirito.

b)    Si dovrebbero fare degli sforzi consapevoli affinché ogni aspetto della vita parrocchiale confessi apertamente che Gesù è il Signore: liturgia, presbiterio, convento, scuola e le varie organizzazioni apostoliche e caritatevoli.

c)    La predicazione domenicale si proporrebbe come primo obiettivo quello di portare la gente al Signore.

d)    Gli orari delle Messe e l'uso di quel tempo verrebbero impiegati per fornire un'atmosfera adatta a portare gente al Signore.

e)    Si permetterebbe lo sviluppo dei ministeri presenti nella parrocchia.

 

 

H)   Religioni in cui Gesù non è il Signore

 

21. CHE ACCADE ALLE ALTRE RELIGIONI CHE NON CONFESSANO GESÙ COME SIGNORE?

 

     A questo proposito possiamo dire quanto segue:

 

a)     Esse contengono alcuni elementi di salvezza che vi sono stati posti veramente da Dio.

b)     Dal punto di vista culturale, di solito esse sono meglio adattate al popolo di quanto non lo sia il cristianesimo.

c)     Troveranno la loro completezza solo nella Signoria di Gesù Cristo.

d)     Per il fatto che Egli non viene esplicitamente confessato come Signore, esse non partecipano totalmente alla Sua Luce e al Suo potere su elementi che, quindi, possono portare alla distruzione.

 

22. QUALI SONO GLI ELEMENTI DI SALVEZZA CHE ESSE CONTENGONO?

 

     Questi variano a seconda della religione, ma possono includere:

 

a)   La confessione di un unico Dio, il ruolo di Gesù come profeta e di Maria quale Sua Madre, la fede in una vita dopo la morte e l'importanza di una vita morale, come ad esempio tra i Musulmani.

b)   Le credenze del Vecchio testamento del popolo ebraico.

c)   Gli insegnamenti spirituali delle religioni orientali.

 

 

23.  PERCHÉ TALI RELIGIONI SONO INCOMPLETE?

 

    Proprio come la dottrina cattolica sarebbe incompleta e sconnessa al di fuori della fede in Gesù - Signore, allo stesso modo quelle religioni che non confessano esplicitamente Gesù nel Suo ruolo totale non sono in grado di offrire una visuale completa e soddisfacente della vita dell'uomo e della sua storia.

    Se molti cattolici si stanno rivolgendo a queste altre religioni per ricevere una prospettiva religiosa più completa, ciò è principalmente dovuto al fatto che essi non sono mai "venuti al Signore", né hanno mai vissuto l'esperienza della Sua Signoria. Quando una persona viene davvero portata al Signore, di solito l'interesse per le religioni orientali si dilegua.

 

 

24. PER QUALE MOTIVO LE ALTRE RELIGIONI PRESENTANO ALCUNI ELEMENTI DI DISTRUZIONE?

 

    Poiché Gesù non è al centro, le religioni orientali in particolare sono aperte a molti elementi, alcuni dei quali innocui, ma altri mescolati all'occulto.

    Gesù, come Signore, è la luce del mondo e la vittoria sulle tenebre. Specialmente nelle religioni orientali dove Egli non è confessato come Signore, si sono infiltrate molte dottrine praticamente incompatibili con la religione divinamente rivelata e che in realtà sono dannose alla relazione dell'uomo con Dio.

   Tale apertura a pratiche pericolose e perfino occulte è presente in ogni sistema che asserisca di trattare con le potenze spirituali ma che, per ignoranza o deliberatamente, escluda la Signoria di Gesù Cristo.
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