Bolt, senza il "balletto" avrebbe corso in 9"55

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il rat-man
00giovedì 11 settembre 2008 16:52

In quanto avrebbe potuto correre i 100 metri Usain Bolt a Pechino se non avesse rallentato per festeggiare prima di tagliare il traguardo? E' la domanda che si sono posti un gruppo di ricercatori norvegesi. La risposta è impressionante: 9 secondi e 55 centesimi, 14 centesimi meglio del tempo ufficiale (9"69) che, la sera del 16 agosto, gli ha dato l'oro olimpico e il record del mondo.

Lo studio dell'Università di Oslo. Lo studio, pubblicato sulla rivista "The New Scientist", si aggiunge a tutta una serie di altri già eseguiti sul velocista giamaicano. Per arrivare a questo risultato, l'equipe di Astrofisica teorica dell'Università di Oslo ha utilizzato le immagini tv, studiando la corsa di Bolt e comparandola con quella di Richard Thompson, medaglia d'argento. "Non diciamo che sia un risultato indubitabile, ma è un'applicazione divertente di semplici principi fisici", affermano i ricercatori.

La comparazione con il tempo di Tomphson ha dimostrato che entrambi avevano rallentato negli ultimi due secondi di gara, ma che la perdita di velocità di Bolt era stata molto maggiore. Un primo calcolo, assumendo che la decelerazione di Thompson e di Bolt fosse stata uguale, ha portato a ipotizzare per il giamaicano un tempo già straordinario: 9"61. Ma, poi, visto la grande differenza di velocità nei primi otto secondi di gara, il conto è stato rifatto ipotizzando come sarebbe andata a finire se la decelerazione di Bolt fosse stata inferiore rispetto a quella di Thompson. Questo assumendo che i festeggiamenti "anticipati" hanno rallentato il giamaicano più del suo rivale. Risultato definitivo: 9"55, appunto.

Il tutto con la precisazione che lo studio è stato fatto con immagini a 30 fotogrammi al secondo, mentre per un calcolo più preciso sarebbero stati necessari 125/250 fotogrammi al secondo.

Più veloce della scienza. Ma "Lightning Bolt", anche col tempo ufficiale di Pechino ha già superato anche le previsionui della scienza. I nuovi record fissati dallo sprinter sui 100 e 200 nel "Nido d'uccello", oltre ad avere ridisegnato la storia dell'atletica hanno sbriciolato fior di modelli matematici sui limiti di velocità umani. In particolare, il 9"69 fatto registrare sui 100 si sarebbe dovuto registrare soltanto nel 2030. Lo studio, pubblicato sulla rivista Wired nella sua edizione on line, è incentrato su un modello matematico basato sui record mondiali registrati per quasi un secolo. Sulla base di questi dati gli scienziati hanno anche fissato come limite massimo raggiungibile dall'uomo il tempo di 9"45.

Ora Bolt sembra mettere tutto in discussione. Se il 9"69 era previsto per il 2030 e se poteva essere un 9"55 già a Pechino, forse, il limite di velocità umano è ancora lontano dall'essere individuato.



sbalorditivo [SM=x967722] [SM=x967723]
mikelinterista
00giovedì 11 settembre 2008 17:09
per me non è umano [SM=x967723]
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