08.03.2010.
Il grande Basket: Efevberha.
(foto Ti-Press/Davide Agosta)
Contro la SAV i Tigers calano il tris .
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Gli uomini di Joe Whelton fanno loro il terzo derby stagionale consecutivo.
Come già accaduto nella sfida di Natale, i momò sono mancati nella finalizzazione.
I bianconeri hanno condotto le danze dall'inizio, abbinando la velocità di gioco al talento dei singoli e imponendosi alla fine in modo netto .
di Mattia Meier .
Dopo più di due anni senza successi contro i «cugini», per la terza volta consecutiva il Lugano in questa stagione fa sua la sfida tutta ticinese contro la SAV, e per la terza volta consecutiva il divario finale tra le due compagini è stato abbastanza netto. Ed ora, per rivedere le due squadre una di fronte all'altra, non resta che sperare in una ripetizione della finale dello scorso anno.
Una partita che ha visto i bianconeri condurre dall'inizio alla fine, quella dell'Elvetico, con i padroni di casa capaci di imporre il proprio gioco (velocità abbinata al talento dei singoli in sostanza) contro il quale un Vacallo apparso un po' sulle gambe e poco lucido non ha saputo trovare contromisure adeguate. Talento dei singoli dicevamo; nella fattispecie quello di Abukar, Mladjan e Efevberha capaci, a turno, di assumersi tutte le responsabilità del caso e trascinare la squadra. Lo ha fatto Abukar ad inizio partita (10 punti nei primi 10') prendendosi e realizzando da subito canestri importanti che hanno dato fiducia ai compagni, imitato da Mladjan nel terzo periodo con 12 punti - tutti utili a tenere a debita distanza gli avversari, mentre il nigeriano è salito in cattedra nel secondo e nel quarto quarto firmando 10 punti in entrambi. Intorno a loro, i soliti Stockalper, Stein, Sanders e Mihajlovic (il quale sta piano piano aumentando il suo minutaggio a discapito di Vandermeer), sempre pronti a piazzare qualche giocata estemporanea ma spesso decisiva (come la tripla di Stein a 4' dal termine con la SAV rientrata a -9), in attesa di capire che tipo di impatto possa avere Brown, altalenante nel rendimento finora, che ogni tanto sembra un pesce fuor d'acqua. Rimangono comunque i soliti problemi a difendere sul centro avversario in situazioni di pickandroll. Domenica scorsa Vogt approfittò abbondantemente di questa lacuna bianconera, e se Erwin sabato fosse riuscito a monetizzare qualche pallone in più forse staremmo parlando di un derby diverso. Ma la partita di Erwin, in fondo, è l'immagine di quella della sua squadra. Il rientro di Dacevic ha sicuramente aiutato la SAV, ma è anche vero che allo «zar» bisogna dare un po' di tempo prima che ritrovi il giusto feeling con il gioco e con i compagni. Ne è l'esempio la prestazione di Schneidermann, con l'americano che ha toccato ben pochi palloni rispetto a quanto era abituato (un solo tiro nel primo tempo), palloni che sono transitati spesso per l'appunto dalle mani di Dacevic. Ma come già successo nella sfida di Natale, i gialloverdi sono mancati nella finalizzazione. Bravi nel costruirsi diversi buoni tiri, soprattutto con Smiljanic, Erwin e Dacevic, i momò hanno spesso mancato il bersaglio, lasciando così spazio al contropiede avversario, per contenere il quale Vacallo avrebbe dovuto prendere qualche rimbalzo in più. Difensivamente invece i ragazzi di Pastore hanno faticato a contenere la velocità del gioco bianconero, pur considerando che contro certi uno contro uno di alcuni avversari c'era ben poco da fare. Ma quello che più importava al coach argentino era di ritrovare il suo numero 10, vera anima della squadra.
Per la cronaca, i Tigers sono stati avanti fin dalle prime battute lanciati come scritto da Abukar (21-14 dopo 10'). Nel secondo quarto il vantaggio si è poi dilatato con i bianconeri in doppia cifra di vantaggio già dopo 2' (27-14), mentre sulla sponda vacallese il solo Gibson (11 punti nel frangente) riusciva a mettere in difficoltà il reparto difensivo dei padroni di casa. La contesa è poi sembrata chiudersi al rientro dalla pausa quando il Lugano ha toccato il +19 (51-32), ma un fallo antisportivo seguito da un tecnico entrambi contro Abukar hanno sospinto la SAV a -11 (51-40). Distacco che si è mantenuto su queste cifre fino ad un nuovo +19 bianconero (71-52 al 33'), con Vacallo ancora una volta capace di replicare e con un 10-0 di mettere paura ai Tigers (71-62), i quali però hanno reagito immediatamente ricacciando indietro i momò.
by Corriere del Ticino
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Dopopartita : Abukar e Pastore.
(foto Ti-Press/Davide Agosta)
Cedraschi: «Vorrei tornare a parlare solo di basket» .
di ma.me .
C'è tensione nel finale di partita. Pastore e Abukar hanno qualcosa da chiarire e non se le mandano certo a dire.
Nella zona degli spogliatoi, voci di corridoio parlano di un'intervista radiofonica offensiva nei confronti dei bianconeri da parte dell'allenatore argentino.
«Mercenari senza cuore» è la frase incriminata, e a quanto pare l'ala dei Tigers non ha gradito. Eppure Pastore non sembra il tipo da dichiarazioni simili, e infatti il coach della SAV in conferenza stampa mette subito in chiaro che «Non ho mai pronunciato una frase simile, anzi voglio avere la registrazione dell'intervista. E se, come sono sicuro, risulterà che non ho mai detto mercenari senza cuore, allora pretenderò le scuse da parte del Lugano».
Dal canto suo, Joe Whelton è decisamente sereno: «Ero un po' preoccupato dopo la sconfitta con Friburgo, perché alcuni giocatori erano parecchio giù di morale. E infatti giovedì non ci siamo allenati bene, ma abbiamo parlato tutti insieme e abbiamo reagito».
Il giorno dopo, ad essere meno felice è il presidente Alessandro Cedraschi, e anche qui la colpa è di altre dichiarazioni post partita: «Sento sempre parlare di budget, discorsi come «loro hanno i soldi e quindi è normale che vincano, noi non ne abbiamo meno e facciamo quindi più fatica» e così via. Mi sono un po' stufato, mi piacerebbe si tornasse a parlare di basket». I derby, comunque vadano, qualche strascico lo lasciano sempre.
by Corriere del Ticino
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Vandermeer contrasta Erwin.
(foto Ti-Press/Davide Agosta)
Tanto Lugano e poco Vacallo .
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I Tigers fanno loro la terza sfida con la SAV controllando con agio il match da cima a fondo.
Bene in campo, meno fuori: strascico polemico al termine della contesa sugli spalti e tra i protagonisti .
di di Dario Bernasconi .
Il terzo derby di campionato lo vince il Lugano, condito da tesissimi momenti durante la partita e sfociati in atti poco dignitosi a fine gara: gestacci, parolacce, accuse e dinieghi hanno rovinato il post gara e le polemiche non si fermeranno qui, anche se il contrario sarebbe un successo.
Il Lugano ha vinto con merito, mettendo a frutto tutto il suo potenziale tecnico, mentre la SAV ha cercato più volte di rientrare in gara, ma non è stata sostenuta né da conclusioni valide né dal contributo abituale di punti dei vari Smiljanic, Schneidermann e Lukovic. Bene invece Gibson, ondivago l’apporto di Erwin con un paio di errori da urlo, non ancora in palla i due rientranti, Dacevic e Crnogorac. Whelton ha invece avuto contributi da tutti, dalla regia di Stein e Brown, alla costanza di Stockalper e Mladjan, ai numeri di Abukar e di Efevberha, quest’ultimo un vero “one man show”, con qualche eccesso, stavolta indolore. Poco in palla Mihajlovic e in difficoltà, contro i lunghi molto mobili di Vacallo, Vandermeer, capace comunque di un paio di stopponi che hanno fatto riflettere gli avversari.
La difesa dei bianconeri è un po’ migliorata, ma deve comunque fare di più e con maggior costanza.
La partita si è subito messa bene per i bianconeri, che hanno allungato a +9 al 6’, 17 a 8, prima che Schneidermann, alla sua prima palla toccata, mettesse una tripla.
Dopo il +7 alla pausa, Efevberha ha portato i suoi sul 27 a 14, creando il primo serio allungo al 3’. Vacallo ha provato a rientrare, è tornato a -9, 36 a 27 al 7’, ma poi un’azione da Speedy Gonzales del solito Efevberha ha permesso il +12 sulla sirena, 42 a 30.
Tutto Lugano all’inizio del terzo quarto: un parziale di 9 a 2 ha costretto Pastore al time out al 4’: 51 a 32. Il Vacallo reagisce e, sui due falli di Abukar, costruisce un 8 a 0 che li riporta a 11 punti, 51 a 40 al 5’. Ci pensa Mladjan con una tripla, un’entrata e due liberi a riportare i suoi a +15, 59 a 44, prima di chiudere a +16 all’ultima pausa.
Anche nel quarto finale il Lugano allunga fino a +19, 71 a 52 al 3’. Vacallo non ci sta, Schneidermann firma il +10 con due triple e si è sul 71 a 62 al 5’. Whelton richiama i suoi e la reazione è devastante: 12 a 0 in 4’, Vacallo ha oramai esaurito le riserve e tutto termina sull’ultimo canestro di Dacevic.
Joe Whelton a fine gara: «Sono contento di quanto visto. In settimana non ci siamo allenati bene, perché la sconfitta di domenica è pesata molto nelle teste dei giocatori. La prova con Vacallo era molto difficile, ma sono contento di tutti».
Rodrigo Pastore ci tiene soprattutto a negare di aver mai dato dei «mercenari senza cuore» ai bianconeri (ecco perché Abukar ha reagito a fine gara in maniera esagerata con tifosi e coach gialloverde): «Non mi sono mai permesso di denigrare dei giocatori e voglio che questo sia verificato da tutti. E poi voglio le scuse da chi mi ha accusato di queste brutte parole».
E sulla prova dei tuoi? «Il ritorno di Dacevic e Crnogorac, ma soprattutto di Dacevic, ha creato un po’ di scompiglio. In questo ultimo mese senza di lui, avevamo trovato nuovi movimenti e giochi: ora dobbiamo recuperare il nostro gioco più efficace. La squadra ha lottato, ma abbiamo sprecato troppo e contro questo Lugano è un lusso che non ti puoi permettere». Ne ha patito molto Schneidermann? «Sì, certamente lui è stato il più penalizzato. Ma abbiamo il tempo per ritrovarci per gli impegni che contano».
by La RegioneTicino