Un’ottima prestazione di Matt Schneidermann,
particolarmente preciso al tiro.
(Nicola Demaldi)
Vacallo compatto, il Nyon si arrende.
Non bastano le iniziative individuali per fermare la corazzata di Pastore.
Un bel sospiro di sollievo per gli 800 spettatori del Palapenz, che hanno visto la propria squadra rimanere unita anche nei momenti di difficoltà. I romandi sono forti individualmente, ma il gioco collettivo spesso latita.
di Mattia Meier
L’ha detto Petitpierre a fine partita: «Avessimo vinto sarebbe stato un furto!». E in questa affermazione dell'ex allenatore del Lugano di torti ve ne sono pochi. Il match tra la SAV e il Nyon, al di là di quanto dice il risultato, è stato se non dominato perlomeno controllato per 38’ su 45’ dai padroni di casa, abili nel far volgere a proprio favore quelli che potevano essere i punti di forza degli avversari, ma allo stesso tempo incapaci di chiudere la pendenza nel momento del bisogno. Contro il quintettone degli ospiti Pastore ordina di attaccare Johnson e Southall su ogni «pickandroll» con lo scopo di sfruttare la maggior velocità nell'uno contro uno dei suoi sui cambi sistematici della fisica difesa vodese. Una tattica che porta i suoi frutti dopo i primi 8’,quando Vacallo comincia a staccarsi (dal 12-12 al 19-12). A questo punto l’attacco dei gialloverdi comincia a carburare, grazie ad uno Schneidermann chirurgico (17 punti alla pausa con un solo errore al tiro). Viceversa, sull’altro fronte, sono i soli Holland e Almanson, sfruttando fisico e talento più che un accurato gioco di squadra, a trovare punti importanti per la propria squadra, che evita così di veder già chiusa la partita dopo 20’ (40-29).
Nella ripresa la musica non cambia; difendere sul «pickandroll» ticinese rimane una chimera per Nyon, eppure è il solo Dacevic a trovare il canestro con continuità, cosicchè la gara rimane viva (anche se saldamente nelle mani dei padroni di casa) grazie a qualche lampo offensivo di Southall. La svolta arriva al 33’,sul 6553. Il già citato centro vodese si ricorda quanto vale il suo cartellino e improvvisamente diventa dominante sui due lati del campo, la SAV ha un attimo di smarrimento e nel giro di qualche minuto la partita è completamente riaperta (69-65 al 38’). Per i gialloverdi ci sarebbero due occasioni per mettere in cassaforte il risultato ma Erwin e Lukovic sbagliano due tiri comodi, Southall a 33’’ dal termine porta i suoi a - 2 e sull’ultima azione avversaria stoppa Cronogorac. Dacevic recupera ma consegna la palla a Rahier che in contropiede impatta la gara sul 71 pari mandando tutti al supplementare. Durante il quale Vacallo si riprende con l’orgoglio quei 7’ di smarrimento e chiude in maniera definitiva ogni discorso sulla partita. Un bel sospiro di sollievo per gli 800 spettatori del Palapenz, che hanno visto la propria squadra rimanere compatta anche nel momento di difficoltà, e che grazie a questo è riuscita a reagire nell'overtime come ci si aspetta da una grande squadra. Per contro Nyon ha palesato difetti noti anche ad un’altra ticinese: il talento tra le fila della squadra di Petitpierre certo non manca, ma il gioco di squadra latita, e per vincere contro questa SAV non bastano certo le iniziative personali di Almanson, Southall e Holland.
"Nell’overtime la SAV Vacallo ha reagito con grande solidità ed è riuscita a fare la differenza grazie al gioco di squadra"
by CdT
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Alla SAV la sfida al vertice.
I gialloverdi superano il Nyon di Andrea Petitpierre al supplementare.
Uno straordinario Southall permette ai vodesi di recuperare, poi emerge Erwin.
di Marcello Ierace
Non chiamatela vendetta, please. Anche perché probabilmente Rodrigo Pastore nemmeno si ricorda che l'ultima volta che si è trovato di fronte il suo excoach ai tempi del Lugano, Andrea Petitpierre, se n'è tornato a casa con una dolorosa sconfitta. O forse se ne ricorda, ma negherebbe certamente. Anche se, sia ben chiaro, nemmeno vanno paragonate le due sfide. Quella dello scorso 28 febbraio valeva una finale di Coppa della Lega e un primo mattoncino di una possibile tripletta stagionale per la SAV; quella di sabato invece era una semplicissima partita di regular season. Novembrina per di più, e quindi con un campionato davanti che, con il terzo turno in programma, è lungo ancora un'infinità. Per tanto si può anche capire Andrea Petitpierre, quando di fronte alla terza sconfitta stagionale contro le tre dirette rivali al titolo – nell'ordine: Lugano, Friborgo e, appunto, Vacallo – non si scompone più di tanto... «Sono sconfitte che ci possono anche stare – ammette lo stesso Petitpierre –, soprattutto se pensiamo che sono arrivate tutte in trasferta. Onestamente non credo che accusare un piccolo ritardo in questo momento della stagione, possa pregiudicare la corsa al titolo. Ciò non toglie che siamo davvero molto lontani dalla qualità di gioco che speravo potessimo avere a questo punto».
Anche perché questo Nyon possiede un tasso di talento e fisicità che potrebbero renderlo una formazione quasi inarrivabile per il nostro campionato...
«Personalmente credo che il Nyon di quest'anno sia paragonabile, come potenzialità, al Lugano di quattro anni fa o al Friborgo di Mrazek – azzarda Rodrigo Pastore -. Hanno dei giocatori, come Southall, che sono semplicemente fuori quota per il campionato svizzero».
E proprio lo statunitense Michael Southall – un centro di 2m10 dotato di una mobilità e di una tecnica tali da renderlo praticamente immarcabile dalle nostre parti – ha permesso ai vodesi di riacciuffare un insperato tempo supplementare con cinque minuti (gli ultimi dei 40 regolamentari) di dominio sotto le plance.
Nei precedenti 35 minuti, Vacallo aveva espresso il suo solito gioco ordinato, sfruttando piuttosto bene il pick-and-roll e tenendo a bada l'incredibile trio di torri del Nyon formato appunto da Southall, affiancato dall'ex luganese Almanson e dal sempre decisivo Yuanta Holland. Due strappi – il 13-2 a cavallo tra il secondo e il terzo quarto con uno strepitoso Schneidermann, e il 92 sempre in conclusione di terza frazione spinto stavolta dallo 'zar' Nikola Dacevic – sembravano aver messo le cose al sicuro per i gialloverdi, grazie al piuttosto comodo vantaggio di un' abbondante dozzina di punti. Ma, come detto, è bastato un minimo passaggio a vuoto dei momò per far rientrare la banda-Petitpierre.
«Abbiamo fallito un paio di rigori – ammette Pastore -. Abbiamo provato a chiudere la partita, ma non ci siamo riusciti. E il Nyon è stato bravo a recuperare».
Ma nell'overtime, il Vacallo ha ripreso le redini del gioco e, grazie ad una serie di giochi in verticale su Duane Erwin, ha saputo piazzare la zampata decisiva.
«Alla fine è giusto così: avessimo vinto noi, saremmo stati protagonisti del peggior furto della storia del basket», chiosa alla fine Petipierre. E se lo dice lui...
by LaRegione Ticino