7^ di Campionato 2010/11 : Monthey - SAV Vacallo: 71 - 93.

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:03


07.11.2010.





Al centro l'ex Draughan.
(Keystone)



Lugano imprendibile, bene anche SAV e SAM.



I Tigers non lasciano scampo al Friborgo giocando a detta dell’ex Draughan
"la miglior partita sia in difesa che in attacco", squadra perfetta
in ogni settore del campo.



di Marco Galli.

Se qualcuno voleva una conferma della leadership del Lugano nel massimo campionato maschile, ebbene alla St. Léonard ha avuto le risposte che cercava. I Tigers hanno dominato l’incontro, facendo valere una schiacciante supremazia soprattutto in difesa. Nessun spazio lasciato ai romandi, costretti quindi a cercar fortuna dalla lunga distanza e con risultati negativi.

Il Lugano ha fatto quello che ha voluto, trascinato in regia dal play Angley (all’ultimo momento ha voluto giocare a tutti i costi visto che Abukar aveva dovuto abdicaqre per dolori alla schiena, Brody ha giocato con una maschera per proteggere il setto nasale rotto), dall’estrosità dell’ex Draughan (alla fine premiato come migliore dei suoi) e dalla solidità di un collettivo sempre concentrato in ogni settore del campo. I parziali indicano chiaramente come siano andate le cose. Gli ospiti hanno infatti sempre controllato la situazione, poco da fare per il Friborgo.

A fine gara raggiante coach Whelton “soprattutto per l’atteggiamento mostrato da tutti i giocatori, che entrano in campo sempre con una grande voglia di vincere”. Laconico l’allenatore dei romandi Leyrolles: “Che dire? Lugano nettamente superiore, null’altro. Dobbiamo guardarci in faccia e cercare di non ripetere in futuro certi errori. Abbiamo affrontato un Lugano poco disposto a fare concessioni”.


Nonostante la panchina decisamente corta, anche la SAV ha vinto in trasferta a Monthey. 93-71 il risultato finale in favore della squadra di Pastore, partita male (22-13 al 10') ma in grado di risalire la china fino al pareggio al 20' e al successo al 40'. Da segnalare un superlativo Popovich, autore di 44 punti.


Conclude il trittico di vittorie ticinesu quella casalinga della SAM a spese del Grasshopper. Al Palamondo il Massagno si è imposto di 14 punti, 81-67, grazie soprattutto ai 24 punti di Farokmanesh.


By Ticinonline - RSI




!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:03


08.11.2010.






La SAV Vacallo vince a Monthey grazie a Green .




Nei giorni scorsi Pasto­re, allenatore della SAV Vacallo, aveva dichiarato che la partita contro il Mon­they sarebbe stata davvero difficile, vi­sti i moltissimi infortunati: «La sfortu­na ci perseguita, contro i vallesani sa­remo ancora una volta contati. Però vo­gliamocomunque onorare tutti gli im­pegni, e ci metteremo tutte le energie di cui disponiamo». I pronostici della vigilia davano quindi la SAV Vacallo in netto svantaggio contro il Monthey, vista appunto la lunga lista di indispo­nibili che figura negli ultimi tempi nel­la squadra di Rodrigo Pastore. I mo­mò sono riusciti però a sconfiggere pu­re la sfortuna, andando a raccogliere due punti insperati in terra vallesana. È proprio vero: i gialloverdi sanno esal­tarsi quando la situazione è disperata, grazie al solito grande cuore e... a Gre­en. Lo statunitense ha letteralmente trascinato la SAV Vacallo verso la vit­toria, realizzando la bellezza di 44 pun­ti. Eppure la partita non è cominciata sotto i migliori auspici, visto che gli ospi­ti sono subito stati messi sotto nel pun­teggio dai padroni di casa (22-13 do­po 10' di gioco). La squadra di Rodrigo Pastore non si è però lasciata andare, recuperando lo svantaggio alla pausa principale. Negli ultimi due quarti i mo­mò si sono scatenati, travolgendo il Monthey. La SAV ha definitivamente messo il sigillo all'incontro nell'ultimo parziale, vinto nettamente per 11-26. Due punti preziosi per i gialloverdi quin­di, che in classifica si sono avvicinati al­l'Olympic , sconfitto dai Lugano Tigers. Mercoledì i gialloverdi torneranno in campo contro il Nyon - penultimo con 4 punti - al Palapenz di Chiasso (19.30).



by Cdt




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Successo tutto cuore e grinta per la SAV.



Ridotto ai minimi termini, il Vacallo sbanca Monthey.



di JJ.

Più viene colpita dalla sfortuna, più la SAV Vacallo trova la forza per reagire. Lo ha fatto in precedenza, sebbene a volte sia uscita sconfitta dal campo (come contro il Ginevra o contro l’Olympic) e l’ha rifatto sabato a Monthey, dove tuttavia i momò si sono superati, riuscendo a sbancare il campo vallesano al termine di una partita giocata con straordinaria intensità agonistica e anche con una eccellente saggezza tattica. Poter contare praticamente su 5 giocatori era davvero rischioso, l’impresa sembrava davvero difficilissima. Al contrario la compagine vacallese ha sfoderato una prestazione a dir poco eccezionale. Tutti hanno raddoppiato gli sforzi, Mihajlovic è sembrato un leone sotto canestro (8 rimbalzi e tanta sostanza... fisica nell’area piccola), Gibson come al solito ha giocato in modo intelligente (10 assist, 8 palle recuperate, 6 rimbalzi e 16 punti!). Il migliore però è stato senza dubbio Green. Impressione condivisa pure da coach Pastore: « Ha giocato da... Kobe Bryant, ha semplicemente fatto cose meravigliose, l’uomo in più che ha spesso colpito in modo decisivo i vallesani ». Pure Pape ha confermato importanti progressi contribuendo pure ad un prezioso lavoro ai rimbalzi. La SAV ha dunque mostrato i muscoli nel suo momento più difficile, resistendo al forcing dei romandi nel primo quarto (al Monthey riusciva davvero tutto, specie dai 3 punti), e replicando nel secondo con un 17-26 di parziale che ha concretizzato l’aggancio. È stato però nell’ultimo quarto che gli ospiti – che hanno applicato un’efficace (per quanto inevitabile) difesa a zona – hanno fatto la differenza, colpendo a scadenze regolari e non lasciando spazi in difesa a un Monthey sempre più impreciso e goffo.

Pastore è quasi emozionato: « Questi successi valgono più di una conquista della Coppa. La gioia è doppia perché i ragazzi ci mettono l’anima per vincere, e quando vedi questo tipo di atteggiamento, non puoi che essere orgoglioso di avere questo gruppo... speciale. Dobbiamo continuare su questa strada, sappiamo come soffrire, è per questo che riusciamo a fornire simili prestazioni ».

by La Regione Ticino




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GRANDISSIMA PERFORMANCE DI KEVYN POPOVICH


LE STATISTICHE



!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:04


08.11.2010.






Tigers intrattabili: battuto pure l'Olympic .



Il Lugano continua la sua marcia trionfale.
Decisivo il secondo quarto.



di RAFFAELE DEBARTOLOMEI .

Opposti sabato sera al­la St. Lèonard di Friburgo ai temibili padroni di casa dell'Olympic, i Luga­no Tigers di Joe Whelton hanno supe­rato a pieni voti il primo vero esame della stagione. I bianconeri hanno in­fatti avuto la meglio, in modo relativa­mente facile, della squadra accredita­ta da molti come unica vera avversa­ria dello squadrone luganese. Dopo un primo quarto intenso, dove le due squadre hanno giocato alla pari, i bian­coneri hanno progressivamente pre­so il largo. Decisiva è risultata la secon­da frazione di gioco, caratterizzata da una prima parte in cui a farla da pa­drone è stato ancora l'equilibrio e da un secondo frangente dove i bianco­neri hanno messo il piede sull'accele­ratore, distanziando in modo definiti­vo la compagine burgunda ( 44-28 il risultato alla pausa). In questo decisi­vo momento della partita a salire in cattedra è stato l'ex di turno Edwin Draughan, autore complessivamente di 15 punti ed eletto in seguito miglior giocatore dell'incontro. Nel terzo pe­riodo il copione rimaneva lo stesso ed i luganesi ne approffittavano per in­crementare ulteriormente il proprio vantaggio, scavando un divario che a fine quarto sarebbe già stato davvero incolmabile (65-38 al 30'). Negli ulti­mi 10' la partita aveva ancora poco da dire e il risultato finale risultava esse­re: Olympic 55 - Lugano 80. Comples­sivamente a fare la differenza sono sta­te il grande lavoro in fase difensiva dei ticinesi e la possibilità, da parte di Joe Whelton, di poter alternare con con­tinuità i propri uomini (a fine partita la panchina luganese avrà prodotto ben 23 punti, contro i 2 delle riserve friburghesi!). Anche grazie a questa costante rotazione dei propri uomini, i Tigers hanno difeso con molta aggres­sività, trasformando in facili canestri in contropiede le numerose palle re­cuperate. A fine partita Whelton non può che essere soddisfatto della pre­stazione dei suoi: «Desideravamo for­temente questa vittoria e alla fine l'ab­biamo ottenuta. Nelle grandi occasio­ni, come è già emerso nella nostra av­ventura europea, questa squadra rie­sce a dare il meglio di sè. Ora è impe­rativo continuare così, perchè questa era solo una partita e per aver succes­so è essenziale riuscire a ripeterci su questo livello».

By Cdt




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Il Lugano travolge l’Olympic.



Le insaziabili Tigri di Joe Whelton non danno scampo al Friborgo.



di Giorgio Franchi .

Friborgo – Una cosa è certa, i Lugano Tigers sono di un altro pianeta. Lo hanno voluto ribadire a chiare lettere anche alla St. Léonard nel big-match del settimo turno, piegando la resistenza di un Friborgo che mai (escludendo i primi 5’: 11-7) è stato in grado di replicare efficacemente.

La squadra diretta da Whelton ha in pratica fatto quello che ha voluto, dettando il ritmo e dominando in tutti i settori del campo. In particolare in difesa, chiudendo tutti gli spazi e impedendo ai lunghi locali di arrecare problemi sotto canestro. L’Olympic si è trovato così completamente disorientato e ha cominciato a subire la pressione dei Tigers, trascinati in regia da Angley. Il play americano, visto che Abukar aveva dovuto abdicare a causa dei dolori alla schiena, ha voluto a tutti i costi essere presente e lo ha fatto mettendo una speciale maschera a protezione del setto nasale (fratturato). Ha lavorato molto bene per la squadra, oltretutto ottimamente spalleggiato da un Draughan parecchio stimolato (era un ex) e alla fine votato migliore dei suoi.

Il collettivo bianconero non ha lasciato nulla al caso e in attacco ha colpito con regolarità, aumentando considerevolmente il vantaggio fino a portarlo a +16 alla pausa principale. L’Olympic ha tentato una timida reazione ma non c’è stato nulla da fare: i Tigers hanno continuato a imperversare, portando addirittura a +27 il margine dopo tre tempi.

Nell’ultima parte del match il Lugano non ha fatto altro che controllare la situazione, offrendo ancora sprazzi di spettacolo ai quasi duemila spettatori convenuti nel nuovissimo palazzetto sportivo friborghese.

A fine gara coach Whelton ha elogiato il comportamento dei suoi giocatori, « davvero splendido perché... vincente. L’ambiente li ha stimolati tantissimo e questo ha permesso loro di offrire una prestazione all’altezza della situazione. Volevamo fare la prova generale dell’Eurochallenge e ci siamo riusciti. Bene anche sul piano del gioco, con la circolazione della palla sempre fluida. In difesa poi siamo stati perfetti, niente da dire, davvero una gran bella vittoria ».

Deluso, e non poteva essere differentemente, coach Leyrolle: « Semplicemente siamo stati surclassati da un Lugano in grande vena. Non abbiamo potuto opporre resistenza: i Tigers stasera erano davvero intrattabili. Preso il primo vantaggio, il Lugano ha acquistato fiducia e da quel momento non c’è più stato nulla da fare ». Eloquenti infine le parole di Draughan: « Abbiamo disputato la nostra miglior partita stagionale ».


by La Regione Ticino





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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:05


08.11.2010.





La SAM Massagno trova un po' d'ossigeno .



Bene i primi venti minuti, poi l'intensità del gioco è calata.



di GIONA CARCANO

Non è stata una gran partita quella del Palamondo tra la SAM Massagno e gli Zurigo Wildcats, ma non importa. Quello che contava per la for­mazione di Franco Facchinetti erano i due punti, che sono puntualmente ar­rivati. Punti che fanno morale e classi­fica, visto che la SAM non vinceva da cinque partite e la fiducia iniziava a va­cillare.
Certo, gli zurighesi non sono esatta­mente un buon metro di giudizio vista la mediocrità dei suoi giocatori, quin­di è ancora presto per capire se il mala­to e guarito. Però sabato si sono visti dei buoni segnali di risveglio da parte dei luganesi, che hanno saputo mettere pressione agli ospiti fin dalle prime bat­tute di gioco. Farokhmanesch ha infat­ti caricato qualche tripla da brivido, por­tando subito in avanti la sua squadra, che da quel momento ha sempre fatto corsa in testa. Il primo e il secondo quar­to sono stati ben gestiti dai padroni di casa, basta guardare al parziale dopo 10' di gioco: 23-11 a favore della SAM Massagno. Bene anche i due stranieri Hawkins e Johnson, almeno per i primi venti minuti.
Dopo la pausa principale la musica ini­zialmente non è cambiata: i Wildcats hanno continuato a rincorrere i ticine­si in difesa, commettendo numerose infrazioni all'interno dell'area piccola, come dimostrano le due espulsioni ai danni di Lukic e György, che hanno rag­giunto entrambi i cinque falli. Eppure Farokhmasesch e compagni hanno ca­lato inspiegabilmente l'intensità del proprio gioco, permettendo agli zuri­ghesi di rifarsi sotto nel punteggio e fa­cendo correre brividi gelati lungo la schiena dei 200 spettatori presenti. So­no state infatti troppe le leggerezze in difesa e le palle perse: Bomayako e Bro­oks hanno troppo spesso tagliato come burro la retroguardia massagnese. Se poi aggiungiamo la serata storta di Ofo­egbu, i presupposti per tremare fino al­la fine c'erano proprio tutti. Fortunata­mente la concentrazione è tornata a far capolino tra i giocatori della SAM Mas­sagno, che hanno concluso con ordine l'incontro, vincendo con il risultato fi­nale di 81-67.
«Avevamo una gran voglia di tornare al successo: durante la settimana, abbia­mo lavorato tanto dal punto di vista del­l'intensità nei duelli per riuscire a por­tare a casa il risultato e finalmente ce l'abbiamo fatta» ha commentato a fine partita un sereno Franco Facchinetti, che ha aggiunto: «Ho visionato alcuni filmati per capire il sistema di gioco dei Wildcats e ho notato che con Bomaya­ko in campo loro si accentrano molto. Hawkins è stato bravo a marcarlo stret­to, stancandolo parecchio». Il coach del­la SAM Massagno spiega il motivo dei cali di tensione della sua squadra: «Pur­troppo, quando iniziamo a sbagliare co­se semplici cominciamo forse ad ave­re paura. I fantasmi delle partite prece­denti non si cancellano così facilmen­te. Devo cercare di far capire ai miei ra­gazzi che dobbiamo giocare concentra­ti fino all'ultimo secondo di partita, evi­tando se possibile gli alti e bassi. La par­tita di Ofoegbu? La peggiore di questa stagione. È strano, durante la settima­na si è allenato bene. Parlerò con lui per capire cosa non ha funzionato».
Da un allenatore all'altro, Riet Lareida: «La mia squadra sta vivendo un proces­so di trasformazione, siamo un cantie­re aperto. È difficile far capire ai miei giocatori che non dobbiamo perdere la fiducia, anche dopo tutte queste scon­fitte. Dobbiamo avere pazienza e con­tinuare a lavorare duramente».
Contento pure Fässler, autore sabato di sette punti: «Questa vittoria fa bene al morale, avevamo un disperato biso­gno di punti. Abbiamo subìto ancora dei cali di concentrazione nel corso del match, ma siamo comunque molto soddisfatti».


by CdT


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Alla SAM bastano 3 quarti.



Il Massagno addomestica i Wildcats ipotecando la gara nella prima parte.



di Dario Bernasconi

La SAM vince la partita che doveva vincere, sale a 4 punti e fa un carico di fiducia che non potrà che dare nuovi stimoli a tutti. « Questa partita valeva molto per noi perché abbiamo anche giocato bene in molti frangenti, prima di avere qualche affanno che ci ha complicato un po’ la vita – conferma a fine gara Fässler – . Ma i due punti sono fondamentali, anche perché ci siamo allenati al meglio per affrontare gli zurighesi ». Già, perché la SAM ha condotto la gara con autorità al cospetto di un avversario che nel primo quarto ha vissuto sui 9 punti di Bamayako e poco più. I biancoblù, con un perentorio 4 su 4 da 3 punti di Farokmanesch, hanno suonato la carica, con un Johnson determinato anche ai rimbalzi e una buona difesa d’assieme. Il vantaggio è così lievitato in fretta fino al 20-7, prima che 3 palle perse dessero un minimo di ossigeno agli zurighesi.

Nel secondo quarto si è andato un po’ a strappi, con allunghi e recuperi alternati. Raddoppia la SAM (30-15 al 3’), ma poi concede un 8-0 che costringe Facchinetti al time-out. Pronta la risposta con un 9-1 che riporta il vantaggio a +14, 39-23, prima di chiudere a 15 il primo tempo.

Anche nel terzo quarto tutto va, fatta eccezione per un Ofoegbu inguardabile: Fässler si fa sentire in sua vece e carica di falli gli avversari, con Hawkins che dà il suo contributo di punti, oltre a mettere la museruola a Bamayako: e si arriva al +18, 64-46 a meno di 120” dall’ultima pausa. Qui la SAM rallenta, fors’anche per le rotazioni: 5 palle perse a cavallo dei due quarti, concedono un 10-0 agli avversari che tornano a 8 punti, 64-56 al 2’. Altro time out. La SAM va a zona e gli avversari s’inceppano, al punto che sono ben due time out in meno di 2’ che servono al coach avversario per rimettere le cose a posto. Nuovo recupero fino a -7, 72-65 al 7’. Ma l’uscita di Lukic, il risveglio di Ofoegbu in difesa con un paio di stoppate e un ottimo Magnani (6 punti consecutivi) segnano un 9-0 che mettono la SAM al riparo da ulteriori cali.

Facchinetti, finalmente sorridente, si sofferma sui suoi: « Abbiamo lavorato bene anche questa settimana e sapevamo di affrontare una squadra forte fisicamente. Occorreva giocare con grinta e intelligenza e l’abbiamo fatto per quasi 3 tempi. Poi la solita sindrome che ci complica la vita, ma stavolta siamo riusciti a reagire bene con una difesa più attenta e buone soluzioni ».


by La Regione Ticino





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