08.11.2010.
Tigers intrattabili: battuto pure l'Olympic .
Il Lugano continua la sua marcia trionfale.
Decisivo il secondo quarto.
di RAFFAELE DEBARTOLOMEI .
Opposti sabato sera alla St. Lèonard di Friburgo ai temibili padroni di casa dell'Olympic, i Lugano Tigers di Joe Whelton hanno superato a pieni voti il primo vero esame della stagione. I bianconeri hanno infatti avuto la meglio, in modo relativamente facile, della squadra accreditata da molti come unica vera avversaria dello squadrone luganese. Dopo un primo quarto intenso, dove le due squadre hanno giocato alla pari, i bianconeri hanno progressivamente preso il largo. Decisiva è risultata la seconda frazione di gioco, caratterizzata da una prima parte in cui a farla da padrone è stato ancora l'equilibrio e da un secondo frangente dove i bianconeri hanno messo il piede sull'acceleratore, distanziando in modo definitivo la compagine burgunda ( 44-28 il risultato alla pausa). In questo decisivo momento della partita a salire in cattedra è stato l'ex di turno Edwin Draughan, autore complessivamente di 15 punti ed eletto in seguito miglior giocatore dell'incontro. Nel terzo periodo il copione rimaneva lo stesso ed i luganesi ne approffittavano per incrementare ulteriormente il proprio vantaggio, scavando un divario che a fine quarto sarebbe già stato davvero incolmabile (65-38 al 30'). Negli ultimi 10' la partita aveva ancora poco da dire e il risultato finale risultava essere: Olympic 55 - Lugano 80. Complessivamente a fare la differenza sono state il grande lavoro in fase difensiva dei ticinesi e la possibilità, da parte di Joe Whelton, di poter alternare con continuità i propri uomini (a fine partita la panchina luganese avrà prodotto ben 23 punti, contro i 2 delle riserve friburghesi!). Anche grazie a questa costante rotazione dei propri uomini, i Tigers hanno difeso con molta aggressività, trasformando in facili canestri in contropiede le numerose palle recuperate. A fine partita Whelton non può che essere soddisfatto della prestazione dei suoi: «Desideravamo fortemente questa vittoria e alla fine l'abbiamo ottenuta. Nelle grandi occasioni, come è già emerso nella nostra avventura europea, questa squadra riesce a dare il meglio di sè. Ora è imperativo continuare così, perchè questa era solo una partita e per aver successo è essenziale riuscire a ripeterci su questo livello».
By Cdt
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Il Lugano travolge l’Olympic.
Le insaziabili Tigri di Joe Whelton non danno scampo al Friborgo.
di Giorgio Franchi .
Friborgo – Una cosa è certa, i Lugano Tigers sono di un altro pianeta. Lo hanno voluto ribadire a chiare lettere anche alla St. Léonard nel big-match del settimo turno, piegando la resistenza di un Friborgo che mai (escludendo i primi 5’: 11-7) è stato in grado di replicare efficacemente.
La squadra diretta da Whelton ha in pratica fatto quello che ha voluto, dettando il ritmo e dominando in tutti i settori del campo. In particolare in difesa, chiudendo tutti gli spazi e impedendo ai lunghi locali di arrecare problemi sotto canestro. L’Olympic si è trovato così completamente disorientato e ha cominciato a subire la pressione dei Tigers, trascinati in regia da Angley. Il play americano, visto che Abukar aveva dovuto abdicare a causa dei dolori alla schiena, ha voluto a tutti i costi essere presente e lo ha fatto mettendo una speciale maschera a protezione del setto nasale (fratturato). Ha lavorato molto bene per la squadra, oltretutto ottimamente spalleggiato da un Draughan parecchio stimolato (era un ex) e alla fine votato migliore dei suoi.
Il collettivo bianconero non ha lasciato nulla al caso e in attacco ha colpito con regolarità, aumentando considerevolmente il vantaggio fino a portarlo a +16 alla pausa principale. L’Olympic ha tentato una timida reazione ma non c’è stato nulla da fare: i Tigers hanno continuato a imperversare, portando addirittura a +27 il margine dopo tre tempi.
Nell’ultima parte del match il Lugano non ha fatto altro che controllare la situazione, offrendo ancora sprazzi di spettacolo ai quasi duemila spettatori convenuti nel nuovissimo palazzetto sportivo friborghese.
A fine gara coach Whelton ha elogiato il comportamento dei suoi giocatori, « davvero splendido perché... vincente. L’ambiente li ha stimolati tantissimo e questo ha permesso loro di offrire una prestazione all’altezza della situazione. Volevamo fare la prova generale dell’Eurochallenge e ci siamo riusciti. Bene anche sul piano del gioco, con la circolazione della palla sempre fluida. In difesa poi siamo stati perfetti, niente da dire, davvero una gran bella vittoria ».
Deluso, e non poteva essere differentemente, coach Leyrolle: « Semplicemente siamo stati surclassati da un Lugano in grande vena. Non abbiamo potuto opporre resistenza: i Tigers stasera erano davvero intrattabili. Preso il primo vantaggio, il Lugano ha acquistato fiducia e da quel momento non c’è più stato nulla da fare ». Eloquenti infine le parole di Draughan: « Abbiamo disputato la nostra miglior partita stagionale ».
by La Regione Ticino
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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:05
08.11.2010.
La SAM Massagno trova un po' d'ossigeno .
Bene i primi venti minuti, poi l'intensità del gioco è calata.
di GIONA CARCANO
Non è stata una gran partita quella del Palamondo tra la SAM Massagno e gli Zurigo Wildcats, ma non importa. Quello che contava per la formazione di Franco Facchinetti erano i due punti, che sono puntualmente arrivati. Punti che fanno morale e classifica, visto che la SAM non vinceva da cinque partite e la fiducia iniziava a vacillare.
Certo, gli zurighesi non sono esattamente un buon metro di giudizio vista la mediocrità dei suoi giocatori, quindi è ancora presto per capire se il malato e guarito. Però sabato si sono visti dei buoni segnali di risveglio da parte dei luganesi, che hanno saputo mettere pressione agli ospiti fin dalle prime battute di gioco. Farokhmanesch ha infatti caricato qualche tripla da brivido, portando subito in avanti la sua squadra, che da quel momento ha sempre fatto corsa in testa. Il primo e il secondo quarto sono stati ben gestiti dai padroni di casa, basta guardare al parziale dopo 10' di gioco: 23-11 a favore della SAM Massagno. Bene anche i due stranieri Hawkins e Johnson, almeno per i primi venti minuti.
Dopo la pausa principale la musica inizialmente non è cambiata: i Wildcats hanno continuato a rincorrere i ticinesi in difesa, commettendo numerose infrazioni all'interno dell'area piccola, come dimostrano le due espulsioni ai danni di Lukic e György, che hanno raggiunto entrambi i cinque falli. Eppure Farokhmasesch e compagni hanno calato inspiegabilmente l'intensità del proprio gioco, permettendo agli zurighesi di rifarsi sotto nel punteggio e facendo correre brividi gelati lungo la schiena dei 200 spettatori presenti. Sono state infatti troppe le leggerezze in difesa e le palle perse: Bomayako e Brooks hanno troppo spesso tagliato come burro la retroguardia massagnese. Se poi aggiungiamo la serata storta di Ofoegbu, i presupposti per tremare fino alla fine c'erano proprio tutti. Fortunatamente la concentrazione è tornata a far capolino tra i giocatori della SAM Massagno, che hanno concluso con ordine l'incontro, vincendo con il risultato finale di 81-67.
«Avevamo una gran voglia di tornare al successo: durante la settimana, abbiamo lavorato tanto dal punto di vista dell'intensità nei duelli per riuscire a portare a casa il risultato e finalmente ce l'abbiamo fatta» ha commentato a fine partita un sereno Franco Facchinetti, che ha aggiunto: «Ho visionato alcuni filmati per capire il sistema di gioco dei Wildcats e ho notato che con Bomayako in campo loro si accentrano molto. Hawkins è stato bravo a marcarlo stretto, stancandolo parecchio». Il coach della SAM Massagno spiega il motivo dei cali di tensione della sua squadra: «Purtroppo, quando iniziamo a sbagliare cose semplici cominciamo forse ad avere paura. I fantasmi delle partite precedenti non si cancellano così facilmente. Devo cercare di far capire ai miei ragazzi che dobbiamo giocare concentrati fino all'ultimo secondo di partita, evitando se possibile gli alti e bassi. La partita di Ofoegbu? La peggiore di questa stagione. È strano, durante la settimana si è allenato bene. Parlerò con lui per capire cosa non ha funzionato».
Da un allenatore all'altro, Riet Lareida: «La mia squadra sta vivendo un processo di trasformazione, siamo un cantiere aperto. È difficile far capire ai miei giocatori che non dobbiamo perdere la fiducia, anche dopo tutte queste sconfitte. Dobbiamo avere pazienza e continuare a lavorare duramente».
Contento pure Fässler, autore sabato di sette punti: «Questa vittoria fa bene al morale, avevamo un disperato bisogno di punti. Abbiamo subìto ancora dei cali di concentrazione nel corso del match, ma siamo comunque molto soddisfatti».
by CdT
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Alla SAM bastano 3 quarti.
Il Massagno addomestica i Wildcats ipotecando la gara nella prima parte.
di Dario Bernasconi
La SAM vince la partita che doveva vincere, sale a 4 punti e fa un carico di fiducia che non potrà che dare nuovi stimoli a tutti. « Questa partita valeva molto per noi perché abbiamo anche giocato bene in molti frangenti, prima di avere qualche affanno che ci ha complicato un po’ la vita – conferma a fine gara Fässler – . Ma i due punti sono fondamentali, anche perché ci siamo allenati al meglio per affrontare gli zurighesi ». Già, perché la SAM ha condotto la gara con autorità al cospetto di un avversario che nel primo quarto ha vissuto sui 9 punti di Bamayako e poco più. I biancoblù, con un perentorio 4 su 4 da 3 punti di Farokmanesch, hanno suonato la carica, con un Johnson determinato anche ai rimbalzi e una buona difesa d’assieme. Il vantaggio è così lievitato in fretta fino al 20-7, prima che 3 palle perse dessero un minimo di ossigeno agli zurighesi.
Nel secondo quarto si è andato un po’ a strappi, con allunghi e recuperi alternati. Raddoppia la SAM (30-15 al 3’), ma poi concede un 8-0 che costringe Facchinetti al time-out. Pronta la risposta con un 9-1 che riporta il vantaggio a +14, 39-23, prima di chiudere a 15 il primo tempo.
Anche nel terzo quarto tutto va, fatta eccezione per un Ofoegbu inguardabile: Fässler si fa sentire in sua vece e carica di falli gli avversari, con Hawkins che dà il suo contributo di punti, oltre a mettere la museruola a Bamayako: e si arriva al +18, 64-46 a meno di 120” dall’ultima pausa. Qui la SAM rallenta, fors’anche per le rotazioni: 5 palle perse a cavallo dei due quarti, concedono un 10-0 agli avversari che tornano a 8 punti, 64-56 al 2’. Altro time out. La SAM va a zona e gli avversari s’inceppano, al punto che sono ben due time out in meno di 2’ che servono al coach avversario per rimettere le cose a posto. Nuovo recupero fino a -7, 72-65 al 7’. Ma l’uscita di Lukic, il risveglio di Ofoegbu in difesa con un paio di stoppate e un ottimo Magnani (6 punti consecutivi) segnano un 9-0 che mettono la SAM al riparo da ulteriori cali.
Facchinetti, finalmente sorridente, si sofferma sui suoi: « Abbiamo lavorato bene anche questa settimana e sapevamo di affrontare una squadra forte fisicamente. Occorreva giocare con grinta e intelligenza e l’abbiamo fatto per quasi 3 tempi. Poi la solita sindrome che ci complica la vita, ma stavolta siamo riusciti a reagire bene con una difesa più attenta e buone soluzioni ».
by La Regione Ticino
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