Capitolo 2: Futuro senz ombra
INTERMEZZO
"L'ultima volta non la ricordo, ma ricordo perfettamente la prima.
Ricordo di aver seminato zizzania.
Ricordo di aver provato invidia.
Ricordo di aver nutrito Odio.
Tre parole il cui acrostico forma la parola "Zio", l'unico ruolo che il destino aveva voluto vedermi interpretare.
Mi guardavano con disprezzo, e nei loro tre sguardi c'era tutto il mio fallimento.
Fu allora che cominciai a travestirmi, all'inizio fu per rabbia, poi cominciai a prenderci gusto e divenne l'unica mia ragione di vita.
l'unica, capisci Uno?
Ecco perchè accettai di combattere gli alieni da solo.
Non avrei mai potuto avere altro dalla vita che la mia amaca sulla quale mi sarei adagiato giorno dopo giorno fino al giorno in cui non mi sarei più svegliato.
Ed ecco che torno a sentirmi inutile, l'incubo me lo sono lasciato alle spalle, ed ecco davanti a me il vuoto"
Paperino era adagiato su un lettino; affianco a lui troneggiava la sfera verde di Uno. La depressione si era impadronita del suo corpo, la scomparsa dei vecchi amici e degli antichi nemici aveva lasciato il segno. Una volta venuti meno i motivi per cui aveva impugnato le sue nuove armi, ecco queste armi trasformarsi in semplici utensili privi di ogni significato.
Uno comprendeva il suo stato d'animo e cercava amichevolmente di sdrammatizzare ma non poteva non rendersi conto del vero motivo per cui il suo amico gli stava raccontando certe cose: Paperinik era in ANALISI e cercava in lui non più un amico bensì un DOTTORE.
"Cosa c'è vecchio mantello tarlato? Senti il bisogno di qualche bello scienziato pazzo? Oppure preferisci un bel supercattivone da consegnare nelle mani della tua amichetta Mary Ann? se vuoi consulto le pagine arancioni sotto la voce "Cattivastri e affini"?"
"Lascia perdere Uno, tanto so già che non capiresti. Si tratta di sentimenti UMANI, dubito che una macchina possa mai arrivare a fare della psicanalisi."
"E chi lo sa Eroe, potresti sbagliarti..."
Cielo di Paperopoli ore 8.45 esterno giorno.
Paperinik sorvola Wide Park, sotto di lui la città sembra essere rimasta quella di un tempo. I fumi delle ciminiere lo riportano alla realtà: lo sporco che c'e' fuori non è nulla paragonato all'inquinamento morale. No, quella non è più la sua cara vecchia Paperopoli ma il covo di una nuova malavita, piccolo prezzo da pagare per qualsiasi città che voglia divenire una metropoli. I bambini che giocano a biglie in Wide park hanno ormai da tempo lasciato il posto a strane figure che si muovono in gran segreto. Paperinik sa che tutto questo non promette nulla di buono ma il compito di un eroe è quello di rattoppare la società, non di processare le intenzioni.
E' una battaglia persa in partenza questa, ma pur sempre una battaglia e un Eroe nn si tira indietro.
Il suo sguardo si posa su due paperi distesi per terra, le sagome dall'alto sono confuse, ma pk nota: sono dei barboni.
Il loro corpo è disteso in una posizione innaturale come reduci da uno scontro.
Paperinik atterra e interroga i due corpi in fin di vita:
"Chi vi ha ridotti in questo modo?"
"è-è s-stata Lei.."
"Tombola!"
"s-sembrava così innocente...volevamo provarci...ma lei..."
"Cos'ha fatto?! rispondi per l'amor del cielo!"
"Il suo sguardo...stava cominciando a cambiare...gli occhi acquisivano un colorito innaturale...credo che neanche lei se ne stesse accorgendo ma noi sì...e sentivamo caldo."
"E allora?! avete lottato? cos'e' successo?"
"No, siamo caduti al suolo, il mio compagno è già morto e neanch'io credo che ce la farò"
Il corpo esanime dell'uomo improvvisamente si spegne.
si accende invece il ricevitore di Paperinik.
"Socio, ci sono novità?"
"Non credo ti piaceranno, Uno, la nostra ricerca è appena agli inizi.
Ma sono certo di una cosa, una Lei sta seminando lo scompiglio in città e un eroe non starà certo a guardare"
[FINE CAPITOLO]
"Babbo!, perchè piangi?
Perchè...sei morto, figliolo.
No! non sono morto!
Si, sì, lo sei, stai giù."
[Modificato da Grrodon 29/07/2004 13.39]
[Modificato da Grrodon 29/07/2004 13.44]