Re:
Scritto da: °oOSeraphOo° 26/04/2006 20.09
di certo uno che studia esoterismo di tutte le religioni saprebbe che la concezione dell' aldilà, del dio, ecc... sono estremamente diverse, a volte dicono cose uguali ma non puoi fare di tutta l' erba un fascio e vedere solo questi punti o forzare alcuni concetti, per farli sembrare uguali.
Non faccio di tutta un'erba un fascio
anche se a me l'erba piace solo fumarla
. La verità fa ridere,se non farebbe ridere non sarebbe la verità sacra,io sono uno degli ultimi servitori incarnati sul pianeta;vorrei solo citarti un'altro brano dal testo "Il piano divino per la Terra" Datti la pazienza di leggerlo e di comprenderlo
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I Servitori, però, non si sono di certo incarnati per nascondersi nella solitudine come gli Ermetici del passato, né in verità sono giunti da così lontano semplicemente per raggiungere loro soltanto l’evoluzione spirituale o l’estasi mistica, simile a degli yogi in meditazione. Nelle prime fasi del loro compito, e prima del termine ultimo per il Pianeta, i Servitori risvegliati vivono una doppia vita, di attività apparentemente mondana ma sempre di divino servizio, e di ricerca spirituale, riflessione e lavoro interiore simultanei e intensi. Questa è, infatti, una delle principali caratteristiche dei veri adepti spirituali del nostro tempo, diversi da quelli del passato che di solito fuggivano la vita ritirandosi in eremi silenziosi, lontano dalle pressioni della vita quotidiana e dal contatto costante con gli altri. Il compito degli adepti nel Nuovo Mondo - esemplificato oggi da tutti i Servitori - è molto più difficile di quello del monaco o dell’eremita del passato, ma anche le loro conquiste saranno di natura più elevata. Questa sarà una parte integrante del progresso mondiale, e i Servitori che nei secoli passati hanno eccelso in auto-realizzazione, misticismo, filosofia trascendentale e discipline simili sono ora di nuovo tra noi come compassionevoli servitori della nostra specie, accogliendo con entusiasmo i princìpi e le leggi più evolute che regolano il servizio spirituale e l’occultismo superiore.
In latino, la parola “occultus” significa nascosto, celato. L’occultismo, allora, è lo studio di ciò che è nascosto ai cinque organi del senso e all’intelletto. Il riferimento precedente a questa scienza indica il conseguimento della comprensione delle leggi universali e dei princìpi esoterici, insieme all’utilizzo consapevole, guidato da motivazioni altruistiche, delle forze segrete della Natura per il bene superiore. Non implica stregoneria, magia nera, facoltà paranormali inferiori ecc. È difficile per quelli che non sanno nulla di occultismo capire quanto grandi, gravi ed estesi siano i loro stessi limiti. La conoscenza che i Servitori risvegliati hanno della vita interiore e delle dinamiche occulte dell’universo è in generale molto più ampia di quella in passato posseduta dall’umanità, e i Servitori, quindi, porteranno alta la luce della verità e della saggezza nel Nuovo Mondo, illuminando la strada affinché tutti la possano vedere.
5. I Servitori che hanno oggi iniziato la ricerca per la comprensione, avviando così il loro processo di risveglio, si accorgeranno di avere strani effetti sulle persone con le quali entrano in contatto. Ciò è dovuto all’alta velocità vibratoria delle energie che essi attraggono e irradiano grazie alla loro devozione e alla loro ricerca spirituale. Con l’impatto che hanno sugli altri, queste energie non sempre producono risultati positivi, eppure, a un esame più serio e approfondito, l’affiorare di imperfezioni emozionali e psichiche può essere visto come necessario e auspicabile per la purificazione, il risanamento e la conseguente preparazione per il Tempo del Raccolto.
Di solito i Servitori risvegliati hanno quella che potremmo chiamare un’aura riflettente. Questo significa che senza sforzo ed essendo semplicemente sé stessi, possono fungere in un certo senso da specchio per gli altri, in modo da renderli consapevoli delle loro stesse impurità psico-emozionali. I Servitori risvegliati sono del tutto liberi dal desiderio di riconoscimento personale e di ricompensa e dal bisogno di condizionare o controllare gli altri. Di conseguenza, non prendono parte agli ego-drammi di quelli che abitualmente li inscenano. E ciò dà vita a un effetto specchio perché non trovandosi di fronte alle solite reazioni della personalità umana e venendo quindi privato del nutrimento e della base delle sue illusioni, l’ego separato può vedere sé stesso come se si riflettesse sulla superficie piatta e perfettamente immobile di un lago. Quando viene a mancare la reazione convalidante delle espressioni dell’ego così deluso, e quando non vi è alcuna identificazione con la personalità volubile, l’individuo in cerca di tali responsi esperirà sempre l’effetto specchio. Essendo infatti costretto a tornare a sé stesso, l’ego vede i propri riflessi, esperienza piuttosto sconvolgente per molti. Di solito, le persone realizzano che se possono vedersi così chiaramente, allora sono altrettanto esposte agli occhi altrui, eppure l’ego abituato a ingannarsi da solo spesso soffre nel vedere le sue illusioni così chiaramente riflesse e, di conseguenza, le sue colpe e debolezze così esposte, anche in presenza della più totale comprensione e di amore incondizionato, e le più comuni reazione del tipico individuo sconcertato in questa situazione sono la critica, il rifiuto o una miscela di entrambi.
La chiamata
Tutti i Servitori hanno quella che potrebbe essere vista come una sorta di sveglia interiore, programmata per svegliare al momento giusto le coscienze dal sonno imposto dalla loro missione, quando sarà loro richiesto di apportare al mondo maggior servizio spirituale. Percepita come impulsi interiori generati dalle dimensioni nascoste o come un catalizzatore originante dal mondo esterno, la chiamata al risveglio suonerà in momenti diversi per ogni Servitore lungo il suo percorso individuale, e in seguito sarà udita simultaneamente da molti di loro riunitisi in formazioni di gruppo. Per via del fattore sempre variabile del libero arbitrio, non sono fissi né il momento né la frequenza di questa evocazione occulta; dipendono essenzialmente dalle scelte di vita del singolo Servitore e anche, in misura minore, da quelle prese collettivamente dall’umanità.
Il percorso di vita dei Servitori è tipicamente costellato di stimoli per il risveglio, di intensità e forza variabili, e lo è soprattutto in questi anni finali che conducono al termine ultimo planetario. In un certo senso si può dire che questi stimoli rappresentano opportunità di iniziazione, sebbene per i Servitori non siano altro che dei promemoria. E questo perché i Servitori hanno già portato a termine e trasceso le loro iniziazioni prima dell’attuale discesa sulla Terra in un corpo fisico. Le espansioni della coscienza accelerate dalla chiamata sono, di conseguenza, qualcosa di sempre familiare; in verità, sono costituite da un susseguirsi di richiami alla memoria che, a loro volta, accelerano la preparazione e l’apprendimento dei Servitori durante il periodo di attesa. Ogni Servitore scoprirà il mistero della propria missione grazie all’effetto catalizzante della chiamata, che risveglierà in lui intelligenza, sapere e saggezza latenti e, di conseguenza, aumenterà il livello della sua consapevolezza spirituale. La chiamata al risveglio aiuta quindi a tracciare il percorso del Servitore, per esemplificare all’umanità i frutti della vita spirituale e la via al Nuovo Mondo, mentre al contempo accresce la comprensione e la volontà di aiuto dei Servitori stessi.
Possono esserci molti differenti tipi di chiamata al risveglio: si può verificare spontaneamente come un’inattesa sincronicità nella vita ordinaria; può mostrarsi in forma di visioni, istruzioni da entità non incarnate dei piani interiori, o sensazioni e vaghe impressioni provenienti dall’interno; si può manifestare attraverso simboli pittorici in un quadro o nella Natura, o forse in meditazione o durante i sogni; può anche essere espressa in chiare parole, da un libro, una canzone o in forma orale, ma è possibile riceverla anche in silenziosa comprensione. La chiamata potrebbe essere una benvenuta conferma di una finalità o un’occasione futura in precedenza solo debolmente percepite; si potrebbe manifestare nella vita del Servitore come una spinta, un’improvvisa ispirazione o un impulso forte e pressante, ma anche come un lampo di comprensione intuitiva, che rivela una parte maggiore della natura dell’universo. In generale, la chiamata porterà il Servitore a una maggiore consapevolezza del proprio potenziale destino e della propria funzione; potrebbe addirittura chiarire lo scopo finale della sua incarnazione, e quindi stimolare in lui il desiderio cosciente di portare con successo a termine la missione della sua vita. Quale che sia la forma nella quale si manifesta, la chiamata rivelerà alla coscienza del Servitore - in precedenza limitata e apparentemente separata - almeno uno scorcio della consapevolezza espansa e multidimensionale che costituisce la parte maggiore del suo vero Sé, e gli chiarirà anche in parte il senso reale dell’esistenza di quei mondi trascendentali a lui familiari.
Il più delle volte la chiamata iniziale si presenterà spontaneamente e risuonerà senza sforzo alcuno, e questo farà avanzare il Servitore lungo il suo percorso. Comunque, le chiamate successive devono essere evocate dalla volontà di ogni Servitore. Questa è una legge immutabile lungo il Vero Percorso, seguendo il quale non si ottiene nulla se non si utilizza con intelligenza ciò che è già stato ricevuto. La rivelazione deve nascere sempre da chi la vuole ottenere, e può essere raggiunta con una sincera ricerca spirituale e una reale predisposizione all’amore. Seguendo con dedizione questa semplice ma infallibile formula, il Servitore sentirà presto sorgere in sé le risposte alle sue domane, saprà di cosa ha bisogno per proseguire lungo il suo percorso e otterrà le informazioni che, una volta messe in pratica, gli riveleranno la strada verso la crescita.
Ciao