-Seconda parte-

II

HIDE PARK-LONDRA-1975
Sono giovane, non ricordo bene quanti anni avevo forse quattro o cinque, ci sono gli sportivi che corrono e che vanno in canoa sul “serpentone” che percorre tutto il parco, c’è mio padre che mangiucchia dei fish & chips da una carta oliata da far schifo… io guardo il parco che oggi è di un verde eccezionale… ieri a piovuto e le scarpe fanno un cick ciak continuo, mio padre bestemmia poiché gli è caduto lo scartoccino di tipiche prelibatezze inglesi… non ci faccio caso, guardo gli scoiattoli e gli uccellini…
“Papà come mai ci sono gli animali qua?”
“Non lo so…”
Mio padre non sa mai niente… pensa solamente al suo stomaco gonfio di birra… cerca un baracchino che venda qualcosa di “commestibile”, non lo trova… usciamo dal parco… gli alieni alienati girovagano per tutta la città… è la nuova moda… il GLAMOUR… tutti si tingono i capelli e usano cosmetici da donna… mio padre sputando per terra annuncia…
“Tutti froci!”
Io sono ancora troppo piccolo per capire il significato della parola FROCI ma so che è la parolaccia che più frequentemente esce dalla bocca di mio padre…
La metrò costa troppo per noi e quindi dobbiamo camminare per molti chilometri… col senno di poi posso affermare con certezza di aver camminato (fino a quando stavo a casa dei miei) per lo meno un centinaio di chilometri… ed è in questi momenti che odiavo mio padre…

LONDRA 1980
I miei genitori sono poveri, ma tanto poveri… mio padre vive grazie al sussidio, mia madre anche!
Si sono separati due anni fa ed ora vivo con mio padre, il giudice ha deciso così.
Mio padre si ubriaca tutte le sere e tutte le sere bestemmia contro il governo, contro la regina, contro il mondo, ma per mia fortuna mio padre ha la sbronza triste e non quell’aggressiva, infatti, non mi ha mai tirato un ceffone in vita sua… sono il cocco di famiglia!
Comprò (non so esattamente per quale motivazione logica) una pistola, forse voleva fare una rapina o forse voleva uccidersi… non era né l’una né l’altra (come venni a sapere poi!) diventò paranoico dopo aver visto al pub un programma speciale sulla guerra fredda, da iper sindacalista che era diventò un perfetto e banale paranoico, non si fidava di nessuno, andava a letto con la pistola carica sotto il cuscino, a ogni occasione andava in un parchetto vicino a casa e all’una di notte si metteva a sparare contro i barattoli vuoti di pesche sciroppate… desiderava tenersi in allenamento…

LONDRA 1994
Tutto il mondo giovanile piange la morte di un’icona moderna del rock, io esco ufficialmente da casa un mese dopo la morte di Cobain, non voglio portarmi dietro molto ma riesco tuttavia a rubare la pistola di mio padre.
Mio padre non se n’è accorto, peggio per lui adesso non potrà più disturbare i vicini con i suoi spari.
Sono ancora un ragazzino ma adesso vivo da solo… mio padre morirà tra un anno esatto… cirosi epatica, mia madre non la vedo da un secolo o giù di lì e la cosa non m’interessa… come non m’interessa la morte di mio padre… adesso sono solo con i miei demoni.
Incomincerò nel millenovecentonovantacinque a fare il mio giochetto con la pistola e con la mia vita… mi diverto a pensare che posso esserne il padrone… io, il mio appartamento, la mia pistola, la mia vita e uno stupidissimo lavoro…
Click… sono ancora in vita.