[From Mailing List] Miragliano

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merlino666
00mercoledì 16 luglio 2003 00:30
Il nostro Mapio dalla Maling List ha tirato fuori i suoi appunti (sparsi) su Miragliano, un'altra città della tilea eccoli qui per voi

Miragliano:

Parlare di Miragliano è piuttosto difficile, i problemi incontrati sono due:
la mappazione del Miragliano Project (non gradita a me e al mio gruppo) e il
fatto che Miragliano sia pesantemente ispirata a Venezia, città di cui si
può sapere tutta la storia nel minimo dettaglio con poca fatica.
Per questo abbiamo optato per lasciare ogni indugio da parte e prenderci la
cartina di Venezia per plagiarla alle trame di Mdg scartando l'alternativa
anglofona.
Aggiungo che per i più curiosi (e disposti a spendere una trentina di euro)
è reperibile in libreria una guida del '500 su venezia, scritta da Iacomo
Sansovino dal titolo: " Venetia, città nobilissima et singolare descritta in
13 libri", in copia anastatica (!) per la leading edizioni.
E' un testo che presenta alcune difficoltà, vuoi per il volgare, vuoi per il
carattere di stampa e la riproduzione anastatica non bellissima.
E' però fonte di informazioni infinite sia sulla Venezia antica che su
aspetti di vita quotidiana che un normale AdG non sarebbe mai portato a
considerare (le leggi su come dovessero essere confezionati i vestiti delle
dame...). Certo non vale spendere 30 euro al solo fine di trovare materiale
di gioco, ma se la storia e gli autori minori del 1500 sono la vostra
passione allora questo volume è fondamentale.

Miragliano è facile da immaginare, prendiamo Venezia, stropicciamola quel
tanto che basta per renderla una città che ha comunemente a che fare con il
pericolo del caos che sfogna fuori dalle paludi di Maldiskaven,
aggiungiamoci quel tanto di paranoia collettiva che distingue il vecchio
mondo, e là, abbiamo Miragliano.
Non spenderò molte parole sulla topografia di Miragliano, avendo preso la
mappa di Venezia come riferimento, cercherò di raccontare come si vive a
Miragliano.

Nota come la città dei delfini Miragliano sfoggia nel suo blasone a forma di
scudo inquartato (diviso in 4 sezioni) i simboli della sua potenza e
ricchezza mercantile.
In alto a destra, su campo azzurro, risalto un delfino dorato, in basso,
sempre a destra, su cambo bianco è adagiata una galeazza Miraglina, in basso
a sinistra, su capo rosso troviamo la croce anellata del santo offizio (vd
appendice se ce la fò con i blasoni più importanti di Tilea) mentre nell'
angolo in alto a sinistra, su fondo nero splendono tre denari.
Miragliano, è la più grande repubblica marinara di Tilea, organizzata
secondo una democrazia censitaria molto attiva e partecipe, trova la sua
massima espressione politica nell'elezione diretta del consiglio dei
notabili i quali a loro volta esprimeranno con voto maggioritario la massima
carica politica: il doge, di durata quinquennale.
Il potere ha così frequente ricambio ed'è, ovviamente, tenuto saldamente
nelle mani delle famiglie mercantili. Pur essendo una democrazia censitaria,
la gestione di Miragliano è stata condotta con sagagia stupefacente dai dogi
che si sono succeduti nel tempo. Vige infatti un regime fiscale
favorevolissimo ai cittadini di Miragliano, i quali vivono letteralmente
sulle spalle dei domini Miraglini nell'entro terra (a cui è imposta una
tassazione feroce e quasi scellerata).
Le grandi ricchezze che provengono dalle rotte commerciali di Miragliano
hanno fatto della città una delle potenze econoimche più rilevanti della
tilea, rendendola splendida e magnifica agli occhi del visitatore, il quale,
tuttavia, non troverà mai in Miragliano lo sfoggio di assurda ricchezza
reperibile in altre parti del vecchio mondo. I miraglini infatti, vuoi per
legge, vuoi per decoro, hanno sviluppato un innato senso del pudore per il
denaro tale da rendere impensabile l'inutile spreco della pecunia per futili
ornamenti.
La città si presenta comunque molto pulita (i cittadini sorvegliano con
paranoica cura la pulizia delle strade e quella periodica dei canali) e
piacevole all'aspetto. Le case, spesso alte più di tre piani, sono spesso
delicatamente ornate con marmi e sculture a basso rilievo in pietra. Le
facciate variopinte, le porte decorate e l'uso ubiquitario del vetro alle
finestre, rendono la città un vero e proprio gioiello agli occhi del
visitatore.

Entrare in Miragliano:
A miragliano si accede solo via mare o via ponte. Abbiamo immaginato che i
dogi si siano prodigati in una stupefacente opera d'ingegneria nanica,
facendo costruire un lunghissimo ponte fortificato che connette Miragliano
con la terra ferma (odierna stazione). Il ponte che corre per diverse
centinaia di metri fu costruito nel 2004, per ordine del doge Marcello
Tegaliano, si divide in tre sezioni: partendo dalla terra ferma, dove si
trovano imponenti fortificazioni a mò di portale, lungo ponte, troviamo ben
3 porte sorvegliate da imponenti torrioni che letteralmente sorgono dalle
acque.
Entrare in città via ponte richiede una spesa di due Ducati\corone per
persona (se non residenti) e 5 per cavalcatura. L'elevato prezzo è dovuto
dalla spesa sostenuta a suo tempo dalla città per erigere la struttura, il
cui costo sarà coperto solo nel 2510.
Non è possibile portare seco nè armi nè armature, solo il coltello può
essere usato come arma da difesa e deve immancabilmente essere posto alla
cintura, sul ventre, per essere ben visibile a tutti.
Entrare via mare ha costi inferiori: 1 ducato a persona, e 5 a cavalcatura,
più costo di eventuali dogane per i mercanti. In Miragliano NON E' possibile
svolgere commercio se prima non si è ottenuta una licenza (provvisoria o
definitiva) dal tribunale dei mercanti (presso il tempio di Verena).
Raramente la licenza definitiva viene rilasciata ai non residenti - ed'è
comunque richiesta l'iscrizione alla maestranza dei mercanti -. Mentre
quella provvisoria si ottiene dopo un'ispezione delle merci (si teme il
contrabbando di artefatti malefici) e con l'esborso di 10 ducati.
E' sempre possibile ricorrere al mercato nero, là ove si voglia smerciare
roba per cui non vale la pena di acquistare la licenza (o per secondi e
illegalissimi fini). Questa via ha qualche pericolo, è facile imbattersi in
commissari portuali che si spacciano per ricettatori, così come è facile,
nel caso le mercanzie siano troppo interessanti, finire nelle mani della
banditaglia cittadina, notoriamente ben organizzata.
Le pene per il commercio illegale minuto sono tutto sommato leggere
(ammende).

Una volta entrati a Miragliano, spogliati delle armi, si è giunti in quello
che molti definiscono in Tilea: il paradiso. La città è infatti molto
ospitale, decisamente internazionale (vi si trovano dagli elfi agli arabi,
fino agli schiavi dell'est e, di quando in quando, qualche curiosa creatura
rubata dalle inesplorate lande della lustria), e tollerante. Vivere in
Miragliano ha costi ridotti (decurtare 1\3 dei prezzi da manuale) e presenta
il vantaggio che in città si può trovare tutto o quasi.

Il clima cittadino è amabile, dati i venti che la nettano dagli effluvi
pestilenziali delle paludi che, di quando in quando, arrivano in forma di
nubi puzzolenti fino alla città. Temperata d'estate è piuttosto fredda d'
inverno, tralasciamo l'acqua alta, ben nota a tutti...

Politica, economia e guerra:
Miragliano estende la sua competenza territoriale lungo una fascia di
territorio che va dai passi di Fontanigorda, ai confini con la Bretonnia,
fino alla città fortificata di Villafranca. Comprende le cittadine portuali
di Anzio, Arles, e all'estremità orientale la piccola fortificazione di
Numa.
Il territorio è suddiviso in "regioni" controllate direttamente dalla
capitale mediante un governatore e numerosi attendendi.
Non di rado è costume miraglino appaltare i servizi essenziali per la
riscossione delle tasse, il mantenimento delle strade ed il controllo
doganale come avviene nel caso del passo di Fontanigorda (Fontainegurd in
brettone). Il governatorato è essenzialmente una carica burocratica, con
funzione di coordinazione dei vari attendenti cui spettano invece specifiche
competenze esecutive (riscossione di tasse, funzione di polizia, controllo
delle magistrature regionali etc...) Governatore e attendenti formano il
consiglio regionale con funzioni regolamentari subordinate agli ordini
legislativi della capitale.
Numerose sono poi le autonomie locali di piccoli comuni, abbazie, conventi e
simili, i quali rispondono direttamente alal capitale mediante legazioni
civiche, non essendo guidate dai governatori.

Miragliano è governata dal doge, carica elettiva quinquennale, su elezione
diretta da parte del consiglio dei notabili, organo consultivo con un
limitato potere di veto nei confronti delle decisioni del doge (veto all'
unanimità).
Il doge riassume in sè un potere quasi assoluto, esercitato comunque
mediante numerosi "commissari e magistrati" urbani, veri e propri delegati
(sorta di consiglio dei ministri) del potere sovrano con competenze
specifiche per materia (Salute e igiene urbana, Controllo delle Dogane,
commissario Portuale etc...). Questi rispondono solo ed esclusivamente al
doge.
La carica di doge comprende alcune "incompatibilità" strutturali, i dogi
devono rinunciare ad ogni attività mercantile, civile o religiosa per la
durata del mandato.

I notabili vengono eletti nei vari rioni cittadini, con un sistema
maggioritario a turno unico. Si possono candidare tutti i cittadini sopra i
20 anni che abbiano una rendita annuale di almeno 240 ducati, che siano
residenti e non abbiano subito alcuna condanna definitiva (o processo
pendente). Sovente la candidatura e la campagna elettorale viene
sovvenzionata dalle arti a cui è affiliato il candidato (armatori, mercanti,
tessitori, muratori) avendo queste grande interesse ad avere un
rappresentante nel consiglio dei notabili e potendo parimenti aprirsi la
strada al dogato.
IL doge infatti viene eletto nel consiglio dei notabili a maggioranza del
50% + 1 del consiglio.
IL consiglio dura in carica 3 anni ed'è formato da 15 membri.

Solitamente i rapporti tra consiglio e doge sono piuttosto buoni, e di rado
i conflitti tra l'uno e l'altro sfociano in palese inemicizia, avendo tutti
ben presente il comune interesse della città.

Politica estera:
Miragliano da sempre ha assunto una politica di totale neutralità rispetto
alla microncflittualità tileana, preferendo mantenere una linea di pacifica
convivenza con le altre città. Non di rado comunque la rivalità per il
dominio dei mari è causa di pericolosi incidenti diplomatici.
Conduce una politica della tensione nei confronti della vicina Bretonnia,
considerata, non a torto, vicino poco affidabile e molto poco
raccomandabile. Da anni la line adi confine tra Bretonnia e Miragliano viene
fortificata massicciamente dai dogi miraglini i quali temono massimamente un
vicino così ingombrante.
Nei confronti dell'estalia Miragliano mantiene una linea di ambigua e
signorile ostilità, dovute sopratutto all'intralcio che le città estaliane
rappresentano per i naviganti miraglini nel grande mare.
Miragliano e Tobaro hanno segreti rapporti di alleanza commerciale,
consolidati da tempo.
L'impero è un territorio lontano e poco significativo epr i giochi politici
di Miragliano, la quale comunque mantiene una delegazione diplomatica
permanente nella città di Altdorf (garbato spionaggio).
Da sempre avversaria degli arabi per il controllo del mare, Miragliano ha un
ulteriore motivo di frizione con le nazioni alluminite: la presenza in città
del Santo Offizio (vd Oltre).

Politica interna:
IN città regna la concordia, raramente si hanno manifestazioni di aperta
inemicizia tra le varie famiglie residenti in città. Si può dire che la
cittadinanza miraglina è decisamente compatta. Tale compattezza politica è
data dalla presenza piuttosto ingombrante del S.Offizio.
Questa peculiare istituzione (località Giudecca) riassume insieme tutte le
virtù del clero tileane, come i suoi vizi più spiccati.
Detiene sovranità territoriale sull'isola della Giudecca (Isle Sante) e ha
competenza esclusiva in materia religiosa. Competenza che spesso viene a
cozzare contro le libertà civili dei cittadini Miraglini (sopratutto quando
si casca nel territorio della venerazione del caos, con sequestri di
proprietà, di aziene e patrimonii spesso cospicui).
Si ha così un perenne clima di tensione tra i tribunali civili e quelli
religiosi, impegnati in una continua lotta a suon di editti, avvocature,
leggi, leggine, gride e bolle nel tentativo di ottenere la supremazia nel
giudiziario.
Negli ultimi anni infatti il S.O. ha portato avanti una politica di
progressiva estensione dei propri poteri di indagini, conscio del fatto che
il Male spesso necessita di una cospicua organizzazione economica, politica
e militare che trascende la sola pratica spirituale.
I miraglini, per quanto stimino il compito del S.O. nutrono oramai una
naturale diffidenza verso quello che è un potere fuori dal loro controllo e
che di sovente è visto come animato solo dalla personale cupidigia dei suoi
uffiziali inquisitori.

Il Santo Offizio:
Istituito per concorde volontà delle massime cariche religiose Tileane nell'
anno 2127 è l'unica istituzione religiosa che in Tilea ha assunto il gravoso
compito di indagare e perseguire il caos là dove si annidi.
Oltre a questa primaria competenza il S.O. è competente per sorvegliare il
rigore della fede in Tilea, per esaminare ed eventualmente condannare quei
movimenti che per natura possano portare al travisamento della fede e all'
eresia.
E' giudice di ultima istanza nelle cause civili e penali in cui sia
coinvolto un religioso (su appello del suddetto). I membri del S.O.
(professori, inquisitori, prelati, e quant'altro) godono di totale esenzione
fiscale in quasi tutta la Tilea (con esclusione di Remas), di numerosissime
impunità, di permessi speciali (portare armi in città) e di esorbitanti
poteri di polizia (sempre che siano retti su ragioni di diritto anche
sommarie).

La struttura gerarchica e verticista ha al suo apice il Tetragono (Goffredo
Spinola nel 2502) affiancato dalle quattro più alte cariche religiose di
tilea, rispettivamente Shaliliana, Morrita, vereniana e Mirmidiana. Questi
arcivescovi hanno ruolo di consiglieri personali del tetragono, ognuno per
la propria competenza.
Il tetragono è eletto a vita, dal gran concistoro di Tilea (in cui si
riuniscono tutte le massime cariche religiose) e come per l'elezione a papa
nel nostro mondo, è il campo per incredibili e segrete trattative politiche
che coinvolgono interessi ben al di là sia della sola fede, che della sola
Tilea.
Il tetragono è il principe della religione, governatore assoluto in ogni
materia, dal giudicare degli scismatici, ad implementare norme per il
controllo sui costumi troppo lassi dei tileani...
Spetta poi al tetragono appuntare gli inquisitori (in Tilea sono ammessi
solo inquisitori del Santo Offizio) su segnalazione degli "arcivescovi". Gli
inquisitori ovviamente spiccano per profonda conoscenza in materia di Male,
per preparazione dialettica, per virtù religiosa, per ingeno e, non di rado,
per "bono et humano iudicio". Non si deve pensare all'inquisizione tileana
come ad un'istituzione dedita alla rapina dei signori più ricchi e alla
compiacente tortura di povere pazzerelle accusate di stregoneria, anzi. L'
inquisizione tileana, che ha in sè l'immancabili componenti Vereniana e
Shalliliana, da sempre esercita con attenzione il proprio potere, agendo
discretamente solo là dove sia possibile comprovare una vera contaminazione
diabolica.
Certo non si può pensare agli inquisitori in termini di gentile polizia
moderna (la tortura è usata comunemente) ma sempre entro limiti di decenza e
di utilità (prima si preferiscono i mezzi magici di persuasione), ed'è in
pratica usata solo là dove l'accusato risulti assolutamente impermeabile ad
altri mezzi di suggestione.
Il lavoro degli inquisitori (anno 2502 se ne contano circa 120 di cui 80
sono considerati "minori") è compito assai arduo e richiede una certa
dimestichezza con la politica e l'etichetta, senza mai scadere cioè nel
bieco fanatismo tipico della storia della riforma e controriforma nostrane.

Il potere del Santo Offizio in Tilea è sommo, spetta al tetragono infatti la
competenza asoluta su provvedimenti gravi (quali la scomunica in casi gravi
di adorazione del caos là dove il S.O. è impossibilitato ad intervenire), ed
'è comunemente rispettato dai principi tileani i quali vuoi per timore, vuoi
per utilità, di rado agiscono in conflitto con il tetragono.
Al di fuori di Tilea il S.O. è stato accolto in Estalia e, in misura minore,
nell'impero presso cui sono attive due delegazioni diplomatiche (vicari) una
alla corte di Altdorf, e una a Middenheim.

Eresie:
Si diceva che il S.O. giudica delle eresie in Tilea, in realtà questa
competenza risulta assai limitata dal fatto che entro l'istituzione vivono
spiriti molto diversi e compositi: di rado (ad oggi non è mai avvenuto) un
movimento religioso viene bollato come ereticale.
Do qui sommaria informazione su alcuni movimenti religiosi Tileani.

Per Verena:
Legisti, sostenitori della necessità della ferrea applicazione delle norme
di legge religiosa e umana, convinti nemici del "perdono" principesco visto
quale estrema forma di lassismo e perniciosa minaccia per l'ordine pubblico.
I Giusti invece preferiscono farsi interpreti di una volontà divina
direttamente rivelata al giudice, usano frequentemente del perdono e credono
che la pena abbia significato solo là dove permette il recupero del reo. La
legge umana è solo strumento divino, e come tale deve recedere di fronte ad
esigenze supreme.
Nessuno dei due movimenti si pone il problema della pena di morte, questa è
giusta e necessaria, vi è un certo divario sul "quando" vada applicata.

Per Morr:
I Sepolcrali sostengono che l'anima sia inscindibilmente legata al destino
del corpo mortale del defunto, si rendono così necessarie costose inumazioni
e dispendiosi funerali tali da mendare le colpe del defunto, o da render più
piacevole la trasmigrazione dello spirito.
Gli eterei sostengon al contrario che Morr, in qualità di dio dei sogni, non
ha alcun interesse nel destino del corpo e che l'anima, composta della
materia del sogno, in realtà trasmigri subito al momento della morte nel
regno dell'oltretomba. Aborrono lo spreco pecuniario dei sepolcrali visto
quale segno di decadimento del culto. Gli eterei sostengono pure che Morr
dialoghi costantemente con l'umanità mediante l'invio di sognie vaticini,
disgregando così le gerarchie secolari dei sepolcrali.

Ad Oggi, il tetragono Goffredo Spinola è noto peravere simpatie Sepolcrali e
per essere molto vicino ai Giusti di Verena (strana commistione...).
Qui si chiude la parentesi sul S.O. che spero sarà ripresa in altra sede.
Appongo solo una nota d'avventura: nel luglio del 2502 lo Spinola condannerà
gli eterei di eresia, dopo la pubblicazione di un libercolo fortemente
polemico nei confronti dei Sepolcrali in cui, tra l'altro si sostiene la
bontà dell'interpretazione dei sogni a discapito dei testi religiosi
accreditati dal Santo Offizio. Inizia così una feroce contesa che nell'
agosto del 2502 porterà al massacro degli eterei presenti in Miragliano
(accusati, con prove evidenti -il caos si sa...-di aver dato fuoco all'ala
ovest del Santo Offizio). Inizia così la 1° guerra di religione in Tilea.

Economia:
Miragliano vive prevalentemente di commercio marittimo e di pesca. Nell'
entroterra si scavano alcune pietre (di non grande valore) e metalli (le
miniere metallifere sono in esaurimento). Miragliano dipende assolutamente
dal foraggiamento proveniente dalle regioni per il sostentamento della
popolazione cittadina ma, non di rado, in caso di penusira, i grani e
sementi vengono acquistati in Arabia o da altre città Tileane, permettendo
così il rifornimento via mare della città.
I mercanti miraglini sono poi dediti alla perenne ricerca di nuove rotte
commerciali, a loro si deve la scoperta della via della seta (hum...) e
parte dell'esplorazione dell'estremo oriente. Gli alti costi di simili
imprese commerciali vengono suddivisi mediante una vera e propria raccolta
del risparmio: quote di vascello e di carico presunto vengono vendute in
forma di azioni cartolari, in modo da poter finanziare l'impresa. I
rendimenti di simili operazioni finanziarie sono piuttosto altissimi (dal
50% in su... altro che azionariato moderno!) e garantiscono un afflusso
monetario piuttosto intenso.
Ovviamente i rischi sono alti e non di rado il naufragio lascia i
risparmaitori a bocca asciutta, con enormi perdite.

Le merci preferite sono le preziosissime spezie, le sete orientali, alcuni
grani esotici diretti al mercato Imperiale (molto resistenti al freddo) e
simili. Solo di recente Miragliano ha cercato di entrare sulle rotte della
lustria, finanziando grandi spedizioni esplorativo-militari, nella speranza
di aggiudicarsi almeno parte delle ricchezze che si suppone si trovino in
Lustria. Inutile dire che la concorrenza e la lotta armata con le flotte
estaliana e brettone è piuttosto forte.

Nota ulteriore riguarda il vetro: a Miragliano il vetro costa poco, è
ottimo, ed'è ritenuto a ragione, il miglior vetro del vecchio mondo. Gli
artigiani vetrai di Miragliano sono ricercatissimi, sopratutto nelle corti
nordiche.

Guerra:
Miragliano non ama la guerra. Ha sviluppato negli anni una profonda
tolleranza religiosa (nonostante la presenza del Santo Offizio) e civile. Si
preferisce alla forza bruta la mediazione ad oltranza, questo non per
timore, ma perchè i miraglini hanno un profondo senso di giustizia,
giustizia che in guerra viene solitamente spazata via dalla ragione del più
forte.
Nonostante ciò la flotta da guerra miraglina è tra le più imponenti del
vecchio mondo, finanziata dalla città e rimpinguata dalle navi da guerra
appartenenti ai mercanti. Conta di alcuni nuovissimi galeoni (10), di un
numero impressionante di glaere (200) - a cui si aggiungono quelle fornite
in numero variabile dai mercanti, privati cittadini e capitani di ventura -,
di un'imponente artiglieria e di un nutrito esercito di fanti di marina
ottimamente addestrati.
Diverso è il discorso per la difesa terrestre, piuttosto esigua e
concentrata lungo la linea difensiva con la bretonnia.

I capitani miraglini non di rado vengono assoldati come mercenari, spesso
disponendo di vere e proprie armate private. Il mercenariato navale è per
altro una fonte sicura di reddito, dal momento che - con poche eccezioni - i
capitani versano quale tributo d'onore alla città 1\5 della propria commenda
e del bottino.


Note Sparse:


Donne e costumi:
Le donne di Miragliano sono note per la loro straordinaria bellezza... e qui
si va sul campanilismo più trito. In realtà le Miragline appaiono al
viaggiatore bellissime in virtù di alcuni aritifizi particolari e di
particolari costumanze locali.
Le Miragline usano truccarsi con le terre provenienti dall'arabia, note per
la loro meravigliosa qualità, ed in questo hanno sviluppato un'arte
incredibile. A ciò si aggiunga che le Miragline usano "scoprirsi" molto,
portando vesti che solo a Miragliano possono essere tollerate.
Camicie quasi trasparenti, corpetti leggeri, gonne sottili e con frequenti
aperture (per l'estate ovviamente) fanno si che le miragline lascino poco
alla fantasia.
Questa strana usanza è data dal fatto che si ritiene ottima cosa far mostra
del proprio corpo,quale dimostrazione dell'assenza di marchi del caos o di
quelle "sospette Malattie" derivanti dall'adorazione di Nurgle.

"Non si stupiscano quindi i viaggiatori se le Miragline son donne senza
verguenza e parimenti l'omini, e se accadrà loro di veder, nei giorni di
calura, ignude figure prendere il bagno in mare."

Altro importante aspetto della vita intima dei miraglini è l'igiene: è
considerato pericolosissimo indugiar nel sozzume, dal momento che già l'aria
dei canali ha un certo qual influsso poco salubre, è importante che i
miraglini prendano cura della propria pulizia sommamente.
I miraglini prendono spessisimo il bagno, usano unguenti disinfettanti e
financo usano radersi spesso (in ispecie le donne, ma anche gli uomini non
disdegnano...). I panni sono tenuti pulitissimi, stesi ad asciugare sui
balconi (sul tetto) ed'è considerata cosa sospetta andarse aggiro sozzo e
putrido...
Nurgle e il CornoRatto sono entità che fan paura più di ogni altra cosa ai
Miraglini tutti intenti a tentar di esorcizzarli.

Caos in Miragliano:
Il caos a Miragliano c'è ma non si vede. Immaginatevi voi essere caotico e
vivere nella città del Santo Offizio! Ci vuole prudenza, sagacia e cervello.
IL caos in miralgiano non può che prendere le forme di ristrettissimi
circoli d'elites, magari ben parate da ottime conoscenze nelle alte sfere
religiose e civili.
La maggiore minaccia per la città è comunque rappresentata dagli agenti
Nurgheliani, un vero e proprio flagello vista la facilità con cui la città
può cader preda di malattie portate dalle acque malsane o dai ratti che
scorrazzano nei canali.
Esiste una setta Nurgheliana, cruccio e delizia del Santo Offizio, che opera
principalmente in città ma ha la sua base strategica nelle profondità delle
paludi dell'entroterra. Si suppone poi che la setta Nurgheliana abbia
contatti con i topomini (skaven) di Maldiskaven. E non di rado qualche
rattone antropomorfo approda ai lidi segreti della città di Miragliano, col
favore della notte e la compiacenza di qualche dissennato (e sfigato)
gondoliere. I nurgheliani ovviamente hanno trovato seguaci solo negli strati
più diseredati della cittadinanza e, pur costituendo un pericolo endemico
per la salute pubblica, non pare presentino una minaccia per la solidità
politica di Miragliano.

Esiste una setta Slanerotta (Slaneesh) nota come la "corte delle meraviglie"
che ha trovato adepti (pochi) nelle famiglie più ricche e notabili, financo
vicine al doge... La corte delle meraviglie è dedita a sollazzarsi con
spettacoli privati tra il grottesco e il magico rituale, usando come attori
sventurati e piacenti cittadini e cittadine, mescolati con eccezionali cast
di mutanti, topomoni e diavoletti di infimo livello. Il tutto ha lo scopo di
divertire sommamente gli astanti. Slaneesh è visto qui come un dio
"intrattenitore".

Nel 2502 entrano in città alcuni seguaci di una ben più importante setta
slanerotta (nelle mie trame) nota come "pulchra domina", il cui intento è di
eradicare la setta rivale e prendere lento e sicuro possesso della città.
Pulchra Domina è un'organizzazione di vaste proporzioni che collega Remas
alla Bretonnia e al principato di Veio, sotto la regia di un'ineffabile
strega nota come la Dama in nero, terrore di ogni setta caotica che incappi
nella sua ira. Gli scopi non sono noti neanche alle alte sfere locali...
semmai farò seguire una descrizione più ampia.

Zinchiorre (Tzneech):
"Se io fossi Zinchiorre vivrei a Miragliano..." così ha sbottato un
giocatore mentre indagavano su le trame che contrappongono il santo offizio
al Doge...

Di quando in quando gli inquisitori del Santo Offizio scovano qualche
sudicio mutante, qualche improvvido trafficante di artefatti Malefici o
coraggiosi cultisti di questo o quel dio. Inutile dire che i processi
assumono subito l'aspetto di un evento mass-mediatico con scontato rogo
(previa tortura, ammonimenti e eventuale pentimento) dell'accusato. Simili
eventi attirano folle da tutta la città, causando fortissima commozione e,
non di rado, gioia isterica nei presenti.
Ben più seri sono i processi per "maleficium" a carico di figure importanti,
di inuisiti estradati da altre città e simili. In questo caso il Santo
Offizio usa abbondantemente di una politica "discrezione"...

"suspicionis..."
MAI incorrere nell'odio di qualche inquisitore, di suoi servi o simili...
Benchè il santo offizio sia un'istituzione diligente, offendere un suo
membro può essere molto pericoloso. E pur scampando al rogo, si rischia di
passare qualche orrenda giornata nelle segrete del tribunale e, si sa, i PG,
sanno troppe cose sul caos per poter risultare del tutto innocenti.

Posti Curiosi:
L'accademia dei Visionari.
E' un peculiare tempio Morrita che sorge lungo il canal grande. La sua
faccaita dipinta di nero l'ha reso noto come il Nerazzo, posto molto
frequentato dai Miraglini. Vi si pratica infatti l'interpretazione dei sogni
per il costo di pochi baiocchi a "visione" così come si studiano i peculiari
effetti di certe e "mirabili" sostanze che per propria natura alterano la
percezione dell'Om.
In pratica è il ritrovo di curiosi accademici, rampolli della buona
borghesia in cerca di svago fiananco di tossici e preti in preda a estasi
occasionale.

Il Teatrino dei Puerin':
Unico vero teatro pubblico in tilea, accoglie compagnie locali e erranti
offrendo ai cittadini spettacolacci salaci e spesso di dubbio gusto per il
costo di pochi spiccioli. Gli spettacoli hanno frequenza settimanale e sono
frequentati per lo più dalla bassa o da borghesi in cerca di svaghi meno
artificiosi delle solite feste familiari.
Il teatro dei Puerin' è peraltro foriero di violente e colossali risse tra
attori e pubblico, risse che finiscono solitamente nel ridicolo per tutti i
partecipanti.
Il Santo Offizio da anni ne chiede la chiusura, ma tale richiesta è
inammissibile dato che gran parte della cittadinanza trova nel teatrino un
posto di sereno, grossolano, basico sollazzo.

La casa delle maschere:
Ospita in gran segreto, sotto l'aspetto di una manifattura di maschere per
la festività del carnevale, la maestranza degli assassini. La maestranza ha
molti contatti in città ed'è parte integrante della comune dialettica
politica, fatta, di quando in quando, di simpatici avvelenamenti ben celati
sotto le scuse di qualche strana e rara malattia.
La maestranza produce (nell'entro terra) veleni potenti e molto sofisticati
e agisce, solitamente, con tempi medio-lunghi, appoggiandosi a medici e
chirughi compiacenti.
Rappresenta un vero e proprio potere occulto e, peggio, facilmente
contattabile per chi ne abbia i mezzi (ed opportune conoscenze).


Se avrò tempo dedicherò un sezione alle feste in Miragliano.


Alcune ottime ragioni per andare a Miragliano, alcune ottime ragioni per
lasciare le penne a Miragliano:
Miragliano ospita le più grandi biblioteche religiose di Tilea, negli
archivi del S.O. è possibile reperire (muniti di apposito permesso) tutto
quel che si vuole sapere sul caos, sui culti, i riti, le pratiche e i
diavoli noti all'inquisizione.
E' possibile far grandi affari, trovare oggetti rari nei numerosi negozi di
merci esotiche, rare o magiche, così com'è facile entrare nelle simpatie di
qualche patrono potente e rinomato (I miraglini sono gente alla mano).
Miragliano è una città tollerante, sicuro rifugio per quanti hanno ottime
ragioni per fuggire dalle altre città Tileane e rappresenta un rifugio
sicuro per i meno fortunati che abbiano comunque voglia di combinare
qualcosa.

Ma... I pericoli in miragliano non sono da sottovalutarsi, dal momento che
la città si presenta ordinata, coscienziosa e onesta, tutto quel che 'è di
marcio è per sua natura quanto di più tenace e sclatro vi possa essere. Il
caos, come detto, ha sviluppato forme di sopravvivenza sofisticate e ben
ancorate nella cittadinanza e nelle gerarchie civili e religiose.
La malavita, non potendo fare affari se non in gran segreto, sa colpire con
decisione e crudeltà impensabili, coperta da protettori segreti e trame
politiche di rado comprensibili.
A peggiorare il tutto sta l'inquisizione che, per quanto onesta e
coscienziosa, è pur sempre formata da uomini, non sempre scaltri, non sempre
ben intenzionati.

Il viaggiatore meno esperto potrebbe non vedere nulla di tutto ciò, l'
avventuriero, per natura curioso e scaltrito, potrebbe invece trovarsi in
grossissimi guai, impigliato nei giochi di potere tra S.O e Doge, tra
mercanti rivali, tra delegazioni Brettoni e Imperiali...
Un corpo morto, poi, può sparire molto facilmente in una città in cui il
mare monda ogni sporcizia...

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