-Capitolo primo 3 parte-

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n9p
00giovedì 27 novembre 2003 18:23
Ààà

“La storia di Pierre”

C’era una volta, tanto tempo fa un musicista veramente bravo, talmente bravo che quando suonava tutti e tutto si fermava per ascoltarlo.
Si chiamava Pierre e suonava per la sua (e per gli altri!) gioia, amava suonare, ma un giorno un gruppo di uomini vestiti di nero lo presero e lo portarono in una stanza tutta bianca.
Non aveva ne finestre ne porte, era un cubo perfettamente bianco.
Pierre era in mezzo a questa bianca trappola.
Una voce metallica lo salutò, gli chiese se andava tutto bene e cose così!
Il povero Pierre era triste e solo, piangeva tutto il giorno.
Un giorno qualsiasi (aveva già una folta barba!) apparve un visore con delle immagini che raffiguravano sua moglie tra atroci tormenti e vide la sua fine!
Finito il filmato Pierre pianse a dirotto e da una parete incominciò a fuoriuscire onde luminose di un colore blu, il povero Pierre ogni volta che veniva a contatto con un’onda provava un’atroce dolore .
Si risvegliò in un vicolo d’inverno, era vestito di stracci e aveva una barba molto lunga, si tirò in piedi e incominciò ad urlare:”Ci stanno uccidendo con l’onda!”

°°°

Una pastiglia per calmare i nervi e una per dormire, cosa assai difficile per Cassandra.
Sono mesi che non riesce a chiudere occhio, un incubo riccorente.
Dopo le pastiglie un bagno coi sali regalati dal premurosissimo marito.
Violette… aromatizzano l’acqua e la sua pelle, cerca di rilassarsi immersa quasi interamente nell’acqua… i secondi, i minuti, le ore passano veloci, chiude gli occhi e pensa al marito che a ancora da lavorare, è presto, il pomeriggio più caldo da un secolo a questa parte di C.
Il sudore cola copioso sulla sua fronte (e su quei pochi centimetri di pelle che escono dall’acqua!).
Il telefono squilla e fa ritornare nel mondo reale, una corsa leopardiana per arrivare tardi, ha finito di squillare.
Rimane in piedi a pensare, una tenda bianca si alza con un leggero alito di vento.
Le ultime gocce d’acqua profumata si asciugano.
Immobile davanti al telefono, a pensare e pensare… non ne ha voglia, si dirige verso il gran letto, si sdraia, chiude gli occhi e cerca di dormire, mentre le tende della sua finestra svolazzano per tutta la stanza e sopra di lei.

°°°

Mezzogiorno era passato da parecchio ormai, Fulgencio si guarda hai piedi non riesce a contare bene le lattine di birra vuote ai suoi piedi, fa caldo!
Molla un rutto, si gratta la barba del giorno prima, va in bagno a cagare, scoreggia poderosamente e infine si stappa un'altra lattina!
Il frigorifero è rotto e le birre sembrano piscio di cammello… ma non importa… è alcol!
Si spoglia della canottiera e la lancia sulla montagnetta d’abiti lerci in fondo alla stanza.
Indossa la divisa d’ordinanza lasciando aperta la giacca, il pelo fulvo esce da ogni parte… non ha voglia di mettersi il capello.
Esce, si accende una sigaretta e scoreggia, ha mille appuntamenti ma la metà sono svaniti visto l’ora.
Cittadini lo salutano militariamente e lui risponde con un rutto.
Hanno paura di lui… e lo sa, come sa che appena si volterà di spalle qualcuno proverà a metterglielo nel culo… ma lui è attento!
“Fulgencio!”
Una donna si sta avvicinando a Fulgencio non sa minimamente chi è!
“Ti sembra il modo di lasciarmi nella notte con i bambini?”
Io non ho bambini… per la prima volta in vita sua suda freddo.

°°°

Nudo come un verme a fissare il volto di quella prostituta bionda alquanto avvenente.
“L’america vincerà questa guerra!”
lei si spoglia lentamente giusto per provocare qualche eccitazione per quel soldato che assomiglia in modo impressionante ad un attore di Holywood.
“Ne sono sicuro cazzo!”
Si accende una sigaretta e fissa la prostituta.
Adesso sono in parità, sono nudi e fa caldo, le gocce di sudore sul suo corpo eccitavano terribilmente John e lei lo sapeva.
Il suo membro retto nella penombra della stanza, i suoi seni turgidi e sudati…
“Non c’è la faccio più baby!”
lei incomincia baciando millimetro per millimetro il suo pene.
Il suo corpo è un fascio di nervi, aspettava solamente questo momento per farsi una scopata come Dio comanda…
Lei insisteva sui preliminari e il povero aviatore stava per scoppiare!
“Baby mi sembra il momento giusto per scopare!”
non era fine e non tentava neanche di esserlo!
Ida si infila quel pezzo di carne dentro di lei e incomincia il solito movimento asscensoriale per farla finita con quella mesiscena!
Il suo pensiero va alla figlia lontana…
La vita che sta conducendo è solo per guadagnare abbastanza da poterla raggiungere.
John sta per raggiungere l’orgasmo e Ida se n’accorge e tira fuori del suo corpo quel pezzo di carne e lo fa venire con la mano…
“Cazzo che scopata!”
Ida lo fissa scocciata1
“Fanno dieci dollari”
John ne tira fuori venti e sogghigna!
“C’è anche la mancia!”
Gli sta già antipatico quello stupido militare, ma gli ha mollato dieci dollari in più e quindi deve fare la gentile ancora anche se non ne ha per niente voglia!
“Puoi dormire qua stasera se vuoi!”

°°°

“La storia di Bert”

Quando era giovane(ormai è vecchia e sulla sua faccia si possono leggere tutti gli anni della sua vita) era una delle prime cacciatrici dai tempi di Diana.
Un serpente cercò di morsicarla senza successo, ma questa è un'altra storia.
Conobbe Pierre in un bar e avvenne il tipico colpo di fulmine.
Era bello, terribilmente bello… non che lei era un mostro, anzi tutt’altro, era graziosa e carina… una tipica ragazza normale!
L’approccio non fu dei migliori, ma da cosa nacque cosa e dopo un anno si sposarono.
Vissero felici e contenti per qualche anno ma successe!
Pierre sparì misteriosamente e Bert come è vero che Dio è in cielo e Belzebù all’inferno, lo cercò e cercò ancora… ma niente!
Incominciò a perdere le speranze quando ricevette una strana visita.
Un gruppo di uomini vestiti di nero apparirono alla sua porta.
Dissero in modo allegro che sapevano dov’era suo marito, bastava unicamente andare con loro.
Lei lo fece… e forse fu il suo più grande sbaglio!
Raggiunse una struttura metallica in mezzo al deserto, la fecero entrare in una stanza e incominciarono a lavarla con potenti getti d’acqua da tutte le parti.
Gli misero vestiti strani, gli inserirono strani oggetti metallici e biologici.
Alla fine vide una registrazione su suo marito, era conciato male, molto male e riuscirono a far credere a Bert (tramite registrazione) che suo marito era morto.
La fecero uscire ma ormai era completamente irriconoscibile, indossava vestiti sporchi e lisi, era diventata una barbona, una barbona sola.

°°°

La schiuma sulla faccia incominciava a dare ad Harold quell’innaturale senso di freschezza.
Lo specchio rifletteva quest’uomo biondo sulla quarantina con la faccia stracolma di schiuma.
“All’erta, all’erta! Il conte n’è d’uopo attender vigilando; ed egli talor, presso i vreni della sua cara, interre passa le notti.”
Adorava il Trovatore di Verdi, appena possibile cantava aree su aree.
Era di buon umore.
Prese il rasoio, provò sul pollice se era affilato e incominciò a radersi.
Continuava a canticchiare.
Incominciò dalla sinistra, per passare ai baffi e al mento e per finire a destra.
Pulì accuratamente il rasoio sotto l’acqua calda, si sciacquo il viso, si asciugò e si mise il dopobarba.
Uscì dal bagno, andò da sua moglie ancora addormentata, la bacio sulla fronte e incominciò silenziosamente a vestirsi.
Aveva davanti a se una giornata faticosa in ufficio.
Scrisse uno sdolcinato biglietto alla moglie e uscì di casa.
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