A Roma la mobilitazione della destra. Corteo An,

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Lpoz
00sabato 13 ottobre 2007 18:29



Corteo An,Fini:"E' festa di popolo"
"Non una manifestazione solo politica"

"E' una bella festa di popolo, non è solo una manifestazione politica". Così il presidente di An, Gianfranco Fini, definisce la manifestazione organizzata dal suo partito a Roma. Fini si è rallegrato per la mobilitazione: "C'è voglia di esprimere il dissenso nei confronti del Governo che non garantisce la sicurezza, la legalità e che fa pagare tasse troppo alte rispetto ai servizi che offre ai cittadini".

Il corteo organizzato da Alleanza nazionale per la sicurezza e contro la politica fiscale del governo di Romano Prodi rientra "nello spirito del popolo delle liberta'". Se ne e' detto convinto il presidente Gianfranco Fini commentando una battuta del portavoce del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi circa l'ispirazione unitaria della manifestazione. "E' verissimo", ha sottolineato Fini, evidenziando come le decine di migliaia di partecipanti dimostrino che si tratta di "una manifestazione aperta a tutti". Il leader di Alleanza nazionale ha raggiunto a bordo di una motocicletta il corteo partito da piazza Indipendenza e animato da Azione giovani e azione universitaria, e ha salutato con un abbraccio caloroso i presidenti delle due organizzazione Giorgia Meloni e Giovanni Donzelli.

Lpoz
00sabato 13 ottobre 2007 20:45

Fini: «Presto torneremo al governo»
A Roma la mobilitazione della destra. «Siamo 500mila». Il leader dal palco: «Il popolo delle libertà chiede unità»



ROMA - «Quella di oggi non è stata solo una grande manifestazione politica ma un enorme atto d'amore di un popolo che ama la sua patria, un popolo che possiamo chiamare il popolo delle libertà. E il popolo della libertà chiede a noi di An, a Forza Italia, alla Lega e all’Udc di raddoppiare gli sforzi e di essere uniti per cacciare il governo Prodi». Gianfranco Fini apre così, al Colosseo, il comizio che ha chiuso, a tarda serata, la grande manifestazione che ha portato a Roma centinaia di migliaia di persone in piazza. Secondo gli organizzatori, c’erano addirittura 500mila persone in piazza, sotto i tricolori e le bandiere di An, a chiedere con sfottò, slogan, teatrali messinscene, canti e striscioni le dimissioni del governo di Romano Prodi, più sicurezza, meno tasse e il ritorno del centrodestra a Palazzo Chigi.

PRESTO AL GOVERNO – Gianfranco Fini, che dopo 11 anni ha riportato la destra in piazza sotto il solo simbolo di An, ha colto il grido dela gente e l’ha trasformato nel proprio: «Non manca molto – ha detto – al ritorno della destra al governo». Unità nella Cdl «per cacciare Prodi», ma anche unità nel partito. Fini richiama all’ordine i propri «generali» per evitare tendenze centripete, dopo le tensioni con Alessandra Mussolini e la rumorosa fuoriuscita di Francesco Storace: «Il partito ha dimostrato unità», perché si è capito che «non è tempo di personalismi o frazionismi, ma di unità e di azione». E poi una riflessione sul ruolo politico di An: «In una fase storica in cui tanti pensano che la politica sia una cosa sporca, una casta che rappresenta una palla al piede, dobbiamo avvertire l'orgoglio di rappresentare un'alternativa. Noi rappresentiamo un'altra strada. Noi non siamo sul banco degli imputati, è di altri la responsabilità» dell'antipolitica che si è diffusa nella società.


FINANZIARIA CLASSISTA – Per Fini la Finanziaria da pochi giorni licenziata dall’esecutivo «è classista e alimenta l’odio tra i lavoratori». Il presidente di An ha definito il bonus di 150 euro per gli incapienti previsto in Finanziaria «una volgare elemosina», visto che riserva ai meno abbienti «41 centesimi al giorno». Fini propone invece la «riduzione delle aliquote Irpef e l’introduzione del quoziente familiare». Serve, sottolinea, «una progressiva riduzione delle aliquote» ma prima di ciò è «indispensabile introdurre progressivamente un intervento che non guardi al reddito del singolo cittadino ma al nucleo familiare», sul quale va rimodulata l’intera politica fiscale». Poi introdurre il «contratto d'interessi» per dedurre le spese della casa e della scuola. E abolire l'Ici sulla prima casa.

SICUREZZA – Fini ha parlato di «superamento della legge Gozzini», esclusione di ogni beneficio per i recidivi e maggior tutela per le vittime dei reati. Il presidente di An ha chiesto ancora, sul fronte sicurezza, tema centrale della manifestazione odierna, l'arresto obbligatorio e processi per direttissima, in modo da garantire la punizione dei colpevoli di tutti i reati di allarme sociale. Dopo aver attaccato l'indulto ed essersi rammaricato del voto favorevole di alcuni alleati di centrodestra, Fini ha proposto che lo Stato risarcisca i cittadini vittime di reati commessi da chi è stato rimesso in libertà grazie all'indulto. E poi più risorse e mezzi per le forze dell'ordine. E sull'immigrazione, Fini ha chiesto al governo l'applicazione delle misure previste dalla Bossi-Fini, in modo da rendere certa e rapida l'espulsione degli immigrati che commettono reati.

VELTRONI - «Il sindaco di Roma non può rappresentare un modello», ha detto Fini, alla vigilia delle Primarie del Pd. «Roma - sottolinea Fini - non è migliorata e continua ad avere tanti problemi». E la tassazione municipale «è tra le più alte delle città italiane».

GIALLO BRAMBILLA – Intanto, la partecipazione al corteo del leader dei Circoli della Libertà, Michela Vittoria Brambilla, è diventata un giallo. Perché nessuno sembra averla visto in piazza. Ad eccezione del responsabile economico di An, Gianni Alemanno («Ha fatto un tratto del tragitto accanto a me», ha detto), e di Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera: «Mi ha chiamato alle 15, mi ha detto che era a corteo. Mi ha poi detto che non voleva essere protagonista – ha aggiunto La Russa - non voleva fare la prima donna, mi ha confermato che non sarebbe salita sul palco e che forse non ci saremmo riusciti a vedere a fine corteo». Una presenza tanto discreta da essere sfuggita anche ai cronisti, che l’attendevano lungo il percorso della manifestazione.

CELTICHE – Accanto a una massa imponente e pacifica di persone, sono spuntate i vecchi vizi della destra: croci celtiche, saluti romani, immagini del duce, bandiere col simbolo della Decima Mas, qualche insulto tipicamente «fascista» come «Prodi boia».

LA GIORNATA - Alleanza nazionale è scesa in piazza, sabato pomeriggio, per protestare contro il governo chiedendo interventi più efficaci sul tema della sicurezza e del rispetto della legalità. A Roma è stato organizzato un doppio corteo, con partenza alle 15 da piazza San Giovanni e da piazza della Repubblica per arrivare al Colosseo e ascoltare il comizio del leader del partito, Gianfranco Fini. In più un terzo «affluente», rappresentato dai giovani di An (Azione Giovani), a rafforzare i due filoni principali, con partenza da piazza Indipendenza.

IN MOTO, COL CASCO - Il presidente di An si è presentato tra i manifestanti, nel primo pomeriggio, a bordo di una moto da enduro, una Honda Transalp, guidata da un agente del Reparto «Falchi» della polizia. Non è una novità: già tre anni fa Fini arrivò a bordo di una moto. Stavolta, però, a differenza del 2 dicembre scorso, aveva indosso un casco. «È una manifestazione con tantissime persone, aperta a tutti. Com'è nello spirito della CdL», ha detto il leader di An nella sua breve apparizione in piazza della Repubblica. «La Casa delle Libertà con questa manifestazione - ha detto ancora Fini - mette in piazza l'idea di unità, mentre il governo non perde giorno per mostrarsi diviso. Ormai tirano solo a campare, come dimostra il balletto sul welfare».

«SIAMO 500MILA» - La manifestazione, secondo gli organizzatori, la prima da 11 anni con il solo simbolo di An in piazza, è andata ben oltre le previsioni: ci si attendevano 100mila presenze nella Capitale; chi si sbilanciava era arrivato a pronosticarne addirittura tre volte di più. Invece Gianni Alemanno e Altero Matteoli, dal palco allestito all'Anfiteatro Flavio, hanno parlato di più di 4-500mila partecipanti. «Mi dicono che anche piazza San Giovanni è piena, se è vero che c'è così tanta gente, io penso che saremo 400-500 mila persone», ha detto Matteoli, presidente dei senatori di An. «Questo vuol dire - aggiunge - che il partito c'è, era da tanto tempo che non organizzavamo qualcosa di nostro, il rischio c'era, ma la prova è ampiamente superata».


Lo slogan anti-Prodi con cui An lancia la mobilitazione di Roma sul tema della sicurezza
SFRATTO A PRODI - Il tema della sicurezza rischia però di essere offuscato da altri argomenti che «tirano» molto dalle parti della Cdl in quest'ultimo periodo, come le tasse o la sopravvivenza stessa del governo di centrosinistra. Non a caso l'annuncio a pagamento per promuovere la manifestazione, fatto pubblicare da An su alcuni quotidiani nazionali, mostra una evocativa immagine di Romano Prodi che fa un cenno di saluto con la mano destra mentre nella sinistra regge una valigia affiancata dallo slogan «Via subito».

IL RESTO DELLA CDL - La contrapposizione con il governo serve anche a far convergere sull'iniziativa il resto della coalizione. Venerdì è arrivata per via indiretta, tramite la leader dei Circoli della libertà, Michela Vittoria Brambilla, anche la «benedizione» del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. E anche Pier Ferdinando Casini, capo carismatico dell'Udc, ha fatto arrivare a Fini e ai suoi un messaggio inequivocabile: «Sarò idealmente tra voi». Tra gli altri extra-An attesi al corteo, olter alla stesa Brambilla che vi parteciperà «perché lì c'è la nostra gente», ci saranno Alessandra Mussolini, che ricompone così la frattura consumata con la creazione di Azione sociale, i circoli Liberal di Ferdinando Adornato, il Movimento per l'autonomia e dei testimonial di eccezione sul tema della sicurezza come Rita Dalla Chiesa, la moglie di Paolo Borsellino, la figlia dell'uomo ucciso a Roma durante una rapina mentre andava in bicicletta.

Red Night Seer
00domenica 14 ottobre 2007 11:49
E' certamente un successo la manifestazione di AN. Dopo 11 anni di assenza, non poteva che esserlo. [SM=x751611]
luc@s87
00domenica 14 ottobre 2007 11:55
Fini si conferma come al solito un ottimo oratore e non potrebbe essere diverso essendo stato allievo di Almirante, ma è alla prova dei fatti che delude.


Credo inoltre che questa grande manifestazione sia una sorta di reazione all'emorragia di iscritti(ancora non ben quantificabile, ma non certo irrisoria) da AN a La Destra, per far vedere agli indecisi che AN esiste ancora.
Pilbur
00domenica 14 ottobre 2007 21:59
Bella manifestazione...molta gente e ne sono contento...se An è forte, lo è l'intera coalizione
Piovra38
00lunedì 15 ottobre 2007 17:01
sono daccordo
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